Una Casa Mai Conosciuta

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Eravamo arrivati, il treno si fermò e noi scendemmo in quella stazione, stava calando il sole e cominciava a far freddo. Presi la mia borsa è con un incantesimo tirai fuori una sciarpa sia per me che per Draco.
Dovevamo essere cauti e viaggiare in incognito, lui non doveva sapere dove fossimo,  avevo molti dubbi in mente.
Chissà se lui già sapesse che noi fossimo qui.
Questo viaggio in treno ci aveva fatto proprio bene, se devo essere sincera, non avevamo mai parlato così tanto come oggi, c'eravamo chiariti e ora stavamo persino insieme. Non potevamo fingere più che non c'era nulla tra di noi ma c'era solo un problema la nostra relazione doveva rimanere segreta per il bene di entrambi. Nessuno oltre noi doveva saperlo o avrebbero fatto di tutto per farci lasciare, ora come ora ognuno sapeva la propria posizione e sapevamo che se questo usciva non sarebbe stato facile, dovevamo prima risolvere questi problemi.
Devo dire che una cosa mi piaceva tanto, ora non provavamo più quel disagio quando ci guardavamo perchè sappevamo il pensiero dell'altro, ne ero veramente felice.
- Ei Draco vieni a vedere qui, non sono carinissimi questi addobbi, chissà se arriveremo in tempo per partecipare al ballo, a proposito tu sai ballare?-
- Posso dire a mia difesa che me la cavo meglio in altre cose. -
- Non ti chiederò in che consistano le altre cose, eviterò, appena abbiamo un po' di tempo ti faccio provare qualche passo, non vorrai fare brutta figura. -
- Se la mia insegnante mi accompagnasse anche al ballo non farei per niente brutta figura, altrimenti non saprei come fare, farei solo figuracce.-
- Fammici pensare per quel giorno non ho nulla da fare, quindi potrei venire e accompagnarti così non farai brutta figura. - dissi ridendo.
- Grazie infinite, sarà un onore. -
Ci incamminammo verso la casa, la mappa indicava che era in quella direzione. -
- Devo dire che mi è piaciuto questo invito. - dissi riaccendendo la conversazione, non dovevamo destare sospetti perciò andavamo in giro con cappuccio e mantello.
- Visto devo dire che sono stato molto bravo, avvicinati che ti sistemo il cappuccio si vedono i tuoi capelli ed è meglio essere cauti. -
Si avvicinò a me e mi sistemò il cappuccio, poi presi la mappa eravamo usciti un po' dalla città e io pensavo di essermi persa, era pieno di alberi e stradine.
La mappa dice che salendo di qui dovrebbe esserci la casa ma siamo usciti dalla città già da un po' forse i miei genitori abitavano un po' lontano.
- La mappa dice di salire di qui, proviamo. Non manca molto ma non possiamo usare la magia altrimenti ci troverebbero più velocemente.-
Dopo una decina di minuti la vidi, era bellissima ed enorme. La casa si riconosceva dal simbolo inciso sul cancello, un fiore con delle spine, l'avevo già visto ma non ricordavo dove, sapevo che era il simbolo della mia famiglia ma non avevo mai visto un fiore del genere.
Quella casa non sembrava per nulla abbandonata ma vuota. Mancavano le persone che l'abitavano ma era in buonissime condizioni.
La casa era di un blu scuro come il colore del simbolo.
Draco si fermò di colpo.
-  Thydia penso debba andare tu per prima e comunque una casa magica.-
Guardai Draco e annuì.
- Non mi dire che ha paura.- pensai.
Mi avvicinai al cancello ed estrassi la bacchetta.
Quando la punta della bacchetta toccò il cancello quello sprigionò delle luci, spostai il cancello e feci cenno a Draco di seguirmi.
Continuavo a guardarmi intorno, era una casa bellissima, ero così concentrata che Draco non osò interrompermi.
Arrivammo davanti alla grande porta dalle rifereriture argentate e aprii il portone con la bacchetta, entrammo cautamente, non sapevamo cosa ci avrebbe aspettato lì.
Una volta entrati si chiuse dietro di noi e non ebbi nemmeno il tempo di
girarmi che sentii una voce.
- Benvenuta a casa signorina Pole, da quanto tempo l'aspettavo. Posso notare che avete portato ospiti. -
Dalle scale scese una donna, era forse lei la custode di cui tanto mi parlava la nonna?
La donna si avvicinò e nel farlo ci volò davanti.
- Piacere di rivederla forse non ti ricorderai di me, eri troppo piccola per ricordarti. Il mio nome è Julie anzi Madame Julie e sono la governante della famiglia Pole da ormai non so più quanti anni. -
Non ci diede nemmeno il tempo di rispondere che continuò  a parlare.
- So già per cosa sei tornata, io conosco tua nonna e so cosa cerca ma ne parleremo dopo ora dobbiamo festeggiare il tuo ritorno. Ah...quasi dimenticavo chi è questo bel ragazzo che ti sei portata?-
- Lui è Draco Malfoy.-
- Ah... bhe...sei sicura che non lo posso buttare fuori a calci, sai la sua famiglia non è una delle mie preferite.-
- Madame Julie, Draco è un ospite, anche se la sua famiglia non ti piace, sono sicura che lui ti piacerà.-
Madame Julie lo squadrò da testa a piedi.
- Non si può negare che sia un bel ragazzo certo, ma non fare passi falsi, finché starò in questa casa nessuno di voi Malfoy potrà fare nulla. Io vi conosco e so in che loschi posti siete infilati.-
- Mi fido di lui Madame, vorremo andare a sistemare i bagagli e farmi una bella doccia calda , io non ricordo questa casa e sarebbe molto bello fare un giro, per poi parlare. - dissi.
Lei cambiò subito cambiò espressione.
- Ma ovviamente, solo che per parlare dovrete aspettare sta sera ora ho la mia pausa, le camere sono di sopra, sono tutte vuote, scegliete quale preferite.-
In uno schiocco di dita sparì.
- Che strana signora - pensai.
- Lasciala stare, sai la mia famiglia e la tua non hanno mai avuto buoni rapporti, soprattutto per molte cose fatte dai tuoi genitori.-
- Non preoccuparti, ormai sono abituato a queste scenate, alcune volte non sarei voluto nascere in quella famiglia. -
Gli presi la mano e cambiai argomento.
- Riposiamoci per un'oretta, abbiamo fatto un lungo viaggio, ci meritiamo un po' di riposo. Dai saliamo così andiamo a scegliere una camera, vorrei tanto trovare la mia, quella che sarebbe stata la mia.-
Salimmo le scale, le pareti erano tutte bianche e le tende colorate di un blu scuro con le rifiniture argentate.
- Quale stanza sceglierò, questa mi piace molto, è la stanza degli ospiti da come vedo, vado a posare li i bagagli. Siamo tutti soli qui, senza nessuno che può disturbare in una casa su una collina con un fantasma- sorvegliante che va in giro, chi vorrebbe una vita migliore. Ho persino una stanza per gli ospiti con un lettino singolo.- disse Draco guardandomi dritta in faccia.
- Dai finiscila che non sei credibile, anche a me devo dire che piaciono le case in collina e le persone che non disturbano. Ma mi piace anche non dormire da sola in una casa senza nessuno perciò se lei vorrebbe dormire nella mia stessa stanza ma sulla poltrona ne sarei felice.- dissi ridendo sull'ultima frase.
- Anche se piango all'idea di lasciare questo comodo letto verrei volentieri a dormire.-
- Dai muoviti andiamo a lasciare i bagagli in una di queste stanze e finiscila altrimenti sarò costretta a prendere dei provvedimenti e non sono belli.-
- Tipo? - disse in tono di sfida.
- Tipo questo.-
Mi avvicinai come per baciarlo ma gli diedi uno schiaffo, uno piccolo.
- Aia, ok non me l'aspettavo.-
Poi gli diedi un bacetto sulla guancia.
- Te lo meritavi, era per l'altra volta.- dissi.
- Ora rimaniamo concentrati dobbiamo trovare una stanza e il fermaglio. Entro dopodomani dobbiamo tornare a Hogwarts.-
Mi avvicinai ad una stanza, sulla porta c'era incisa una T, questa doveva essere di sicuro la mia.
Entrammo, era davvero molto bella tutta bianca e azzurra, appoggiai la giacca sul letto e spostai il mio sguardo sul comodino, c'erano delle foto incorniciate c'ero io con i miei genitori. Presi una delle due foto e la misi in borsa l'avrei portata ad Hogwarts. Sul comodino c'era anche un pacco di cioccolatini vuoti chi li aveva messi lì.
Spostai lo sguardo sul letto era grande e morbido, lì sopra c'era un libro, un libro di fiabe, chissà, forse lo leggevano a me.
- I tuoi genitori ti avevano creato proprio una bella stanza.- commentò Draco.
- Si, è molto bella ci avrei voluto vivere insieme a loro.-
Il volto di Draco si oscurò.
- Qualcosa ti turba? Non ti preoccupare per me ormai l'ho superata, ho solo un po' di occhi lucidi. -
- No, mi dispiace un po' tutto qui, non c'è nulla che mi turba e solo che è come mi sentissi colpevole, non so se ti è mai capitato.-
- Non devi sentirti colpevole tu cosa centri e colpa di Voldemord e dei suoi seguaci tutto questo. Ora che ci penso hai detto che ti dispiace dov'è il Draco cuore di ghiaccio. Non ci pensiamo ora dobbiamo scendere, devo trovare il fermaglio e fare un po' di domande a Madame Julie.-
Draco annuì.
- Ero senza cuore, non con il cuore di ghiaccio. È questo che pensano su di me?- disse.
Parlammo un po' di questo nel frattempo che scendevamo le scale per andare in cucina.
- Buonasera miei cari.- disse Madame Julie appena ci vide.
- Non ho potuto preparare la cena, sapete sono un fantasma ma vi ho trovato un libro di incantesimi per preparare del cibo. Prendi! -
Presi il libro e lo sfogliai.
- Ei Draco, quale ti piace di più di queste ricette.-
- Per me è uguale, non ho molta fame però potresti fare qualcosa di leggero.-
- Fammi vedere un po', ecco questa mi piace.-
Feci l'incantesimo e apparvero i due piatti.
- Ecco fatto, non solo Hermione se la cava con gli incantesimi. Anche se mi sono specializzata in incantesimi di combattimento non me la cavo male negli altri. -
- Sembra tutto buonissimo - disse Draco.
Stava per addentare qualcosa quando gli diedi uno schiaffetto sulle mani.
- Aspetta manca l'acqua.-
Feci comparire anche quella e iniziammo a mangiare.
- Madame Julie posso farvi delle domande?- dissi.
- Certo cara, cosa vuoi sapere?-
- Vorrei sapere di mia mamma e di mio papà, com'erano? Nessuno sa che fine abbia fatto mia madre e io vorrei sapere di più.-
- Silente mi aveva detto di non dirti nulla ma come faccia a rifiutare.-
- Silente! Tu conosci il preside?- dissi.
- Forse non dovevo dirlo ma comunque il danno è fatto. Si, io conosco Silente lui mi ha detto che sareste arrivati e che vi avrei dovuto proteggere.-
Fece una breve pausa.
- Thydia i tuoi genitori erano delle persone magnifiche, tuo padre è come un figlio per me, io l'ho educato e cresciuto, mentre tua mamma l'ho conosciuta più tardi ma era una strega dalle abilità infinite.
Io non so dove possa essere tua madre ma sono quasi sicura che lei sia morta. Voldemort non l'avrebbe mai risparmiata, si dice che non l'abbia uccisa lui ma una certa Bellatrix, una mangiamorte.-
Draco abbassò la testa.
- E se lui sapesse qualcosa che io non sapevo ancora.- pensai.
- Parlando del fermaglio, non ho idea di dove può essere, si trova in questa casa ma è da tempo che è sparito, ho solo questa chiave, apre lo scrigno dove è contenuto.-
Presi la chiave.
- Almeno potresti dirci da dove cominciare? - dissi.
- Io comincerei dalla stanza più antica della casa, la stanza degli antenati, prova lì e pieno di oggetti antichi e polverosi. Ma vi consiglio di mettervi al lavoro domani mattina con la luce, sarà più facile. Un ultima cosa, potete dormire tranquilli, la casa è ben difesa da quei brutti ceppi, soprattutto la notte.
Ora con perpesso andrei, in caso ci fossero problemi non esitate a teletrasportarvi altrove.- disse allontanandosi.
- Parole confortanti le sue devo dire.- commentò Draco.
- Sparecchiamo e andiamo a dormire domani sarà una lunga anzi lunghissima giornata.-






A Second Tattoo| Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora