N/A: Buonasera! Questo è l'aggiornamento speciale 2k letture (un po' in ritardo).📣 Invito tutti a leggere con attenzione il capitolo, perché ci sono dinamiche particolarmente essenziali per comprendere il resto della storia. Se qualcosa non vi è chiaro, non esitate a domandare nello spazio commenti. Buona lettura💖
Edith«Dove siamo?»
Il palazzo in paramano svettava nel cielo, fendendo l'aria ed incombendo sulle me ed Heath, che stava cercando un nome tra le targhette poste accanto al portone.
«Da Ivor. Volevi rinforzi, no?» Suonò al citofono e io semplicemente annuii. Non avevo nulla da ridire, per ora.
«Chi è?»
«Sono l'amore della tua vita!» Sghignazzò Heath dal citofono.
«Ti piacerebbe, coglione.» Replicò Ivor prima di mettere giù.
Un ronzio ci avvisò che la porta fosse aperta, quindi la spinsi in avanti e lasciai passare Heath perché non sapevo a quale piano si trovasse l'appartamento di Blake.
«Perché non prendiamo l'ascensore?» Domandai seguendo il mio amico su per la prima rampa di scale, uno dietro l'altra perché erano piuttosto strette.
«Perché l'ascensore o è lento o si blocca.» Scrollò le spalle e io sbuffai. «A che piano si trova?»
«Il decimo.»
«Il decimo?!» Sgranai gli occhi e lui rise. Ero già stanca ed eravamo solo al terzo piano!
«Cos'è?! Non dirmi che non hai più l'età di fare le scale!» Mi canzonò.
«Esattamente.»
Ricoprimmo le ultime rampe in silenzio, Heath salendole due a due e io con il fiatone, quasi stessi correndo la maratona. Dopo qualche minuto arrivammo al decimo piano, quindi mi fermai accanto ad Heath davanti alla porta di Ivor, che uscì raggiante. «Ciao, ragazzi! Ce ne avete messo di tempo, eh? Perché non avete preso l'ascensore?»
«Heath ha detto che è lento o che si blocca.» Lo indicai alla mia sinistra.
Ivor, che stava bevendo una birra, per poco con si strozzò. «Dai, sei uno stronzo.» Disse all'amico ridendo sotto i baffi e: «È perfettamente funzionante, Edith.»
Mi voltai di scatto verso Heath e gli tirai un pugno sul braccio. «Vaffanculo.»
Lui rise e, seguendo l'amico all'interno della casa, mi invitò ad entrare. Lo superai e lasciai che chiudesse la porta alle spalle.
«Allora Edith, come stai? Ho saputo da Hailee che non te la sei passata bene ultimamente.»
«Per niente Ivor.» Mi tolsi il giubbotto e lo passai ad Heath, che si offrì di andarlo a posare insieme al suo. «Te, invece? Ho saputo che ti sei fatto un giro in centrale, dopo l'ultima serata al Saturn. Ci sono rimasta malissimo, tra l'altro.» Gli confessai.
«Tutto a posto, Edith. Sai, è vantaggioso avere il padre della tua ragazza e del tuo migliore amico, capo del dipartimento!»
«Paraculo!» Gridò Heath ritornando in salone.
«Da che pulpito, poi!»
Sorrisi divertita.
Mi piaceva il loro rapporto: non si prendevano mai troppo sul serio eppure c'erano sempre l'uno per l'altro. Non avevo mai avuto un'amicizia del genere.
Ivor ci invitò a sedere intorno al tavolo rotondo e nero che si trovava in salone, quindi si stravaccò sulla sedia e intrecciò le mani dietro la testa rasata. «Allora? Perché tanta urgenza di incontrarmi?»
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Succederebbe Tutto - H.S.
RomanceLoro due lo sapevano bene, che avvicinarsi sarebbe stato un casino. Lei perchè viveva nel buio. Lui perchè dal buio ne era appena uscito. Edith Ross aveva poche ma importanti regole da rispettare per sopravvivere nell'anonimato: dimenticare il pa...