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Eravamo arrivati alle vacanze di Natale, e io e Nicole ancora non sapevamo cosa fossimo. Non è che nascondavamo quello che stava accadendo tra noi, ma evitavamo di farlo vedere in pubblico, quindi si, ci stavamo nascondendo. Anche davanti ai nostri amici facevamo finta di niente e questa cosa mi iniziò a pesare.
Si che avevo detto che avrei fatto tutto quello che voleva, ma volevo baciarla quando volevo, prenderle la mano e passeggiare insieme e invece ci ritrovavamo sempre distanti.
Mi ero riproposta di parlare prima delle vacanze, ma mia zia mi aveva informato che non sarei andata a scuola quel giorno perché dovevo andare con lei ad una riunione. Ultimamente mi stavo interessando molto su quello che accadeva in azienda e a volte capitava di parlare con mia zia e dirle la mia per vedere cosa ne pensasse.

Passammo tutta la mattinata e parte del pomeriggio in ufficio, perlopiù rimasi ad ascoltare quello che dicevano e quando parlava mia zia notai che tutta l'ascolatavano seriamente, quasi prendessero dalle sue labbra. Era una donna formidabile.

"Zia stavo pensando una cosa, ti va di accompagnarmi in un posto?" le domandai una volta in macchina.
"Certo" le indicai la strada e ci fermammo davanti ad un salone, scesi dall'auto senza dire niente e quando Carol mi raggiunse entrammo.
"Ci vuole un cambio look" le dissi prima che un'impiegata ci accolse.

"Chloe sei sicura? Non è che dopo te ne penti? Hai dei capelli bellissimi" mi disse Carol, dopo che ebbi fatto lo shampoo e mi ero seduta davanti allo specchio.
"Sicurissima" dissi decisa e la parrucchiera iniziò a tagliare.
Un'ora dopo, mi stavo guardando allo specchio. Mi ero fatta tagliare i capelli leggermente sopra le spalle, e dovevo ammettere che non era per niente male.
"Sono perfetti, grazie" dissi alla parrucchiera che mi sorrise.
"Ti stanno davvero bene" disse Carol alzandosi dalla poltrona. Pagammo e uscimmo.
"Ti mette più in risalto gli occhi, e sembri anche più grande"
"Se un giorno dovró prendere il posto in azienda devo dire addio ai jeans strappati e le magliette sbrindellate" dissi ridendo "E poi voglio diventare come te, ho visto come tutti ti ascoltano quando parli e voglio che quando sarà ascoltino anche me come fanno con te".
Tornammo a casa che era ormai ora di cena, ordinammo del cibo d'asporto e lo mangiammo in soggiorno davanti a un film.
"Ah proposito Chloe, dopodomani arriveranno i nonni per natale"
"Davvero? Pensavo che saremmo andate noi da loro"
"Lo credevo anch'io, ma conosci tua nonna le piace viaggiare e dice che il caldo della Florida è insopportabile" disse ridendo.
La mia famiglia era composta solo dalla parte di mio padre, da quello che sapevo i genitori di mia madre morirono poco dopo che lei andò via di casa e non aveva né sorelle né fratelli che io sapevo. Stavo ricandendo in quel turbine di pensieri quando mia zia mi riporto alla realtà.
"Tesoro io vado a letto, oggi è stata una lunga giornata"
"Si, credo che ti seguiró a ruota"
Spegnemmo tutto, attivammo l'allarme e salimmo nelle nostre camere e solo quando entrai notai di aver dimenticato il cellulare sopra il letto.
Lo presi e vidi che era pieno di messaggi e chiamate.
"Merda" esclamai leggendo tutti i messaggi.
Quelli di Lana molto coloriti come sempre, c'è n'erano alcuni di Nathan e altri di Nicole, che mi chiedeva dove fossi, perché non ero a scuola e perché non rispondevo, più scorrevo i messaggi più potevo notare come cambiava il tono diventando quasi arrabbiato.
Poi lessi l'ultimo arrivato di Allison.
-Non so quello che sta succedendo tra te e Nicole, ma sparire tutto il giorno senza neanche rispondere non mi sembra corretto nei suoi confronti e neanche in quelli di Lana. Spero tu abbia una scusa solida perché sono davvero arrabbiate... Sto cercando di tenerle a bada, ma sai che sono due teste calde-
Scrissi un messaggio a Lana per spiegarle in linea di massima la giornata avuta e poi provai a chiamare Nicole, squilló e mi riattacco così riprovai ed ebbi lo stesso risultato. Provai a mandarle un messaggio, lo visualizzó ma non rispose.
"Fanculo" presi il giubbotto, mi infilai il cappello e uscì dalla camera.
"Chloe dove vai?" sentì dire da mia zia.
"Da Nicole, certe volte non la capisco proprio"
"Perché? Che succede?"
"Mi sono fatta avanti, sa che mi piace e tutto, e sembra che anche per lei sia così ma continuiamo a nascondere la cosa a tutti e questa cosa inizia a pesarmi. Oggi poi ho lasciato il cellulare in camera e sia lei che Lana ora mi odiano perché non mi sono fatta sentire per niente. Ho provato a chiamare Nicole ma mi riattacca e so che se non risolvo la questione non riusciró a dormire"sputai fuori senza riprendere fiato, lei mi guardó stupita da quello sfogo e poi sorrise.
"Vai, ma sta attenta per strada mi raccomando"
"Più che alla strada dovrei stare attenta a Nicole" dissi facendola ridere poi scesi e uscì di casa prendendo la moto. Avrei fatto prima.

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