Luce

326 18 2
                                    

<<Mi chiamo Claude Beacons>> fa il ragazzo davanti a noi. Capelli Rossi fuoco e enormi occhi gialli.

Siamo andati alla ricerca del bomber di fuoco dopo aver pareggiato con la Epsilon e, io Shawn e Aiden, abbiamo trovato lui, che ci ha mostrato come sa giocare. Ora si sta presentando all'allenatrice.

<<noi saremmo interessati a farti entrare in squadra ma ti devo fare un'ultima domanda: da che scuola vieni?>> chiede l'allenatrice sospetta, nemmeno a me convince molto questo tipo. <<o emh...>> si gratta la nuca e inizia a sudare freddo. Beccato!

<<Dalla Alius Academy>>
Ci giriamo tutti verso la direzione della voce, sopra un muretto poco lontano da noi, ma molto alto, sta una luce. Mi metto un braccio sugli occhi per non accecarmi.

La luce si affievolisce ed io levo il braccio, un paio di occhi smeraldo compaiono al posto di quest'ultima, Xene, è stato lui a rispondere al posto di Claude.
Claude ride.
<<Xene chi ti credi di essere? Mi hai rovinato il divertimento. Stavano quasi per abboccare questi umani>>
<<non dovresti uscire dalla scuola e avvicinarti agli umani senza il permesso di nostro padre!>> continua Xene, a braccia incrociate. È vestito diversamente da come lo ho visto finora, ha un aspetto meno dolce e più aggressivo. I capelli rossi alzati e la tuta bianca, gli occhi due fessure. Non posso negare che stia benissimo con questo aspetto, ma ora non è il momento adatto per pensare a questo, anche perché mi ha lasciato...

<<mh forse hai ragione ma, sai, mi ha incuriosito questa squadra di umani>> fa Claude guardandoci, per poi soffermare il suo sguardo su di me. Si avvicina e, mentre lo fa, inizia a parlare <<Hey Xene non mi dire che lei è quella ragazza>> si piazza davanti a me <<accidenti se lo venisse a sapere nostro padre... Il suo preferito interessato a una nostra avversaria e, per di più, umana>> "Avversaria?" La testa mi scoppia, accidenti.
Avvicina la sua mano al mio viso e, quando è così vicino da sfiorarlo, il rumore di uno schiaffo.

In un secondo Xene si trova davanti a me, di spalle, dividendo me e Claude.

<<non toccarla>> ringhia Xene.

<<uh mi hai fatto male, non me l'aspettavo. Non credevo ci tenessi così tanto. Se è così, la faccenda si fa interessante>> dice Claude tenendosi la mano destra, su cui ha ricevuto lo schiaffo, superando me, Xene e la squadra.
Con il pallone sotto al piede, ghigna.

Una luce immensa viene emessa dal pallone, <<Andiamo Xene>> dice Claude fra la luce viola, mi metto nuovamente un braccio sugli occhi, come il resto della squadra.

Xene fa per sorpassarmi quando si ferma di fianco a me e mi sussurra qualcosa all'orecchio.

Spalanco gli occhi per la sorpresa, la luce si fa sempre più debole e, i due ragazzi, scompaiono insieme ad essa.

Silenzio.

Nessuno sa cosa dire, sono tutti abbastanza storditi a parte l'allenatrice che, al contrario, sembra tranquilla.
Poi, guarda me, e la segue il resto della squadra. <<stai bene?>> mi chiede Aiden. Io annuisco.
<<allora lui è Xene? Ci ha chiamati avversari, fa parte dell'Alius Academy?>> chiede Nathan.
Ora capisco.
Ecco perché l'allenatrice mi ha detto che era pericoloso, però... Lei... Non lo conosce.
Io ho capito com'è il vero Xene.
E amo quello Xene, voglio che tutto torni come prima.
Ma è impossibile.
<<allenatrice, lei lo sapeva giusto? Sapeva che Xene fa parte della Alius Academy?>> chiedo facendo sussultare la diretta interessata, che, poco dopo, abbassa lo sguardo. <<ha tenuto in guarda sia me che Mark, la volevo ringraziare>> continuo.
La squadra sussulta.
<<...mi ha messo in guardia ma... Io conosco Xene, il vero Xene. Lui non mi farebbe mai del male e io non devo aver paura di lui, o stare attenta.>> dico concludendo. <<bene -dice l'allenatrice dopo qualche secondo- ora bisogna continuare le ricerche e, inoltre, dobbiamo ricominciare gli allenamenti>> dice sicura di sè la verde, muovendo i capelli e allontanandosi decisa.

Abbiamo finito di cenare e, i ragazzi, sono andati a dormire nel pullman mentre le ragazze stanno in una tenda. Anche io dovrei essere a dormire ma, visto che non ci riesco, esco dalla tendina rosa e salgo sul tetto del pulmino. Mi sdraio a pancia in su, le mani dietro la nuca.

Osservo le stelle. Da piccola pensavo che le stelle fossero le persone morte, quelle buone, che erano morte senza volerlo davvero, e che avevano condotto una vita in pace e senza far del male a nessuno. Da una parte la penso ancora così.

Inizio a contare i puntini luminosi nella mia visuale per far passare il tempo, sono a 56. Una grande stella, più luminosa delle altre attira la mia attenzione, magari quello è il pianeta degli "alieni", mi viene in mente Xene. Se lui fosse davvero un alieno, anche se ormai è abbastanza sicuro, ci rimarrei male. I miei sentimenti non cambierebbero, certo, ma mi dispiacerebbe, perché non me lo ha mai detto e ciò significa che non si è mai fidato abbastanza di me per confidarsi... Chiudo gli occhi rilassandomi, mi rannicchio su me stessa, perché inizia a far freddo. Mi copro il più possibile con i lunghi capelli bianchi.

Pian piano mi addormento sprofondando nel mondo dei sogni, con il sorriso sulle labbra, ripensando alle parole di Xene sussurrate al mio orecchio poco tempo prima
<<non piangere più, se non di gioia, o mi fai dispiacere...>>
"Non piangerò più, d'ora in poi sarò forte. Le uniche lacrime che verserò saranno di gioia... Se questo ti farà stare bene, te lo prometto..."

Buonanotte.

Your eyes... -Xavier Foster-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora