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Visto che Lana era venuta con la mia auto per potermela ridare, riaccompagnai lei e Allison a casa di quest'ultima rimanendo sola con Nicole, la quale era intenzionata a non spiccicare nemmeno una parola.
"Hai intenzione di rimanere in silenzio?" le domandai una volta ripartita, non volevo che avesse la possibilità di scendere dall'auto.
"Non ho niente da dirti" rispose continuando a guardare fuori dal finestrino.
"E allora perché sembra che tu sia arrabbiata con me?"
"Non lo sono, perché poi dovrei esserlo?"
"Questo devi essere tu a dirmelo"
"Casa mia è dall'altra parte" disse dopo minuti di silenzio.
"Ora mi parli?" dissi consapevole di aver preso un'altra strada di proposito.
"Non ti sopporto quando fai così" sbottó lei.
"Io non ti sopporto quando ti comporti così"
"Problemi tuoi" rispose lei facendomi così innervosire di più.
"Sai che ti dico? Fottiti tu e i tuoi sbalzi d'umore" dissi presa dalla rabbia.
"Fammi scendere" disse sganciandosi la cintura.
"No"
"Chloe ho detto di farmi scendere"
"E io ho detto di no" lei fece per aprire lo sportello.
"Ma sei per caso impazzita?" dissi fermandomi in mezzo al nulla. Dove cavolo eravamo finite? Ero così presa a innervosirmi che non mi sono resa conto di dove stavo andando.
Lei approfittó della mia distrazione e scese dall'auto sbattendo la portiera.
"Merda" dissi scendendo e correrle dietro.
"Nicole fermati" le urlai, ma lei continuó per la sua strada.
"Sai che riesco a raggiungerti, ti ricordo che faccio parte della squadra di atletica" continuai ad urlare, vedendo che non si decideva a fermarsi scattai e la raggiunsi in un attimo afferrandola la dietro.
"Adesso non puoi più scappare" dissi vicino al suo orecchio.
Lei non rispose, non cercó nemmeno di liberarsi al che mi preoccupai.
"Nicole?" sussurrai e sentì che stava piangendo.
"Ti ho fatto male? Oddio scusa, non volevo" dissi mollando la presa, forse senza accorgermene l'avevo stretta troppo, ma lei scosse la testa.
Mi misi davanti a lei.
"Perché piangi?" provai a domandare, lei continuava a tenere la testa bassa e a non rispondere.
Le presi il mento con una mano e le sollevai il viso.
"Così mi uccidi" sussurrai, vederla piangere mi spezzava il cuore.
Con i pollici le asciugai le lacrime.
"Non volevo dire quelle cose, e che tu non mi parlavi e io non riesco a stare senza ascoltare il suono della tua voce anche se all'inizio ti ho detto il contrario" i suoi occhi erano come oro liquido, di una bellezza infinita, come lei d'altro canto. Un sorriso le spuntó sul quel viso bellissimo.
"Mi piaci quando sorridi, soprattutto quando sono io a farlo, ti si formano quelle fossette sulla guancia che sono adorabili oppure quando sei concentrata e ti massaggi la fronte mettendo su un'espressione buffa" le parlai continuando a tenere una mia mano sul suo viso, lei inclinó la testa come per poggiarcisi.
"Ora che dici se ti riporto a casa? Giuro che stavolta non sbaglio strada" dissi ironica e lei rise e annuì.
Presi a camminare verso l'auto quando Nicole mi tiró all'indietro verso di lei facendomi voltare. Stavo per dirle cosa volesse quando le sue labbra si scontrarono con le mie in un bacio dolce. Dire che ero sorpresa era dire poco, ma quando mi resi conto di quello che stava succedendo avvolsi le mani attorno alla sua vita stringendola più a me.
Inizió a piovere, o meglio a diluviare, ci staccammo le afferrai la mano e corremmo verso l'auto ridendo sedendoci nei sedili posteriori.
"Credo sia meglio aspettare che allenti un pó" dissi guardando fuori "Anche perché non ho idea di dove siamo finite" aggiunsi ridendo.
"Neanch'io" rise lei.
"Togliti la giacca e metti questa" dissi prendendo la felpa che era in auto.
"E tu?"
"Io sto bene così" le risposi con un sorriso, lei si sfiló il giubbino e mise la mia felpa.
La pioggia non decideva a diminuire, appoggiandomi con la testa sul poggiatesta guardai Nicole.
"Posso baciarti?"
"Perché me lo chiedi?"
"Perché voglio che tu ne sia certa"
"Idiota" disse prima di baciarmi.
"Solo per te" le risposi tra le labbra facendola sorridere.
Iniziammo a baciarci sempre con più foga, Nicole finì seduta a cavalcioni sopra di me mentre le mie mani erano piantonate nei suoi fianchi e ogni tanto le accarezzavo la schiena. Ci staccammo per la mancanza di ossigeno, lei posó la fronte sulla mia e io le scostai i capelli da un lato.
"Ho sempre voluto limonare in macchina sotto la pioggia con una bella ragazza" dissi.
"Perché non l'hai mai fatto?"
"Si ma era brutta" Nicole mi diede un pugno sulla spalla.
"Stupida"
"Comunque a parte gli scherzi" dissi facendomi più seria "Ti va di uscire con me per un vero appuntamento?"
"Vedremo"
"Come vedremo?" dissi avvolgendo le braccia in modo che non scappasse "Non ti riporto a casa finché non ricevo un si"
"Quindi tu per uscire con una ragazza la ricatti?"
"Ovvio, che domande" mi stavo divertendo un mondo e credo anche Nicole non era da meno.
"Vorrà dire che andrò a piedi"
"Dove credi di andare?" dissi stringendola mentre lei cercava di non ridere.
"Qui" rispose prima di baciarmi di nuovo.

Appena l'acquazzone si placó ci rimettemmo in strada verso casa.
"Ci vediamo domani?" lei mi sorriso dolcemente.
"Ti ricordo che domani c'è scuola, quindi è inevitabile vedersi"
"Ah giusto.." dissi grattandomi la testa. Sembravo proprio un'imbranata.
"A domani Chloe" mi salutó lei lasciandomi un bacio leggero sulle labbra prima di scendere ed entrare in casa.

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