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T/N POV.

Ero da poco arrivata a scuola.

La campanella suonò nell'esatto momento in cui misi piede in classe e all'interno vi era il preside, che aveva appena comunicato che il professore della prima ora sarebbe stato assente per problemi personali e che quindi saremmo rimasti in aula da soli.

Ci aveva caldamente consigliato di ripassare o studiare qualcosa in vista dell'esame che si sarebbe svolto tra poco più di due mesi per non sprecare tempo, ma nessuno di noi sembrò ascoltarlo.

In quel momento ero seduta sul banco di Katsuki con le gambe leggermente divaricate per far sì che lui, seduto sulla sua sedia, potesse insinuarsi in mezzo ad esse.

Aveva la testa poggiata sul mio petto e le sue braccia mi avvolgevano la vita, mentre io gli accarezzavo dolcemente i capelli.

Non capii il motivo di tutto quell'affetto improvviso ma ciò non fece altro che accrescere il mio senso di colpa per non avergli parlato della minaccia.

Erano passati un paio di giorni da quell'avvenimento ed io mi ero trasferita nel mio vecchio appartamento, quello dove vivevo con mia madre, e Kirishima era stato così gentile da aiutarmi a spostare tutte le mie cose. Rientrare in quella casa era stato un po' un trauma; non mettevo piede lì dentro da anni e nel momento in cui aprii la porta un'ondata di ricordi mi colpì in piena faccia serrandomi lo stomaco.

Non volevo tenerglielo nascosto, ma volevo evitare di allarmarlo inutilmente. Ero convinta che fosse stato uno scherzo di pessimo gusto da parte di qualcuno che magari provava rancore nei miei confronti, ed ero sicura che se fosse successo qualcosa sarei riuscita a cavarmela da sola.

Ad un certo punto mi sentii prendere il braccio e girandomi trovai Kirishima ad osservarmi leggermente ansioso.

"Che succede Kiri?"

"Devo parlarti." disse e mi tirò il braccio facendomi quasi perdere l'equilibrio.

"Eijiro, a-aspetta!"

Il mio ragazzo, percependo il mio movimento alzò la testa guardando torvo il ragazzo dai capelli rossi.

Katsuki aveva i capelli arruffati, un leggero velo di rossore sul viso e un'espressione quasi completamente rilassata.

"Che cazzo vuoi dalla mia ragazza." disse con voce roca, e mi mancò un battito sia per la voce che trovai estremamente sensuale, sia per il fatto di essere stata chiamata in quel modo.

"Devo parlare con T/N."

Feci per scendere dal banco ma il biondo strinse maggiormente la presa delle sue braccia attorno alla mia vita.

"Katsuki mi fai male." dissi cercando di liberarmi.

"Non me ne frega un cazzo, tu rimani qui." rispose affondando di nuovo la testa sul mio seno.

"Dai Katsuki, non fare il bambino. Due minuti e torno."

Gli accarezzai la testa e il ragazzo, con uno sbuffo, mi lasciò andare, non prima di aver borbottato insulti rivolti al rosso.

"Che volevi dirmi?" chiesi a Kirishima una volta appartati in un angolo della stanza.

"Sei proprio sicura di non volergli dire niente?"

Why you? - Bakugou Katsuki x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora