Una Conoscenza Spiacevole

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Finalmente il giorno della partenza era arrivato, questa mattina mi ero svegliata presto per prepararmi.
Presi i bagagli e scesi giù in soggiorno, Ryan mi stava chiamando.
Appena arrivata, mio fratello mi fece un gesto come per dirmi di muovermi.
Diedi i bagagli a mio papà e mi incamminai verso la macchina.
La nonna e la mamma ci stavano aspettando.
Dopo una mezz'oretta, arrivammo a destinazione. Ero ansiosa ed emozionata, continuavo a chiedere a Ryan tutto sulla nuova scuola, lo avevo tartassato di domande.
Arrivati lì, non vedevo il binario del biglietto ma solo il dieci e il nove, perciò chiesi a mio fratello dove fosse. Lui mi spiegò che per arrivarci dovevo passare da lì.
Ero perplessa, lì c'era un muro.
All'improvviso vidi alcuni ragazzi, stavano passando attraverso quel muro, così capì cosa intendesse.
La mamma si avvicinò e mi spiegò che per riuscirci dovevo concentrarmi.
Ci abbracciò e indicò a Ryan di andare per primo, in pochi secondi attraversò il muro.
Detto sinceramente, ero un po' spaventata all'idea di non potercela fare ma presi coraggio e attraversai. Appena riaprì gli occhi mi ritrovai al famoso binario. Ryan si congratulò con me e mi indicò dove appoggiare i bagagli. Subito dopo, un signore dall'aria buffa, ci indicò l'entrata del treno. Ci guardò per un po' e riconobbe Ryan che lo salutò amichevolmente.
Poi spostò il suo sguardo verso di me e commentò:
«tu dovresti essere la sorella, sei molto bella come tuo fratello.»
Io annuì e ringraziai un po' imbarazzata.
Salimmo sul treno e Ryan incontrò dei suoi amici. Io me ne stavo in disparte non volevo disturbarli, fino a quando uno di loro mi rivolse la parola.
Era il migliore amico di Ryan, io lo conoscevo da quando era piccola.
«Thydia, finalmente anche tu a Hogwarts! Lo so il primo giorno è molto particolare e pieno di emozioni ma non ti preoccupare ci siamo noi, se qualcuno ti da fastidio se la vedrà con me.» disse Cedric.
Corsi ad abbracciarlo, lui era come un secondo fratello per me.
Ryan e Cedric si allontanarono ma prima di andare, mio fratello mi indicò un vagone dedicato alle prime.
Mentre mi stavo incamminando verso il vagone sentì un grande fracasso.
Era salito sul treno qualcuno di importante ma non riuscivo a vedere chi fosse. Cercai di avvicinarmi ma non riuscendoci, rinunciai.
Mentre camminavo cercai di vedere dove potesse essere Hermione.
La vidi in lontananza ma non riuscì ad arrivarci per la troppa folla,
infastidita dalla situazione mi incamminai verso il vagone per respirare un po' di pace.
Arrivata più vicina vidi un ragazzo, si era appena seduto. Era un ragazzo dai capelli rossi con un buffo topolino in mano. Decisi di andarmi a sedere altrove ma poi pensai che avrei domandato se i posti fossero liberi prima di decidere.
Il ragazzo confermò e mi sedetti.
Per rompere un po' il silenzio si presentò, si chiamava Ron Weasley.
Era molto simpatico e parlammo per un po' dei nostri animaletti, fino a quando sentii aprire la porta del vagone. Si affacciò un ragazzo, che ci chiese se poteva sedersi.
Ci guardammo e io feci cenno di si con il capo. Ron guardando il ragazzo accennò un debole sorriso.
Lui entrò e si sedette, io vedendo quel piccolo sorriso chiesi a Ron se loro due si conoscessero.
Mi rispose che si erano già incontrati all'entrata del binario e che si erano persi di vista. Ci presentammo al nuovo ragazzo che a sua volta ricambiò:
«Piacere di conoscervi io mi chiamo Harry Potter.» disse.
Ci guardammo per un attimo increduli. Non potevamo crederci, il famoso Harry Potter si stava per sedere a fianco a noi, era davvero un onore.
«Ma allora e tutto vero...cioè tu sei vero, ti posso toccare?» disse Ron.
Harry era perplesso, non si aspettava questa domanda e si mise a ridere, facendo cenno di si.
Ron si avvicinò e toccò la sua spalla con l'indice.
Io stavo osservando la scena allibita.
«Ora che Ron ha finito di toccarti la spalla, vorrei farti una piccola domanda. È vero che hai la cicatrice? Quella sulla fronte intendo.»
Harry spostò i suoi capelli dalla fronte e la mostrò.
Io la osservai bene e vidi che era a forma di fulmine.
Rimasi dei minuti a pensare.
Anche io aveva una cicatrice simile tra le due scapole non era uguale ma simile. Lo stavo per dire, quando mi ricordai delle parole della nonna:
"non dire mai a nessuno della tua cicatrice, nemmeno ai più fidati, cerca di coprirla, altrimenti ci saranno grosse conseguenze per tutti noi".
Per dei buoni dieci minuti di tragitto parlammo del più e del meno.
                            ~●~
« Buongiorno ragazzi volete qualcosa dal carrello.» disse una signora.
Ron fece capire che era apposto così, tirando fuori dallo zaino, un panino.
Harry vedendo Ron rattristirsi decise di comprare tutti i dolcetti.
Ad un tratto, sentì una voce familiare, era Hermione, si era affacciata al vagone.
«Scusate avete visto una rana?
Un ragazzo l'ha persa.» disse.
Subito dopo si rese conto che nel vagone c'ero anche io.
«Ciao Thydia, come stai?
Sono molto felice di averti trovato, prima ti cercavo.»
Poi spostò lo sguardo sugli altri due.
«Piacere Hermione» disse.
Poi vide che Ron stava provando a fare un incantesimo che non gli riuscì, allora si sedette e lo fece lei.
«Che saputella, ci sarei riuscito anche io con un po' di tempo.» commento a bassa voce Ron.
Quando i ragazzi si presentarono, sentì che c'era il famosissimo Harry Potter. Ancora non poteva crederci, nel vagone insieme alla sua amica, c'era Harry. Hermione cominciò a parlargli, facendoli mille domande.
Io e Ron ci guardammo, già avevamo capito come sarebbe andato il viaggio.
Ma con grande sorpresa Hermione si alzò per tornare al suo vagone.
«Ragazzi vi consiglio di indossare le uniformi, stiamo arrivando.» e se ne andò.
Il tempo era volato, non c'eravamo resi condo che stavamo per arrivare ad Hogwarts.
                            ~●~
Finalmente eravamo arrivati, scendemmo dal treno, qualcuno ci aspettava, il suo compito era portarci ad Hogwarts.
Lo strano signore ed Harry già si conoscevano, così lui si avvicinò per presentarsi agli altri.
«Mi chiamo Hagrid, sarò io a portarvi al castello.» disse.
Fece una breve pausa prima di continuare.
«Ragazzi, seguitemi! Salite su una barca e prendete una lanterna.» urlo.
Io ed Hermione salimmo su una barca mentre Ron ed Harry in un altra.
Ero meravigliata da tutto ciò che mi stava succedendo e non facevo altro che pensare tra me e me.
In quale casata mi avrebbero smistato?
«I miei genitori sono entrambi maghi, mia mamma apparteneva alla casata Grifondoro, mentre mio padre apparteneva alla casata dei Tassorosso, quindi ho delle probabilità che vada in una di queste due.
I miei genitori mi hanno sempre descritto le loro casate come accoglienti, dalle stanze alle persone. Anche mio fratello studia in questo castello, lui è un Tassorosso.»  pensai.
Mentre stavo riflettendo, Hermione mi fece notare che dovevamo scendere dalla barca, avevamo già oltrepassato il lago.
In pochi minuti, seguendo Hagrid, ci ritrovammo all'entrata del castello.
«Ragazzi ascoltatemi, ora è molto importante che seguiate le mie indicazioni. Appena entrati nel castello dovete salire la grande scalinata, una volta saliti troverete ad aspettarvi la professoressa Mc Granitt.»  poi aprì il portone.
Nel frattempo, io ed Hermione ci eravamo riunite ai ragazzi.
Appena salite le scale, ce la ritrovammo davanti, la professoressa Mc Granitt.
«Salve ragazzi e benvenuti ad Hogwarts. Dunque, fra qualche minuto varcherete questa soglia e vi unirete ai vostri compagni più grandi ma prima di prenderete posto, verrete smistati nelle vostre casate.
Sono Grifondoro, Tassorosso, Serpeverde e Corvonero.
Per il tempo che starete qui, la vostra casa sarà la vostra famiglia.
I trionfi che otterrete li faranno guadagnare punti e ogni violazione delle regole li farà perdere punti.
Alla fine dell'anno alla casa con più punti gli verrà assegnata la Coppa delle case.
La cerimonia di smistamento inizierà tra pochissimo.» disse.
La Mc Granitt se ne andò dicendo di aspettare lì, tutti erano molto emozionati.
Appena la professoressa se ne andò, un ragazzo si avvicinò ad Harry:
«Guarda, guarda chi si vede. Allora è vero quello che dicevano sul treno. Harry Potter è venuto ad Hogwarts.»
Tutti cominciarono a bisbigliare tra di loro.
«Piacere io sono Malfoy, Draco Malfoy.»
Io e Ron ci guardammo con delle smorfie come per dire" ma chi si crede di essere quello".
Ron per la mia smorfia fece un mezzo sorriso.
Draco vedendoci si girò verso di noi:
«Il mio nome vi fa ridere, eh? Non c'è bisogno nemmeno che vi chieda il vostro. Capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano, tu devi essere un Wisley. Mentre tu, non saprei, mi hanno detto che sei una Nash, bhe anche tu non è che te la cavi meglio del Wisley.»
Poi si girò e si rivolse ad Harry:
«Potter capirai anche tu che alcune famiglie di maghi sono migliori di altre, non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate.»
Draco ci guardò mentre diceva questa frase. Io infastidita dalla situazione mi rivolsi a Malfoy:
«Intanto la tua bacchetta e fatta con il mio di legno, tanto inutile non sono, vedo.»
Tutti cominciarono a bisbigliare, nessuno aveva mai risposto a Draco.
Lui era sorpreso e fece un lieve sorrisino sarcastico.
Non mi risponse e si rivolse ad Harry.
«Se vuoi ti posso aiutare io?»  e allungo la mano.
Harry lo guardò un attimo:
«Le persone persone sbagliate le so riconoscere anche da solo, grazie.»  disse.
All'improvviso arrivò la Mc Granit: «Siamo pronti per la cerimonia, seguitemi.»
Tutti si incamminarono nella sala, era splendida, composta da grandi tavoli e delle candele fluttuanti sul soffitto.
In fondo al corridoio che stavano percorrendo c'era lui, il famoso capello. La Mc Granitt fece un segno a tutti di fermarsi. Prima di cominciare la cerimonia, il preside Silente si alzò.
«Desidero dare a voi tutti degli annunci per inizio anno.
Il primo anno prenda nota, l'accesso alla foresta è severamente proibito a tutti. Inoltre il nostro guardiano, il signor Gaza, mi ha chiesto di rammentarmi che la parte destra del corridoio del terzo piano è vietata a tutti coloro che non vogliono fare una fine molto dolorosa.
Buon anno scolastico a tutti!»  disse per poi risedersi.
«Quando sentirete il vostro nome verrete avanti e io vi farò indossare il capello.» disse la Mc Granitt .
Ero ansiosa, non vedevo
l'ora di scoprire la mia casata.
La prima ad essere chiamata fu Hermione che mi guardò e io gli augurai buona fortuna.
Si avvicinò e la professoressa che gli mise il capello in testa:
«Grifondoro!» disse.
Hermione felice andò verso la sua nuova casata.
Il secondo ad essere chiamato fu Draco, appena il capello fu sulla sua testa disse:
«Serpeverde.»
Ci lanciamo delle occhiate e Ron ci spiegò che tutti i maghi e le streghe che sono diventati cattivi erano serpeverde, perciò era logico che lui andasse lì. Speravo di non essere serpeverde. Andarono altri ragazzi fino a quando arrivò il turno di Ron, il capello parlante disse grifondoro.
Subito dopo ci fu il turno di Harry. Appena sentirono il suo nome tutti cominciarono a bisbigliare, compresi i professori. Il capello era indeciso ma alla fine scelse grifondoro.
Finalmente arrivò il mio turno, mi avvicinai lentamente e mi sedetti, speravo di andare anche io in Grifondoro.
«Una Nash, in confronto alla tua famiglia sei molto diversa... sarà una scelta difficile. Intelligenza da vendere, desiderio di mettersi alla prova, astuzia... ambizione.
Dove ti metto?»
Il capello fece una breve pausa per poi urlare: «Serpeverde.»
Non ero molto felice di questa decisione ma andai a sedermi al tavolo con la mia casata.
La cosa che più mi rattristiva era di aver abbandonato i miei amici.
Non potevo crederci, ero nella stessa casata di Malfoy.
Sarei diventata cattiva?
Continuavo a chiedermelo.
Nell'istante in cui stavo parlando con i miei nuovi compagni, Silente mi osservava incuriosito.
                            ~●~
Il banchetto di apertura era appena finito.
Anche se non lo volevo ammettere, mi stavo trovando bene insieme ai serpeverde, aveva fatto amicizia con una ragazza di nome Karel.
«Ragazzi vi prego di seguirmi, ora ci recheremo ai dormitori Serpeverde.» disse il prefetto. Tutte le case si mossero con i rispettivi prefetti.
Non potevo crederci, era tutto così bello e pieno di magia. Mentre camminavamo, il ragazzo ci spiegò che ogni dormitorio aveva una parola d'ordine che solo i membri del dormitorio stesso conoscevano.
Anche i serpeverde ne avevano una.
La cosa più strana, era proprio la porta, un quadro che si muoveva.
Appena entrammo, il ragazzo spiegò:
- Questo è il dormitorio dei Serpeverde, infondo a destra ci sono i dormitori dei ragazzi mentre al piano di sopra quelli delle ragazze. Tutte le vostre cose sono già arrivate, andando nelle vostre rispettive camere le troverete.
Se avete domande non esitate a farle, sono a vostra disposizione.»
Tutti ci incamminammo nelle rispettive stanze ma prima che io potessi fare un passo, Draco mi fermò, tutti erano già andati nelle loro stanze.
«Guarda chi si vede, mi immaginavo saresti stata serpeverde.
Nessuno mi ha mai risposto in questo modo, mi hai colpito ma non ti montare troppo la testa.» disse.
Io lo guardai meravigliata, dopo tutto quello che aveva detto prima non mi sarei mai aspettata un mezzo complimento.
Non riuscivo a capirlo.
«Prima o poi qualcuno doveva risponderti e l'ho fatto io.
Ma come posso ben vedere non hai ancora cambiato atteggiamento Malfoy. Te lo dico da ora, se vogliamo andare daccordo vedi di cambiare atteggiamento altrimenti non rivolgermi parola, come hai detto tu ci sono famiglie di maghi migliori della mia.» dissi.
Poi mi allontanai velocemente, non volevo nemmeno girarmi indietro per vedere se fosse andato via.
Draco continuava a pensare a quelle parole, nessuno era mai stato così sincero con lui. Da una parte era molto felice, dall'altra non sapeva come comportarsi, era abituato a persone che lo trattavano bene per convenienza. Subito si ricompose e si incamminò verso i dormitori.
Quella notte dormii poco, avevo troppe cose in mente: la cicatrice, il modo in cui avevo trattato Draco, cosa facessero i miei amici...
Ma la cosa a cui non potevo smettere di pensare, era quello sguardo.
Quello sguardo che avevo incrociato senza volere ad osservarmi.
Silente mi osservava da quando mi ero seduta al tavolo dei Serpeverde.
A cosa stava pensando?
                           ~●~
Il mattino seguente mi preparai per la mia prima lezione.
Ero emozionatissima!
La prima lezione era quella di pozioni, il professore non mi stava molto simpatico ma io conoscevo già alcune pozioni, le più semplici.
Mia nonna era un esperta di pozioni, infatti tutta la città andava da lei a comprarle.
Karel e io ci incamminammo verso l'aula di pozioni e in pochi minuti arrivammo.
«Buongiorno» dissi e mi sedetti.
Mi sentivo osservata, Piton mi guardava da quando ero entrata in classe. Subito capì che il suo comportamento era strano, sembrava che volesse cercare di capire qualcosa ma neanche lui sapeva dove guardare. Non capivo il perchè da quando avevo messo piede in quella scuola mi squadravano, forse era solo un mio pensiero.
«Buongiorno a tutti e benvenuti a lezione, pretendo da voi la massima attenzione. Oggi vi spiegherò le basi della creazione di ogni pozione.» disse Piton.
La lezione passò in fretta, ero molto affascinata dal mondo delle pozioni, da piccola le preparavo sempre insieme alla nonna.
Dopo questa lezione ce ne furono altre due. La seconda parlava di incantesimi mentre la terza di difesa dalle arti oscure.
L'ultima lezione fu la più noiosa, mi sarei aspettata più azione invece dovetti leggere delle stupide descrizioni sul libro.
La prima giornata di lezioni ad Hogwarts finì, ero davvero esausta.
Era quasi ora di pranzo, ci dovevamo recare nella sala grande, non volevamo di sicuro fare ritardi il primo giorno.
Finalmente avrei rincontrato Hermione, Ron e Harry.
Nel frattempo che passeggiavo nel corridoio vidi Ron, corsi a salutarlo.
«Come è andato il primo giorno? Gli altri sono con te?» dissi.
«Sono appena andati alla sala grande io stavo andando a prendere una cosa da mio fratello. Ci vediamo lì.» disse per poi andarsene di fretta.
Ron mi fece pensare, non aveva ancora uncontrato mio fratello.
L'avrei fermato all'uscita della sala grande. Non vedevo l'ora di dire tutto a Ryan, doveva essere informato del mio primo giorno.









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