Capitolo 1

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Quella mattina Cassie aveva appena finito di sorseggiare il suo solito caffè bollente. Io invece, ero come al mio solito al letto a guardarmi film deprimenti e a ingozzarmi di cibo a non finire, ma anche se fossi ingrassata così tanto che non mi sarebbero più entrati i pantaloni, non importava. Dopo il "tradimento" di David era cambiato tutto. Non rispondevo alle sue chiamate, perchè sarebbero state delle scuse per rimetterci insieme e poi soffrire di nuovo.

"Kelly, vieni con me a lavoro." disse entrando nella mia stanza e frugando nell'armadio posto alla mia destra.

"Cassie, non mi va'." risposi girandomi dall'altra parte del letto.

"Non era una domanda, era un ordine. Quindi, alzati." continuò togliendomi le coperte e facendomi cadere a terra.

Mi alzai dolorante dal pavimento e scossi la testa. Cassie aveva indosso una gonna fino al ginocchio color beige, una blusa blu e un tacco 7 color marrone. La squadrai dalla testa ai piedi più volte, se mi avesse imposto di vestirmi come lei mi sarei uccisa.

"Che intendi fare?" Domandai alzando il sopracciglio e incrociando le braccia.

"Lo saprai appena ti sarai data una sistemata, Kelly." Disse posando sul letto una camicia bianca abbinata a un pantalone di seta nero e un paio di scarpe con il tacco alto.

"Non ci pensare nemmeno, non indosserò mai questa roba." dissi con voce dura.

Sbuffò e si mise le mani sui fianchi.

"Va' a cambiarti o faremo tardi." mi ordinò puntando il dito verso il bagno.

Feci quello che mi disse e dopo aver fatto tutto, mi guardai allo specchio posto sopra il lavandino ben lucido. Ero scomoda, soprattutto con i tacchi. Li odiavo a morte, specialmente quelli alti. Non riuscivo a camminare, mi sentivo una specie di equilibrista.

"Non potevo mettermi una maglietta normale e dei jeans?" Domandai poggiandomi sullo stipite della porta del bagno.

"Bisogna avere un certo abbigliamento in ufficio. Questo è solo il primo passo. Ora andiamo da Lucas, ti sistemerà. " Sorrise prendendomi il polso e trascinandomi fuori l'abitazione.

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"Et voilà! Sei magnifique ma cherie, conquisterai tutti con questa tinta" disse pettinandomi i capelli freschi di tinta,

"Ora andiamo Stewart, siamo in ritardo" rise Cassie portando le mani sui fianchi.

Annuii, mi alzai dalla sedia girevole, salutai Lucas sorridendo falsamente e e con Cassie a mio fianco uscii dal salone.

Dopo varie indicazioni di Cassie durante il tragitto, arrivammo nel grande edificio dove Cassie lavorava. Era un grattacielo di vetro con una scritta enorme sul centro, ovvero il nome dell'azienda.

"Che aspetti? Muoviti." Disse attirando la mia attenzione.

Sospirai e entrai.

"Wow." Dissi guardandomi intorno. Tutti gli impiegati erano vestiti con abiti di marca e gioielli preziosi che si addicevano alla loro personalità. Un uomo in particolare attirò la mia attenzione, non riuscivo a vedere bene il suo viso per via dei tanti ricci che coprivano il viso. Stava camminando nel corridoio, e ogni tanto si fermava per osservare i quadri posti nella parete destra del corridoio.

"Stai guardando il signor Styles o è una mia impressione?" S'intromise Cassie dandomi una gomitata che mi avrebbe fatto cadere per terra.

Ipotizzai che fosse il capo dell'azienda, ma non ne ero così sicura. Sembrava così giovane e non di certo uno come lui potrebbe dirigere questo enorme incarico.

"È il figlio del capo?" La guardai per un attimo cercando di mantenere una posizione eretta sui tacchi.

"Ma no, è il capo di questa azienda." Rise camminandomi davanti.

"Seguimi." Continuò facendomi segno con l'occhio.

La seguii fino al suo ufficio e mi ordinò di rimanere lì fino a quando non sarebbe tornata dalla riunione.
Così, mi sedetti su una poltrona posta nel grande ufficio con una vista magnifica.

"Tesoro caro. Ti conduco verso il tuo ufficio, seguimi." Un uomo sulla ventina mi fece segno con la mano di seguirlo.

"Devo aspettare Cassandra Stanford. Non posso farla preoccupare, e poi non la conosco nemmeno." Mi giustificai indurendo la voce.

"Ordini del signor Styles, quindi venga con me." Continuò sbuffando.

Mi alzai dalla morbida poltrona e lo seguii fino al "mio" ufficio.

"Benvenuta alla International Styles signorina Stewart." Concluse chiudendo la porta.

Rimasi a bocca aperta. Ero emozionata ma allo stesso tempo male. Avrei voluto condividere questa cosa con David. Ma chissà con quale ragazza stava pomiciando. Scossi la testa per non immaginarmi niente e andai verso la finestra per ammirare lo splendido panorama.

"Salve signora Stewart, io sono Harry Styles. Capo di questa azienda e famoso imprenditore nei campi di moda. Benvenuta." Lo stesso ragazzo che aveva attirato la mia attenzione nel corridoio entrò nell'ufficio che era ormai mio.

Senza tutti quei capelli davanti sembrava un principe. Aveva due occhi verdi smeraldo, la pelle delicata, delle labbra rosee e dei ricci che gli cadevano sugli occhi per dargli un'aria abbastanza cupa.

"È un piacere essere qui." Risposi cercando di essere seria.

"La signorina Stanford mi ha parlato di lei. Mi ha mostrato il suo profilo e ha aggiunto che lei ama scrivere. Quindi suppongo che gli articoli di moda li sappia scrivere. Giusto?" Disse ispezionando l'ufficio come se avessi nascosto qualcosa.

HARRY

Era la stessa ragazza su cui avevo posato gli occhi qualche ora fa'. Non sembrava contenta di stare qua, eppure avevo una scusa per attaccare bottone con lei.
I suoi capelli neri tinti erano così belli, mi veniva voglia di affondarci le mani dentro e pettinarglieli. Proprio come facevo a Fable, già. A Fable.
La ragazza che ormai ho perso, la ragazza che odiava il mondo e che si sentiva al sicuro tra le mie braccia.
Eppure questa ragazza sembra Fable, stesso comportamento, stessi occhi e stessa freddezza. Cosa che mi fa' impazzire.

"Non le piace stare qui?" Domandai squadrandola da testa a piedi.

Fece un passo in dietro, sicuramente l'avevo messa a disagio.

"Mi scusi, non volevo crearle disagio signorina Stewart. Mi perdoni." Mi scusai passandomi una mano fra i capelli.

"Non si preoccupi Mr. Styles. È tutto okay." Mi rassicurò con voce tremante.

"Come primo giorno, potrebbe scrivere un articolo basandosi sui bozzetti? Siamo in tema di Febbraio, quindi voglio un articolo ricco di contenuti." Dissi posando sulla sua scrivania dei bozzetti fatti da Drew Callahan.

"Ci provo." Disse sedendosi alla scrivania e prendendo i bozzetti in mano per ispezionarli.

"Bene, buon lavoro Mrs. Stewart." Conclusi mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni e uscendo dalla porta.

Questa ragazza era diversa dalle altre. Mi metteva a disagio, e dopo la morte di Fable sono stato sempre duro con le ragazze, e non avevo alcun problema ad esprimermi. Invece con Kelly era diverso. Andavo in panico. Eppure la conoscevo da solo un'ora. Sarebbe strano conoscere una persona da un'ora e già parlare di lei come se fosse la persona più importante della propria vita.

AUTRICE

Scusate per gli errori, non ho riletto. Poi la aggiusterò se troverò qualche errore.
Baci xx

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