"E te lo diede iddu 'sto numero?".
"Ero rimasta a scuola il giorno dei consigli, mi sono ricordata ora di dirtelo...".
"...perché?".
"Gli ho detto che sei senza lavoro, credo vuole aiutarci".
"Laggente non aiuta mai nessuno, laggente ti vuole solo inculare...come quella zoccola di tua maaadre!". Papà bestemmia, strascicato, poi si attacca al brick e tracanna: tanto per interferire io avvicino il mio e lui lo riempie all'orlo versando sulla tovaglia di plastica.
"...useresti anche il tuo, per favore?".
"Così bevo meno vita mia, ah?".
Sorrido, faccio si, gli prendo con delicatezza il brick e lo appoggio davanti al suo piatto vuoto: tre fette di pizza mancano all'appello, è il mio contributo. "Mangia qualcosa, per favore...".
"Tengo voglia di bere, non tengo fame, i professori, laggente coi soldi...non sanno nu cazzo dello spaccarsi il culo..."
Prendo il coltello, taglio una fetta e gliela metto nel piatto; poi bevo dal mio bicchiere. "Ma tu l'hai chiamato quel numero?".
"Prima lo chiamai, domani vado, dice che vuole vedermi il titolare, a Cambiano sta, lontano sta...
E atté scuola come ti va, vita mia?"."Su eggiù". Bevo un altro sorso, lui accenna e morsica la pizza.
"Domani facciamo verifica di Geografia, poi ho un sei emmezzo di Diritto e abbiamo già fatto un tema di Italiano..."
"E che scrivesti?".
"Di lei" dico, accennando alla Madonna con le pistole. "Era un tema libero, è il primo, tipo un racconto...ho preso otto".
"Otto...alla mia madonna!". Papà ride e scuote la testa. "...i professori, è ggente coi soldi...non mi piacciono vita...".
"Alcuni sono meglio di altri".
"Tipo quello che ti diede 'sto numero?"
"Magari serve"
"...boh, magari serve". Papà se ne versa un altro, io prendo un sorsetto del mio, lo faccio girare in bocca...e ti rivedo accanto al disegno della Madonna, che la guardi.
Ora ti voglio più che mai...
...ora ti voglio qui per sempre..."Pa' se una cosa gli altri dicono che è sbagliata, significa che lo è davvero?".
Papà alza gli occhi dal piatto, luccicano del vino che ha già bevuto, sono arrossati di fumo e mi fanno tristezza."Cheddici mò? Hai bevuto pure te?".
"No, dico che...se non ti sai decidere a fare una cosa, perché pensi che è sbagliata...ma senti dentro che non lo è...".
"...come io e tua madre?".
Ci guardiamo, improvvisamente, come due calamite che si attirano. Il silenzio scende e sa di rosso e di rosse.
"Tua madre era una bambina, mi denunciarono pure!" dice, e sento che vuole parlare, papà...e io gli prendo una mano e gliela accarezzo e lui sorride come un orso stanco.
"...però poi la ritirarono, la denuncia, quando capirono, quando mi guardarono in faccia...e se non crepavano io penso che ci aiutavano pure, era la stronza che era diversa, ma io non lo capii...era una bambina e io ero gonfio...
...quando scopammo" conclude, e beve. "Quando facemmo te. Scusami, pare irrispettoso..."."Lei ha mancato di rispetto a te e a me con quello che ha fatto" rispondo allontanando il vino, e papà inizia a ridere, roco.
"Non bevo più, non bevo più! E lei voleva 'u pilu!" dice accostando pollice e indice, e sfregandoli. "Ma quando io ch'avevo trent'anni e lei quindici, noi atté ti volevamo, e ti crescemmo...poi Stella si rovinò quand'ero via alla Francia, alla Germania, in Rumenia con quel ladro del Caruso, e te eri piccola! Qualcuno trovò tua madre, che ci fece annusare i soldi...e lei ci fece annusare la fica! Scusami".
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Gli occhi e il cuore
RomanceVentuno anni, di differenza: quasi una generazione...ma cosa succede quando due anime sfortunate si incontrano, e si vogliono senza nemmeno realizzarlo pienamente? Paolo Garrone è un docente precario di scuola superiore che non ama il suo lavoro e n...