Capitolo 12

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"Facciamo una scommessa se riesco a rubare 2 bottiglie di alcool tu devi baciare Nessy "
La sfigatella della scuola mio Dio che orrore
"Sfida accettata "
Prendo due bottiglie di rum invecchiato e le metto nella borsa , le telecamere di sicurezza non ci sono e la cassiera è un ottantenne quindi non ci pensò due volte.
Esco salutando cordialmente quella fessa della cassiera e corro verso la macchina
"Wow , sei veramente brava"
"Modestamente lo sapevo già "
Saliamo in
macchina.
Ian comincia a baciarmi e...

Mi svegliai incominciando a piangere istericamente , le mie urla si sentivano in tutta la casa.
Sognare lui mi faceva male, era come ricevere una pugnalata al cuore.
Dannatamente bello ma dannato , aveva segnato il mio destino.
"Tutto ok?"
Disse spalancando la porta Louis seriamente preoccupato.
"Si, vai via"lo cacciai asciugandomi le lacrime , credendo che bastasse ma si buttò sul mio letto e disse:
"Non me ne vado via di qui finquando non mi dici perché alle 5:30 del mattino ti sei messa ad urlare e piangere come una matta!"continuò lui imperterrito.
"Su vattene" dissi alzandomi e tirandogli il braccio nel vano tentativo di farlo cadere dal mio letto, era almeno il doppio di me, non ce l'avrei mai fatta.
Avevo ancora le guance bagnate , e gli occhi gonfi , non ero credibile.
"Sarai almeno la metà di me , come pretendi di potermi spostare"rise.
Gli presi l'orecchio e lo tirai fuori dalla stanza, successivamente con molta nonchalance gli sbattei la porta in faccia per poi chiuderla a chiave.

Decisi di andare a fare una doccia dato che non avevo minimamente sonno, si prende molta coscienza dopo che una persona ti si catapulta in stanza.

Quando uscì dalla doccia mi avvolsi in un asciugamano e andai verso camera mia.

Mentre mentre mi stavo dirigendo verso la mia stanza mi accorsi di  una rossa che usciva dalla camera di Louis .

Gelosa ehhhhhh

Zitta tu

"E tu chi saresti?" Chiese lei come se la casa fosse sua indicandomi e facendo roteare il dito.
"Chi saresti tu ? Questa è casa mia"
Dissi incredula ed incurante del fatto che fossi in asciugamano.
"Chanel Edison, Lou non mi aveva detto di avere una sorella."continuò come se non fosse niente.
"Non sono sua sorella, adesso vattene via di qui all'istante e non ti fare vedere più in questa casa" dissi autoritaria per poi fare un cenno verso le scale da lì a poco vicine.
"Non mi puoi cacciare" fece un lieve sorrisino che mi irritò così tanto che se non fosse stata reato probabilmente avrebbe avuto già la testa mozzata.
Cercai di trattenere la mia rabbia ma a volte l'istinto prevale sulla ragione e offusca il giusto , così, con molta calma, mi diressi verso di lei e la buttai giù per le scale.

Fece qualche urletto prima che la raggiungessi e poi afferrassi per i cappelli nel intento di sbatterla fuori casa.

"RIPETI PER FAVORE NON TI SENTO" dissi vicino alla porta con tono leggermente alto per farmi sentire da lei.
Un lieve ghigno malefico comparse sul mio volto ma si placò pensando all'altro problema che mi ritrovavo al piano superiore.

Mi incamminai verso camera mia dove mi vestii in fretta e in furia non facendo caso a ciò che mettevo.
Con un lungo discorso già memorizzato in mente mi incamminai verso quella che era la stanza di Louis.
Bussai all porta di quel maiale schifoso, come si era permesso di portare a casa mia una del genere , io restavo sempre più shockata.
Bussai ancora una volta e alla fine mi aprí.
"Che vuoi?"mi chiese accostato alla cornice della porta con aria assonnata e con addosso solo i pantaloni del pigiama.
"Non va bene che tu inviti persone qui senza il mio permesso"dissi entrando e sbattendo la porta.
"Scusa mamma"si sedette sulla poltrona della sua scrivania mettendo i piedi sul tavolo.
"Senti porco schifoso , non mi sta bene vederti a scuola figuriamoci vivere sotto lo stesso tetto.
Ci vogliono delle regole per questa convivenza" sbraitai puntandogli il dito e avvicinandomi.
"Ma sei scema?"mi chiese ridendo.
"No,testa di cazzo:
Primo punto non può venire nessuno a dormire senza il mio permesso.
Secondo devi aiutare a casa e lasciare in ordine dove passi e terzo la prossima volta che ti butti sul mio letto ti butto giù per le scale" dissi incrociando le braccia.

Un balcone in due | 𝕃𝕠𝕦𝕚𝕤 ℙ𝕒𝕣𝕥𝕣𝕚𝕕𝕘𝕖 ✨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora