"Consideratevi morte"Zulema pronuncia queste parole puntando la pistola contro la Riccia e le detenute che stavano continuando a picchiarmi.
Senza aspettare un attimo, terrorizzate dalla mia donna, mi lasciano a terra dolorante ed insanguinata, mentre indietreggiano impaurite.Tutte, tranne la Riccia.
Con fare di sfida, si avvicina a Zulema e aprendo le braccia la scruta da cima a fondo, con il sorrisetto compiaciuto di chi sta per far scoppiare una guerra."Non ti temo, maledetta stronza.
Ammazzami pure, ma anche tu morirai in prigione, e ci morirai sola.
Sai perché?
Perché la tua signorina, la tua pseudo ragazza, domani se ne va e ti abbandonerà così come ha fatto con me, giusto il tempo di una scopata."A quelle parole gli occhi di Zulema che prima bruciavano di odio, si sgranano riempendosi di lacrime, mentre schiude piano la bocca.
Se ne avessi le forze, ucciderei la Riccia con le mie mani in questo momento.
"Cos'è quell'espressione Zulema?
Non ne avevate ancora parlato?
Quanto mi dispiace...
Porca troia, Maca, per far piangere el elfo del puto infierno ce ne vuole, mi complimento con te!"Sghignazza mollandomi un'occhiataccia.
"Zulema, non le credere, io... io ti ho cercato tutto il tempo, mi hanno ingannata, ti prego ho bisogno di parlarti... io ti porterò via da qui, te lo prometto!"
Scoppio in un pianto disperato e mentre pronuncio queste parole sento il cuore infrangersi, non avevo mai visto quell'espressione sul volto della mia regina araba.
Come se il mondo le fosse crollato addosso improvvisamente.
Lascia cadere la pistola e mi fissa dritta negli occhi."Ti prego... farò di tutto per farti uscire,
non roviniamo la nostra ultima notte qui dentro..."Cerco di alzarmi piano, ma le ferite fanno troppo male e Zulema scoppia in una risata nervosa mentre le lacrime le rigano le guance.
"Cazzo... Quindi è vero!
E tu mi vorresti convincere del fatto che da stamattina ad ora non hai avuto un secondo per dirmelo... eri troppo impegnata a saltare dalla gioia, immagino."Mi sento venir meno, non può pensare questo. Non può finire qui ed in questo modo.
Mi alzo da terra nonostante i dolori lancinanti e la prendo per un polso, mentre le altre detenute ridacchiando ci lasciano da sole.
"Zulema, te lo giuro su ciò che ho di più caro al mondo... l'ho saputo poco fa e ti ho cercata, ti ho cercata di continuo perché avevo bisogno di parlarti.
Sì, è vero che uscirò, ma non voglio perderti.
Non mi interessa ciò che dicono quelle stronze... noi saremo felici insieme."Lascio andare quest'ultima dichiarazione in un soffio con voce tremante.
La mora si volta da un'altra parte serrando gli occhi ed arricciando le labbra. Una lacrima vaga lenta sul suo
viso. Non riesce nemmeno a guardarmi."Felici insieme... sì, come no...
Ho sbagliato tutto.
Non dovevamo nemmeno
scopare, non dovevo dirti quelle parole. Mi sono lasciata andare come mai con nessuno, ma cosa mi aspettavo da te?!
Alla prima difficoltà, al primo
problema, era ovvio che mi avresti lasciata indietro.Sono felice che uscirai, brava!
Complimenti!Ma speravo, date tutte le volte in cui ti ho difeso, date tutte le volte in cui ti ho salvato la vita, che avresti fatto di tutto pur di tirarmi fuori da questa merda. Invece, no.
Ora vai, per favore, non voglio più vederti. Dimenticati di me."Mi sento improvvisamente svuotata, come se mi avessero sparato un tiro dritto al cuore.
"Ma che cazzo stai dicendo!
Ma ti rendi conto delle assurdità che pensi?!
Ho bisogno di provare che sei innocente per farti uscire da qui!
Ti hanno visto con una pistola in mano durante una rapina!
Sai meglio di me come funziona questa merda di carcere, come puoi solo insinuare che io ti stia lasciando di proposito?! Eh?!Perché non mi guardi?
Guardami subito e dimmi che non te ne frega un cazzo di me!"Le urlo straziata con gli ultimi fiati che ho in corpo prendendole con forza il viso tra le mani e obbligandola a fissarmi.
I suoi occhi sono rossi dal pianto e sta tremando."Non posso"
Sussurra abbassando nuovamente lo sguardo.
A quel punto, scuoto la testa delusa."Non puoi perché tu mi ami,
Zulema Zahir.
Mi ami, ma sei una cagasotto.
Non lo ammetterai mai, nemmeno a te stessa, e per questo butti su di me tutte le colpe.
Hai ragione.
Se non sei neanche in grado di ammettere i tuoi fottutissimi sentimenti, se pensi questo schifo di me; no, non siamo fatte per stare insieme.
Ti sono bastati due giorni a Cruz del Norte per riprendere le tue vecchie abitudini, per comportarti nuovamente da dura e da stronza.
Benissimo! Ne prenderò atto.
Ti prego di non avvicinarti a me nelle prossime ore.
Non mi sei indifferente, purtroppo, e dato che vuoi che io mi dimentichi di te, iniziamo da subito."Asciugo le mie lacrime e zoppicante a causa delle forti ferite, vado via, lasciandola in bagno immersa nel suo silenzio.
Dal momento in cui sorpasso la porta, prometto a me stessa di non lasciarmi più abbindolare da lei.
Mi dirigo verso la mia cella, ancora dolorante, con un occhio nero e il naso pieno di sangue.
Cerco di non farmi vedere dalle guardie, che automaticamente mi chiederebbero che diavolo è successo.Una volta arrivata, ignoro le altre detenute, e sistemo i miei pochi averi in due vaschette di plastica, lasciando fuori solo un cambio per il giorno delle mie dimissioni.
Noto nella Riccia un'espressione di tristezza, e provo solo disgusto per chi è diventata. Non mi sarei mai aspettata tutto questo da lei."Maca... prendi"
Allunga la mano in cui stringe del cotone imbevuto di disinfettante e qualche garza.
"Non li voglio. Non voglio più niente da te. Lasciami dormire in santa pace."
Mi sdraio dandole le spalle e mi rannicchio sotto le coperte, provando a non pensare a Zulema, ma è impossibile. La sua immagine e la sua voce mi torturano la mente.
Spazio Autrice:
Buongiorno a tutte,
Spero che la storia vi stia piacendo,
Grazie, come sempre, per i vostri messaggi. 💛
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Zurena - Il Mio Sogno Proibito
FanfictionSequel di "Zulema & Macarena - Tu sei la mia casa"