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Il fine settimana era passato velocemente, e ora mi ritrovavo a correre per il corridoio per non arrivare in ritardo a lezione. Ma si sa più cerchi di fare una cosa più si fa tutto il contrario, infatti andai a finire contro una ragazza quasi travolgendola.
Non so come, peró, ero riuscita ad afferrarla in modo che nessuno delle due finisse a terra.
Mi scostai leggermente per poter vedere chi fosse.
"Scusami, non ti avevo vista proprio" le dissi.
"Neanch'io" disse abbozzando un sorriso. Era una ragazza dell'ultimo anno, Selena, credo si chiamasse.
"Direi che il mio tentativo di non arrivare in ritardo sia andato a farsi benedire" dissi e lei prese a ridere.
"Già, anche il mio. E ora chi lo sente quello di storia"
"Chi hai?"
"Williams"
"Bé, allora buona fortuna" dissi scoppiando a ridere, avevo avuto quel prof l'anno prima e a volte si sentiva come i dittatori che ci faceva studiare.
"Potrei dare la colpa a te"
"Si forse ti conviene, vedrai che non ti dirà niente"
"Dici?"
"Tu fallo e poi vedrai"
"Allora vado"
"Si anch'io" dopodiché ognuna andó nella propria classe.
Bussai ed entrai subito la prof di letteratura puntó i suoi occhi su di me.
"Duncan, a cosa devo l'onore? Hai anche bussato per giunta, questa si che è una novità"
"Se vuole riesco e rientro senza bussare" vidi Lana fulminarmi con lo sguardo, non faceva altro che ripetermi di non rispondere ai professori, ma era quasi impossibile.
La cosa davvero strana fu che vidi la prof nascondere un sorriso divertito, poi riprese a parlare.
"Vada al suo posto Duncan e faccia meno la spiritosa" i miei compagni risero e così andai al mio posto intercettando lo sguardo di Nicole, le sorrisi e mi sedetti accanto a Lana.
"Si lo so, ma che posso farci? Loro mi provocano" dissi prima che Lana parlasse.
"Veramente ti stavo per dire cos'era quel sorriso dolce che hai appena fatto a Nicole?" sussurró nel mio orecchio.
"Non so di che parli, ora scusami ma ho una lezione da seguire" dissi cercando di sviare il discorso e far finta di ascoltare la professoressa, ci provai anche a sentirla, ma continuavo a sentirmi lo sguardo di Lana addosso e non fu facile seguire la lezione. Sapevo che appena saremmo rimaste sole avrebbe iniziato il suo interrogatorio, ma in quel momento non ero pronta anche perché non sapevo che dire. Non che ci fosse qualcosa con Nicole, anzi, lei era fidanzata con quell'idiota e io, bé ero io, ma la trovavo una bella ragazza e quando non discutavamo prendendoci a parole ci stavo bene.
La campanella per fortuna suonó e la mattinata tutto sommato andó bene.

"Ei Chloe" mi sentì chiamare quando entrai in mensa, mi voltai ritrovando Selena.
"Vedo che non sei stata spedita in Siberia" dissi ridendo.
"Già a quanto pare dare la colpa a te ha funzionato" disse ridendo.
"Mi fa piacere, almeno ho trovato uno scopo nella mia vita"
"Senti, ti andrebbe di venire a mangiare al nostro tavolo?" mi domandó indicando un tavolo con dei ragazzi.
"Sono con i miei amici, ma grazie"
"Fa venire anche loro allora"
"Va bene"
"Perfetto" disse allontanandosi, io mi avvicinai ai miei amici e dissi loro se volevano sedersi da un'altra parte.
"Wow, Chloe Duncan che fa amicizia senza essere forzata. Sta per caso finendo il mondo?" fece Lana sarcastica.
"Poi io sarei l'idiota"
"Ragazze calma" disse Nathan divertivo ridendo insieme a Harry, prima di prendere i nostri vassoi e andarci a sedere nell'altro tavolo.
"Loro sono Finn, Ilary e Jessica"
"Loro invece Lana, Nathan e Harry"
Dopo le presentazioni ci sedemmo iniziando a parlare, Selena mi stava praticamente addosso quando mi parlava.
"Mi sa che a qualcuno dia fastidio qualcosa" mi sussurró Lana, mi voltai verso di lei non capendo a cosa si riferisse poi mi indicó con la testa un tavolo e notai Nicole e Allison guardare nella nostra direzione.
"Secondo me tu ti fai troppi film mentali" le risposi io. Come le venivano certe idee in mente neanche lo sapevo, a malapena ci potevamo vedere come poteva darle fastidio qualcosa del genere. Tornai con lo sguardo su Nicole e vidi Alan avvicinarsi a lei e darle un bacio. Un senso di fastidio mi crebbe dentro tanto da farmi innervosire,non ne capivo il motivo ma non potevo rimanere lì.
"Vado in bagno" dissi alzandomi e andandomene senza sentire quello che mi stavano dicendo, dovevo uscire da lì immediatamente. Non mi voltai indietro neanche una volta e mi diressi dritta in palestra, dovevo scaricare la tensione e sapevo che in quel momento non c'era nessuno.
Entrai accertandomi che anche il coach non ci fosse e mi tolsi la felpa rimanendo con la canotta e iniziai a correre.
Non so per quanto tempo rimasi lì, ma mi fermai solo quando sentì qualcuno applaudire, mi girai di scatto e vidi il coach.
"Ei Duncan hai mai pensato di entrare nella squadra di atletica?"
"Cosa? No coach"
"Perché non entri?"
"Perché non fa per me"
"Io penso che ti aiuterebbe"
"Io credo di no"
"Sai che potrei obbligarti vero?" disse lui ad un certo punto.
"Sa che non si ricattano gli studenti?" lui si mise a ridere.
"Ma il mio non è un ricatto, diciamo che è un invito al quale non puoi dire di no" alzai gli occhi al cielo "Pensaci Duncan, ora fuori dalla mia palestra"
"Agli ordini signore" dissi facendo il saluto militare. Ormai avevo saltato la lezione così decisi di uscire prima da scuola e tornarmene a casa.

Resta Qui Con MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora