Blowin'in the wind

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C'è un sole brillante stamattina, di quelli che ti fanno venire voglia di sorridere automaticamente. È un sole che mi riscalda la pelle, i legamenti, mi fa credere che andrà tutto per il meglio. Sto andando verso la seconda tappa di questa mia ricerca fra i tasselli di un passato che non sembra più appartenermi. 

Si tratta di un hotel, vicino al centro di Bologna, dove mia madre lavorava come receptionist, prima di fare carriera e diventare hotel manager su a Verona. Lungo il tragitto decido di sentire i miei amici, dargli un segnale che sono ancora vivo, e mentre cerco il loro numero mi imbatto in quello di Cesare: mi ero scordato che ci fossimo scambiati i numeri. Non l'ho mai usato, non saprei cosa fare, se scrivergli o meno, e poi cosa dovrei dirgli? Non siamo a quel livello di confidenza. Certo, se gli scrivessi potremmo diventarlo, però forse sarei invadente. 

Con questa indecisione in mente mi accorgo di essere arrivato all'hotel ed è davvero strano trovarsi qui davanti; cerco una vibrazione particolare da questo posto ma non mi arriva nulla. Appena entro un profumo di gelsomino mi invade e la ragazza alla reception mi vede e mi rivolge il sorriso standard e io cerco di immaginare mia madre al suo posto, qualche anno fa, ad accogliere clienti con un sorriso plastico, magari ad accogliere quello che sarebbe stato mio padre.

"Buongiorno, vuole una stanza?"

"Ehm, in realtà no. Ti sembrerà strano, ma sto cercando qualcuno qui che possa conoscere mia madre, lavorava qui venticinque anni fa"

"Beh questa è una richiesta nuova, ma forse posso aiutarla. Il titolare si trova in sede oggi, è fortunato"

"Grande! Ma dammi del tu ti prego"

"Va bene, vado a chiamartelo allora"

La ringrazio e nel frattempo mi guardo intorno: è il classico hotel moderno, quello in cui una stanza potrebbe costare più del mio stipendio mensile. Sicuramente è stato rinnovato, non poteva essere così negli anni 90; chissà com'era per lei lavorare qui, soprattutto con me a casa.

"Tu devi essere il ragazzo che mi stava cercando"

Mi volto e vedo davanti a me un uomo sulla sessantina, alto e magro, con uno sguardo deciso. "Diciamo che non cercavo proprio lei, ma spero possa aiutarmi"

"Vieni, sediamoci e raccontami la tua storia"


Cerco di spiegargli a grandi linee chi è mia madre e che sto cercando tracce del mio passato e vorrei parlare con qualcuno che la conosceva.

"Mi ricordo di tua madre, Irene. Avevo da poco preso il comando dell'hotel e la assunsi come receptionist, anche se aveva uno spirito di adattamento e una capacità di gestione sprecate per quel lavoro, solo che all'epoca era l'unica cosa che potevo offrirle. Lavorava sodo ed era cordiale coi clienti, anche i più difficili"

"Sa se aveva degli amici qui? Qualcuno che veniva a trovarla o qualcuno con cui si incontrava?"

"Se avesse degli amici non so, qui non veniva a trovarla nessuno; e forse vuoi sapere se avesse un ragazzo, ma non saprei dirtelo, se lo aveva era molto riservata e sapeva nasconderlo"

"Già, sembra proprio mia madre"

"L'unica cosa che posso dirti è che c'erano delle persone che chiamava sempre quando venivano organizzati matrimoni qui, sai fiorai o cose del genere, perché ricordo che le chiesi come li conoscesse"

"E saprebbe dirmi chi sono?

"Dovrei cercare tra i registri di quegli anni..."

"Posso pagarla se vuole"

L'uomo ride e mi dice "non preoccuparti, non te lo chiederei, ti aiuterò volentieri. Solo, ci vorrà un po' di tempo"

"Le lascio il mio numero, così può avvisarmi"

"Va bene ragazzo, si può fare"

Lo ringrazio profusamente prima che se ne vada, non speravo di trovare tanta disponibilità. Magari saranno indizi inutili alla fine, ma è comunque un passo avanti, mi sembra di star mettendo insieme i pezzi del puzzle, anche se è ancora tutto confuso. Mentre esco il profumo di gelsomino mi avvolge ancora e mi riporta ai primi anni della mia vita, quelli nella palazzina col cortile interno: era lo stesso profumo che sentivo addosso a mia madre quando tornava dal lavoro e mi abbracciava.


Mi arriva un messaggio da Frank: pomeriggio al lavoro ti aspetta una sorpresa.

Ora sono curioso e anche un po' nervoso, che sorpresa sarà? 




Buongiorno a tutti! la ricerca di Nelson fra i segreti del suo passato continua e noi scopriamo sempre di più di lui, della sua storia e dei personaggi che gli ruotano attorno.

Spero sempre di incuriosirvi almeno quel tanto che basta da restare con noi

E per quanto riguarda il messaggio di Frank, che sorpresa sarà? 

Fuga nel passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora