Capitolo 17

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Una sola domanda, due risposte e il coraggio di dire la risposta giusta, questo era quello che mi serviva un po’ di coraggio. Così lo guardai negli occhi per un po’ di tempo, e vedovo la sua agitazione e la sua paura di un eventuale rifiuto.

“Si, Ian.” dissi d’impatto, infondo era quello che volevo, poi Ian mi attirò a se dandomi un bacio, e che bacio. E mentre tutti applaudivano scendemmo dal palco per iniziare i festeggiamenti. Iniziai a ballare con Gabriel e poi con Calvin che mi confessò che gli piaceva Sarah,e quando mi lasciò andò a ballare con lei, mentre Ian mi prendeva la mano per ballare con me. La canzone era molto movimentata, mi sembra che si chiami “La Despedida.” Ian mi attira a se e mi sussurra: “Sei stupenda, come sempre.” 

Mi fece girare e così mi trovai con le spalle contro il suo petto, e poi mi rifece girare per trovarmi a faccia a faccia, dove si rubò un bacio.

“Bacio rubato.” dissi, e lui mi sorrise, quando poi mi fece girare e mi ritrovai di nuovo contro il suo petto e con la testa nell’incavo del collo, e poi mi sussurrò:

“Non ho rubato niente, mi sono soltanto preso ciò che volevo.” poi mi accarezzò la schiena. “E posso dirti che ora vorrei darti un bacio diverso.” 

“Allora che aspetti.” Mi girò con una tale velocità che non ebbi neanche il tempo di pensare che la sua bocca era sulla mia.
Le sue labbra mi erano mancate, la sua lingua e il suo sapore mi faceva sentire bene, e poi le sue mani che mi attiravano a se, mi cercavano, mentre le miei mani dallo shock erano rimaste tese lungo i fianchi, quando poi gli misi le mani sul petto e lo attirai a me stropicciandogli la camicia. Potevamo restare così per sempre, mentre dei meteoriti cadevano o mentre la terra stesse bruciando, potevamo restare così, a noi non importava niente, o forse c’importava ciò che stava accadendo in quel momento. In quella frazione di momento ci stavo giurando che io ero sua e lui era mio, quando poi si staccò, mi fisso e sorrise.

“Ti amo Julia.” “Ti amo Ian.”

Quando io e Ian andammo a sedere la madre e il padre di Ian ci raggiunsero.

“Oh Julia, non sai che piacere mi ha fatto vedervi di nuovo insieme.” disse Gaia

“Una saggia persona una volta mi disse che tutti sbagliamo, soprattutto con le persone che amiamo, ma il vero amore torna sempre dove si è sentiti amati.”

Gaia guardò Tim. “Molto saggia questa persona.” 

“Quando penserete al matrimonio” disse Tim.

I miei occhi uscirono dalla orbite, mentre Ian mi poso una mano sul fianco e mi attirò a se, sorridendo.

“Papà ci sto pensando.” L’acqua mi andò di traverso, e quasi stavo per morire. “Piccola perché tu non ci avevi pensato?” feci di no con la testa, meno male che dopo si cambiò l’argomento, e iniziammo a parlare di Calvin e di come la mia famiglia era allargata, gli spiegai un po’ la situazione, non entrando nei particolare, poi ci lasciarono, invitandoci martedì per cenare a casa loro, dove noi accettammo. Era più tardi dell’una, lascia un attimo Ian per andare a prendere un bicchiere d’acqua, quando passai davanti al terrazzo e vidi Gabriel affacciato alla terrazza, così decisi di andare da lui.

“Smile, tutto bene?” gli dissi dolce, quando lui si girò e mi sorrise.

“Stavo pensando.” e poi si girò a fissare il mare, e poi continuò. “È cambiata la nostra vita, non avrei mai pensato che saremmo tornati uniti come una volta, non dopo quello che ti è successo, ancora non posso perdonarmelo Julia, ogni dannato giorno rivedo quella scena, e non so perché ho sempre paura di perderti.”

“Gabriel io sono qui, sono tua sorella e ho sbagliato a non farmi sentire in quei tre mesi, ma ora sono qui e tu se con me non per andare, ma per restare, lasciamo indietro il passato e ricomincia da oggi.”

Uno splendido imprevisto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora