Lo Specchio

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Finalmente potevo camminare, anzi non proprio, gamba ingessata e stampelle, non le consiglio a nessuno.
Oggi è stata proprio una giornata pesante, camminare con le stampelle non è bellissimo e mi hanno pure interrogato come se non bastasse.
Cosa si credeva che studiavo in infermeria... non sapevo nulla nemmeno che interrogasse.
Suonò la campanella dell'ultima ora, Harry mi aiutò ad alzarmi dal banco.
Andai in camera mia, non avevo voglia di andare in giro con questo gesso.
Mi stessi sul letto e mi addormentai dopo pochi minuti.
All'improvviso sentii un rumore di passi, spalancai gli occhi, era Karel.
- Dormigliona, svegliati, sono venuta proprio per stare con te, per farti compagnia.-
Aprii lentamente gli occhi ancora assonnati e vidi i suoi grandi occhi color nocciola fissarmi, mi voltai dall'altro lato del letto, volevo dormire.
-Vabbene, se vuoi dormire allora vado, ti lascio di nuovo alla tua vita sola e triste.-
Io mi girai:
- No aspetta, fammi compagnia, parliamo un po', non voglio andare in cortile con questa gamba e davvero scomoda.-
Karel mi guardò con una faccia da chi già aveva previsto tutto.
Parlammo del più e del meno, si... ok lo ammetto abbiamo anche spettegolano un po' ma non tanto.
                            ~●~
Karel si allontanò, doveva scendere nel salone, l'avevano chiamata, chissà chi l'aspettava di sotto, morivo dalla voglia di saperlo, aveva una specie di "appuntamento".
Non feci nemmeno in tempo a chiederle con chi usciva che scappò dicendomi che mi avrebbe raccontato tutto dopo.
Io ero veramente indignata del suo comportamento, usciva con un ragazzo e non mi diceva nulla ma guarda tu questa.
Mi stavo per mettere il pigiama quando sentii un rumore provenire dalla finestra.
Mi affacciai, era Gambalunga, cosa ci faceva qui? Aveva un pacchetto tra le zampe.
Aprii la finestra, faceva proprio freddo oggi, lui entrò e io presi il pacchetto.
Dopo aver richiuso la finestra, accarezzai il gufo e scartai il pacco, c'era uno specchio a mano con affianco una targhetta, era molto bello.

Dopo aver richiuso la finestra, accarezzai il gufo e scartai il pacco, c'era uno specchio a mano con affianco una targhetta, era molto bello

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Era uno specchio dalle rifiniture dorate, un po' verdognole, quasi come se fosse stato dimenticato.
Girai la targhetta e la lessi:
- Era di tua mamma, era il suo portafortuna, mi ha chiesto di dartelo quando lo avresti saputo.
La tua nonna.-
Girai più volte la targhetta per vedere se c'era scritto qualcos'altro ma non trovai nulla.
Presi in mano lo specchio e lo spolverai:
- Sei davvero molto carina, uguale a tua mamma.- *sghignazza*
Sobbalzai in aria e mi misi a ridere. -Stavo impazzendo- pensai - faccio parlare pure gli specchi, mi servirebbe proprio una bella dormita.-
Riposi lo specchio nel cassetto e presi carta e penna, ringraziai la nonna e diedi la lettera a Gambalunga con tanto di biscotto, lui partì.
Mi stessi sul letto, avrei dormito un po', avevo anche le allucinazioni, pensa tu.
Ma prima volevo rivedere quello specchio, lo presi in mano e con una salvietta inumidita levai quel poco di sporco che era rimasto.
Successe di nuovo.
- Non pensare che sei pazza, ti rovina quel bel faccino, se continui a fare smorfie ti arriveranno prima le rughe.-
Era ufficiale, ero matta.
- Quel Potter, non ci posso credere che ci stai insieme, a me non piace.-
Chiusi il cassetto, per la solitudine parlo pure con lo specchio.
Basta! Sarei andata a dormire.
Mi misi il pigiama e appena mi stesi sul letto crollai nel sonno.
                            ~●~
Il mattino seguente mi svegliai frastornata, avevo fatto proprio uno strano sogno, lo specchio era una specie di portale per oggetti, non so spiegare bene cosa ho visto ma volevo provare.
Presi lo specchio.
- Ma Buongiorno, guarda che occhiaie, mettici un po' di crema.-
Mi stavo arrabbiando, non lo sopportavo.
- Ok, sarò anche una stupida ma non penso che sia io a farti parlare.-
- Ah...finalmente l'hai capito, tua mamma in questo era più intelligente.-
- Smettila o ti chiudo per sempre nel cassetto.-
- No, ti prego, la smetto, farò il bravo specchio.-
- Così già mi piaci di più.-
Chissà se il sogno era reale, dovevo provare, allungai la mano e dissi la prima parola che mi veniva in mente con quel freddo, un cappello, appena toccai lo specchio ci passai attraverso e tirai fuori un bellissimo cappello.
- Vedo che hai già fatto tutto tu, già hai scoperto una delle mie funzionalità.
Non pensare però che ogni cosa che dici la puoi avere, ricorda se metti puoi tirare fuori.
Quel cappello era della tua mamma.
Una altra mia funzione e quella di mostrarti le persone e modestamente sono anche un buon consigliere.-
Tutto sommato mi stava simpatico quello specchietto.
- Una dimostrazione, guarda questo bel ragazzo perchè non ti sei messa con lui, io so tutto della tua vita e come se fossi stato sempre con te. Come sono attraenti i biondini non trovi.-
Nello specchio spuntò Draco, io diventai rossa e gli ordinai di levarlo.
- Mi raccomando non dire a nessuno di me, sono un semplice specchio.-
Proprio in quel momento arrivò Karel, io cercai di nascondere lo specchio ma non ci riuscii, lo vide.
- Perchè lo nascondi è uno specchio cosi bello, chi te lo ha regalato, un bel ragazzo?- disse.
- No Karel, ti sbagli, è un regalo di mia nonna, ora lo rimetto nel cassetto. Te la faccio io una domanda, voglio sapere di ieri sera.
- Bhe cioè sono uscita con Marzio e mi ha baciata, ci siamo messi insieme.-
- Cosa è tu ancora non me lo avevi detto, sei fortunata che ho una gamba rotta. Sono un sacco felice per voi, te lo sei trovato molto carino, complimenti amica.-
- Mi scuso non volevo svegliarti...ti spiego tutto nei dettagli più tardi, ti dispiace se vado con lui in classe oggi?-
- Tranquilla vai, passami solo le stampelle.-
Io sarei andata con Harry e gli altri.
Mi preparai e mi alzai, Karel prima di andarsene mi aiutò scendere le scale.
Draco e Pansy, finalmente avevano detto a tutti che stavano insieme, li vidi in lontananza e salutai con la mano Draco.
Lui ricambiò, facendomi un sorrisino mentre Pansy mi fulminò con lo sguardo, mi avrebbe fatto diventare una rana se ne avesse avuto la possibilità, ci provasse, la sua fortuna e che ho la gamba rotta.
Non le diedi tanta importanza e me ne andai.

Fra un paio di settimane avrei tolto il gesso, non vedevo l'ora di poter camminare di nuovo libera per quei corridoi ma c'erano dei pro e dei contro.
Sapevo già cosa mi sarebbe aspettato, tanto ma tanto allenamento, a breve ci sarebbero stati i campionati di Quidditch e io di certo non volevo perdere.         
Stavo andando in infermeria per una visita di controllo, quando mi fermai di colpo, nella mia testa cominciò a rimbombare la solita frase:
" NON ESISTE IL BENE E IL MALE, ESISTE SOLO IL POTERE...E QUELLI TROPPO DEBOLI PER AVERLO!"
Questa volta cercai di scacciare quella voce, dovevo resistere.
All'improvviso qualcuno mi mise una mano sulla spalla, la voce sparì e io mi girai, alzai lo sguardo e vidi Draco.
- Va tutto bene? Sembra che hai visto un cadavere, hai una faccia.- disse.
Per fortuna era arrivato proprio nel momento giusto.
- Si, i soliti giramenti di testa, sai che ne soffro.-
Lo guardai attentamente negli occhi, non mi ero mai resa conto di quanto fosse carino.
Mi focalizzai su quegli occhi celesti, quasi color ghiaccio... e sulle sue labbra che sembravano dipinte da qualche grande artista, non mi ero accorta che mi stavo avvicinando lentamente.
Improvvisamente i miei battiti accelerano.
La bocca era secca e le mani cominciarono a sudare.
Era così bello, ca**o.
Eravamo così vicini che sentivo il suo fiato sul mio collo... e il suo profumo era meraviglioso, non avevo mai sentito nulla del genere.
Volevo così tanto baciarlo, ero sicura che non mi piaceva ma non capivo il perchè lo volessi baciare.
Le sue mani piene di anelli mi sfiorarono il viso.
- Questa situazione passerà. Devi solo aspettare. Se vuoi ne puoi parlare con me.- mi disse.
Io indietreggiai, che stavo facendo? Dovevo tornare in me.
Incominciai ad arrossire, questa situazione mi stava mettendo a disagio.
Cercai di non balbettare.
- Io dovrei andare... cioè devo andare in infermeria a fare una visita di controllo.- dissi.
Lui un po' imbarazzato si toccò la testa facendo finta di nulla:
- Anche io devo passare di lì, se vuoi ti accompagno, almeno mi assicuro che non cadi di nuovo, so che ne sei capace.-
Era ritornato il solito, non potevo rifiutare questa proposta.
- Posso farcela anche da sola ma se insisti potresti venire con me così ti faccio compagnia in questo buio tragitto.-
*risi*
- Mi sembra una buona proposta in effetti.-
*sorrise*
- Sai, ogni tanto penso a come sarebbe bello poter fare quello che si vuole e stare con la persona che si vuole senza metterla in pericolo soltanto con la tua presenza.- disse.
Io non capivo perciò risposi in modo neutro.
- Concordo, ogni tanto c'è bisogno di fare delle scelte e di prendersi le responsabilità, le vite delle persone che amo per me sono la priorità.-
Mi guardò stranito.
- Delle persone che ami... hai ragione ma il brutto arriva quando sei sottoposto a una scelta tra due persone che ami.-
Io annuì, non lo facevo così sensibile.
                           ~●~
Dopo quel pomeriggio, ogni volta che ci incontravamo c'era una specie di tensione, nessuno di noi sapeva se parlarne o no.
Eravamo consapevoli che qualcosa era successa.
Io mi ero già stufa di questa situazione, lo vidi in cortile e mi avvicinai, volevo parlargli e chiarire la situazione, io stavo con Harry e lui con Pansy, mi sarei inventata al momento il discorso.
Con lui c'erano Pansy e altri ragazzi serpeverde, a me non importava e li interruppi con una finta tosse.
- Salve ragazzi, Draco scusami, possiamo parlare un attimino.-
Loro aspettavano che io parlassi, avevo tutti gli occhi puntati addosso.
Io un po' imbarazzata dissi:
-Possibilmente in privato.-
Pansy mi guardò con aria investigativa, Draco mi venne incontro.
Ci allontanammo un po' per poi cominciare a parlare.
Teneva in mano una mela verde.
- Ditemi signorina Pole, vi ascolto.-
Ah... come mi stava antipatico quando faceva così, immaginatevi quella faccia che vorreste solo schiaffeggiare.
- Volevo parlare di...-
Mi bloccò, non voleva farmi continuare, inventò la prima scusa che gli venne in mente, io non capivo.
- Ei, prendi questa mela, assaggiala è speciale, sono sicuro che ti possa piacere.-
Presi la mela e gli diedi un morso, erano le sue preferite, di solito io mangiavo le rosse.
Che gusti bizzarri che aveva, però gli dovevo dare ragione era veramente buona.
- Cosa stavi dicendo?- mi disse.
Ormai non volevo continuare, tutti ci guardavano, né avremmo parlato dopo.
- No niente, mi sono dimenticata cosa volevo dirti, poi ne parliamo appena mi ricordo, si vede che non era molto importante.
Grazie per la mela comunque.-
*sorrisi*
Lui ricambiò dicendo che ci saremmo visti dopo. Ero stranamente felice.
- Sempre sbadata sei. - mi sussurrò.
Andai da Hermione.
- Che dovevi dirgli? Sbaglio o sei più gentile con lui.- mi disse.
- Ma cosa stai dicendo. Si, ci ho fatto amicizia ma è tutto per il nostro piano.-
- Lo so che non ci credi nemmeno tu! Ho visto come lo guardi, gli vuoi bene, ammettilo.-
- Ho bisogno di dirti una cosa che forse ti farà cambiare opinione su di lui, ti metterà in guardia su chi sono i veri Malfoy.-

A Second Tattoo| Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora