Capitolo 18

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Ormai la partita era finita quando la voce di Ian mi risuonò nella testa, mi girai, e lui era lì con un mazzo di rose rosse che mi chiedeva scusa.

“Scusa Julia, sono stato troppo precipitoso.” disse avvicinandosi.

“Ian non puoi dire prima delle cose e poi chiedere scusa.” feci una breve pausa dove presi fiato. “Perché credi che io sia come la tua ex?”

A quelle parole Ian non sapeva cosa rispondere, ormai le persone che erano presenti ci fissavano, non escludendo nessuno, e quando vidi gli occhi di Calvin mi sembrò come se sapesse qualcosa, qualcosa che stava per accadere.

“Lo so che le mie scuse non servono, ma ho paura di perderti. E sono stato un idiota a pensare che tu fossi come Clarissa, lo so che tu sei diversa.” e iniziò ad avvicinarsi, quando poi con la mano fece un segno, e al suo segnale suonò una canzone di Ed Sheeran, “Kiss me.”
Posò i fiori sugli spalti, poi mi attirò a se e iniziammo a ballare un lento, dove mi sussurrò le parole della canzone.

“I’ve fallen for your eyes

But they don’t know me yet   [...]

Kiss me like you wanna be loved

Wanna be loved

This feels like I’ve fallen in love

Fallen in love”

Poi mi guardò fisso negli occhi e vicino alle mie labbra mi sussurrò: “Sembra che io mi sia innamorato,” e poi mi baciò. In quel istante capii che Ian era veramente innamorato di me, che il suo modo di essere così possessivo era scaturito dal fatto di aver paura di perdermi, e in qualche modo dovevo riuscire a fargli capire che io non l’avrei lasciato.

“Sei proprio pazzo.” dissi ridendo.

“Lo so, ti piaccio lo stesso così?” disse ironicamente.

“Mmm, potrei fare un’eccezione.” e scoppiai a ridere.

Ian andò a prendere la macchina, mentre io andai a parlare con Calvin, che mi disse di non venire con noi, ma di andare con un suo amico e poi di passare a casa mia per parlare con Sarah.

“Con Sarah?” dissi stupita.

“Si, già lo sai che mi piace e volevo chiederle di uscire, per te.” disse imbarazzato e anche un po’ preoccupato.

“Non ti preoccupare, l’importante è che nessuno dei due faccia soffrire l’altro.”

Dopo aver parlato con Calvin andai verso la macchina di Ian, dove lo vidi che stava parlando con un uomo di mezza età o un po’ più vecchio, ma quando Ian mi vidi l’uomo in men che non si dica si volatilizzò. Mentre io mi avvicinavo Ian sembrava agitato, come se io non dovessi vedere quella scena, come se quella persona dovesse stare lontano da me.

“Ian chi era?” dissi schietta.

“Una persona che ha chiesto informazioni.”disse arrampicandosi sugli specchi.

“Ah. Dove andiamo ora?” dissi, sapendo che sarei ritornato dopo sull’argomento.

“Dove vuoi andare tu?” disse avvicinandosi.

“Non lo so.” dissi abbracciandolo.

“Va bene, scelgo io.” mi baciò e poi entrammo in macchina. Durante il tragitto Ian non parlava e sembrava come se nascondesse qualcosa, e non sapevo cosa. Ian decise di portarmi al cinema, a vedere un film “Sotto la neve.” 

Uno splendido imprevisto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora