Capitolo n.18 Salvata

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Mi teneva le mani, e io mi addormentai poi sul suo corpo ero davvero stanca ma felice, mi prese tra le sua braccia tenendomi forte e mi baciò il collo pian piano delicatamente, nemmeno il suo respiro si sentiva era come se stavo dormendo da sola. Non so perché ma tremavo, mi feci piccola mi piegai tutta e tenevo le mie gambe strette a me. Lui se ne accorse subito e mi mise da un fianco del letto vicinissimo a lui il suo respiro era calmo tranquillo e con la bocca soffiava piano per fare un po' di caldo, e mi accarezzava con una mano la schiena partendo dal collo e andava verso il basso. Con l'altra mano mi teneva sempre a se, mi impediva di muovermi, ero protetta da lui. Mi sussurrò nell'orecchio "Ti amo piccola stella" e io mi addormentai.
Al mattino mi svegliai mi alzai piano senza far svegliare Fabrizio gli diedi un piccolo bacio sulla guancia, presi il cell sul comodino i miei mi avevano scritto che non erano a casa, e che tornavano il 30 gennaio insieme a mio fratello perché aveva trovato il lavoro in Olanda e per vari motivi dovevano restare anche loro. Bene non vedrò per tanto i miei genitori. Poso il cell sul comodino mi tolgo il pigiama mi vesto e vado in cucina. C'è Lollo già sveglio che sta togliendo un po' il casino di ieri sera della festa.
"Giorno Sofy, che macello in sta cucina ahaha beh ieri ci siamo divertiti quindi, ci sta!"
- Lollo, non devi togliere tu, sei un ospite. - lo fermai facendogli posare i bicchieri che stava togliendo per buttarli nella spazzatura gli presi io e li buttai, inizia a prendere vari stracci, i guanti da pulizia gialli e il
secchio per lavare per terra.
- Siediti Lollo, pulisco io casa. Tu se vuoi mangiare ci sono le ciambelle apri
quello sportello li in basso e prendi la scatola ci sono mi sembra 4 ciambelle.-
"Waw, ciambelle brava Sofy!"
- Grazie, Metal Best Lollo - mi venne spontaneo di chiamarlo così.
"Figo questo soprannome mi piace"
- Hahah, mi è venuto spontaneo di chiamarti così giusto che ascolti Metal.-
"Già Sofy proprio così."
Nel mentre che parlavo con Lollo pulivo anche, ma era molto faticoso per me, ero stanchissima. Mi sono messa un attimo seduta per terra per riprendere fiato. Con il braccio mi sfregai la fronte sudata, e avevo un fiatone.
"Sofy tutto bene?!?"
- Sì, sono solo un po' stanca tutto qui. -
Nel frattempo dalla porta vidi Fabrizio, venire verso di me. Si abbassò baciando la mia fronte sudata e togliendomi poi i guanti gialli da pulire dalle mani, buttandoli per terra. I suoi occhi e quel sorriso magnifico mi facevano stare bene. Gli presi il viso e lo baciai, lui mi teneva le braccia. E notai che stava guardando giù mi fermai. Aveva visto le mie cicatrici, non aveva mai fatto caso a questo ieri perché avevo le maniche giù. Io notai delle sue cicatrici ma sul collo, le toccai e le tracciai con il mio dito, mi piacevano nonostante era orribile ciò che si era fatto. Ma a me piacevano perché parlava della sua storia che aveva passato, raccontavano la sua vita. Ci guardammo negli occhi e gli baciai il collo sotto il mento dove aveva le cicatrici e lui fece lo stesso ma sulle braccia.
~Ti amo, piccola guerriera.~
-Ti amo, piccolo guerriero.-

Ho solo delle cicatrici e un sorriso falso sul viso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora