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Le gare erano andate alla grande, ci eravamo classificate per le regionali e mentre le altre continuavano a festeggiare per le vittorie nelle diverse discipline io non vedevo l'ora di essere a casa.
Voi direte la classica asociale, però vorrei vedere voi stare lontana due giorni dalla propria ragazza sopratutto all'inizio di una storia. Non poterla vedere, baciare, abbracciare, non credevo di diventare quel tipo di persona, ma Nicole mi aveva sconvolto la vita nel miglior modo possibile.
Purtroppo dato l'orario avrei dovuto aspettare il giorno dopo, arrivammo finalmente e dopo aver salutato le ragazze andai in auto. L'avevo lasciata lì in modo da non dover chiedere a qualcuno di venirmi a prendere.

Rientrai a casa che erano le 23 passate, salì facendo attenzione a non svegliare mia zia.
Appena entrai in camera rimasi ferma davanti alla porta a guardare quello che avevo di fronte.
Nicole con indosso la mia felpa preferita, quella che aveva preso la prima volta che venne da me, sdraiata sul letto a dormire. Evidentemente si era addormentata aspettandomi, era la cosa più dolce che qualcuno avesse mai fatto. Senza accendere la luce, mi spogliai mettendomi la tuta che usavo per dormire e lentamente mi sdraiai accanto Nicole, coprì entrambe con le coperte e mi sdraiai su un fianco per guardarla.
"Buonanotte piccola" mormorai e mi addormentai guardandola.

Non so di preciso che ora fosse, ma mi svegliai con Nicole che mi baciava il collo e aveva una gamba tra le mie, che ogni tanto muoveva facendo pressione.
"Ma che?!" provai a dire.
"Shhh" mi bloccó lei con un bacio, mettendosi sopra di me. La guardai nella penombra della stanza, mi sfiló la maglietta e scese a baciarmi il seno. La sua lingua era calda e umida e mi provocava non pochi brividi, scivoló lungo tutto il mio corpo lasciandomi baci ovunque fino ad arrivare all'elastico della tuta che tolse successivamente, insieme all'intimo.
Mi accarezzó le gambe e inizió a baciarmi l'interno coscia, poi lo succhió e quando sospirai un pó più forte me lo morse. I suoi capelli sfioravano il punto che più volevo toccasse, mandandomi fuori di testa. Ma lei sembrava non avere così tanta fretta visto che dopo passó a baciare l'altra gamba.
Dopo quello che a me sembró un tempo infinito, si avvicinó con le labbra sul mio centro, alzai la testa per guardarla.
"Non devi se non vuoi" dissi con il respiro corto. Lei mi guardó, i suoi occhi quasi brillavano nel buio.
Poi senza rispondermi passó la lingua sul clitoride e ributtai la testa sul cuscino mordendomi il labbro per trattenere un gemito, ma quello dopo mi scappó senza che riuscì a trattenerlo. Lei aveva preso il clitoride tra le sue labbra succhiandolo, mentre con una mano mi teneva una gamba per evitare che le chiudessi.
"Hai un buon sapore" mi disse alzando il viso per un attimo, prima di passare la lingua sulla mia entrata e pemetrarmi con essa. L'afferrai per i capelli, non riuscendo più a trattenermi, lei non disse nulla continuando a farmi impazzire. Tornó sul clitoride e poco dopo sentì il suo dito che si faceva strada dentro di me, involontariamente muovevo il bacino per andarle più incontro. Volevo di più e lei lo capì perché subito dopo mi penetró con due dita aumentando la velocità. Non so quanto tempo continuó a farmi questo, so solo che venni in un modo così intenso che per un attimo credetti di morire. Ed era la morte più bella che potesse esserci.
Allentai la presa sui capelli di Nicole, avevo il cuore che a momenti scoppiava, ero imperlata di sudore e affannata.
Nicole mi lasció un bacio sul clitoride ancora sensibile, prima di mettersi al mio fianco.
Aprì gli occhi e ritrovai i suoi nei miei, mi avvicinai e la baciai sentendo il mio sapore nella sua bocca.
Il bacio da dolce diventó quasi famelico, facendomi rimontare l'eccitazione.
Stavolta fui io a spogliarla, ammirando ogni sua curva, ogni minimo dettaglio, baciando ogni centimetro della sua pelle e amando tutto di lei. Le mie labbra trovarono il suo centro già bagnato, il suo odore mi mandó fuori di testa e il suo sapore ancora di più. Feci ciò che lei aveva precedentemente fatto a me e quando la sentì venire non potei fare a meno di guardarla. Non le diedi peró modo di riprendersi dall'orgasmo che mi sdraiai sopra di lei, facendo combaciare le nostre intimità. Le afferrai entrambe le mani intrecciandole con le mie, e iniziai a dare le prime spinte. La baciai mischiando i nostri sapori in un bacio umido, le nostre lingue si cercavano così come i nostri occhi. Continui a spingermi contro di lei, riempiendo la stanza dei nostri sospiri e gemiti.
Lei mi veniva contro con il bacino e io mi spingevo più forte dandomi la spinta con le gambe, eravamo entrambe al limite. Le nostre labbra si sfioravano, le nostre mani non si erano mai separate e quando diedi le ultime spinte feci quello che ormai da tempo sapevo.
"Ti amo" dissi nel momento esatto in cui venimmo, mi accasciai su di lei. I nostri corpi ormai erano diventati uno solo, avevo la testa tra il collo e la spalla di Nicole.
"Ti amo anch'io" mi sussurró lei e quelle parole mi rimpombarono dentro in un modo così forte che mi resi conto che, io, senza di lei, non avrei più potuto vivere.
Mi tolsi da lei per non pesarle troppo e le feci mettere la testa su di me accarezzandole così i capelli. E poco dopo ci addormentammo.

Resta Qui Con MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora