epilogo

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Ero in mensa, a scuola, immerso nei miei pensieri.

Quella notte avevo dormito poco, pensai tutto il tempo al diario.

Cosa avrei dovuto dire a mio padre da lì a qualche ora? Non lo sapevo.

Abby probabilmente si stava preoccupando per me, a causa del mio silenzio, ma le avrei spiegato poi.

Volevo bene, tanto bene a mio padre.

Il diario era ancora nel mio zaino, non mi fidavo di lasciarlo a casa.

Non vedevo l'ora di vedere papà ma allo stesso tempo avevo tanta paura. Quella mattina non prestai attenzione a nessuna lezione.

-

Tornai a casa, ancora con lo zaino in spalla.

In soggiorno vidi Zayn, Liam e mia madre parlare.

Li salutai abbracciandoli, con un solo pensiero in mente: mio padre. Nemmeno Zayn ormai mi interessava più.

Mamma probabilmente mi lesse nel pensiero.

"Louis è nella camera degli ospiti." mi disse.

Così io salii sulle scale senza preoccuparmi di passare per camera mia per mettere via lo zaino, consapevole che tanto il diario era lì dentro.

Mi fermai sul ciglio della porta, papà era seduto sul letto, sulle gambe teneva la scatola ed in mano aveva un paio di foto.

Aveva un luccichio negli occhi, che non appena alzò lo sguardo su di me riconobbi come nostalgia.

Mise la scatola sul comodino, guardandomi.

"Ciao." disse.

A quel punto gli corsi in contro, abbracciandolo.

Mi era mancato, tanto. E dopo tutto quello che avevo letto nel diario mi sentivo in colpa.

Quando ci separammo dall'abbaccio lo osservai meglio.

Aveva delle occhiaie profonde attorno agli occhi azzurri come i miei, nei queli vedevo la sua malinconia.

"Mi dispiace, papà, mi dispiace tanto." dissi.

"Non preoccuparti, dispiace anche a me." mi rispose, accarezzandomi una guancia con le sue dita sottili.

"Hai trovato il diario, non è così?" mi chiese.

Annuii, togliendomi lo zaino e prendendo il diario.

"Ho... ho finito di leggerlo." dissi.

"Tutto?"

"Sì."

Non rispose, mentre mi prendeva delicatamente il diario dalle mani, sfogliandolo senza leggerlo.

"Gli avevo promesso che l'avrebbe letto... non potendo mantenere la parola data mi ero ripromesso che nessun altro l'avrebbe mai letto, ma a quanto pare il destino non è mai stato dalla mia parte." disse con un sorriso malinconico.

"Tu... tu lo ami... ancora?" gli chiesi quasi intimorito dalla risposta.

Temevo di essermi spinto troppo oltre.

Alzò lo sguardo su di me, gli occhi gli si erano inumiditi.

"Lo amo come non ho mai amato nessuno e come non amerò nessun'altro." sussurrò, come una promessa. L'unica promessa che ha potuto mantenere.

"Mi dispiace... tanto... i-io... non sapevo all'inizio..."

"Non fartene una colpa. Dalla telefonata di Zayn abbiamo capito che avevi trovato il mio vecchio diario. In America avevo solo questa."

Il Mio Diario - LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora