DELIA GUARISCE LE FERITE DELL'ANGELO

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«Delia, sono tornato.» Alzò una mano per salutarla.

La fanciulla riconobbe la voce dell'angelo. Si precipitò verso di lui, dimenticandosi degli animali.

Gli balzò addosso e lo strinse a sé in un caloroso abbraccio.

Malik ricambiò cingendole la vita con una mano.

«Mi sei mancato, hai trovato qualcosa?»

Malik fece comparire, dietro di sé, il cesto di funghi e frutti di bosco.

Il viso di Delia si illuminò di stupore. «Sei stato davvero bravo. Da pure a me il cesto, lo appoggio vicino al lago.» Si avviò verso il centro della radura insieme a lui. «Sai, anch'io ho raccolto qualche mela e albicocca. Erano proprio laggiù.» Indicò con l'indice il frutteto nascosto dalla cascata. «Non li avevamo visti.»

«Eccoci qui.» La fanciulla appoggiò il cestino a terra. «Grazie per essere andato a procurare del cibo.» Il suo gentile sorriso si spense sotto lo stato malridotto di Malik. Sgranò gli occhi sconvolta. Aveva le gambe trapuntate di rosse e bianche punture.

«O Malik, ma come sei ridotto male.» Si portò le mani al volto. «Ti senti bene? Cosa ti è successo?» Gli prese le mani. Aveva le lacrime agli occhi. Se era di nuovo in quel pietoso stato era solo colpa sua. Lo aveva lasciato andare da solo nel bosco.

«Sto bene, sono solo stanco e...», si morse il labbro. «Mi hanno punto delle ortiche. Credo.»

«È meglio che ti fai un altro bagno. Io devo trovare una soluzione per curare le tue ferite.» Si passò una mano sulla fronte. Stava sudando ed era in apprensione.

Malik l'aveva spaventa molto. Non indugiò e si immerse nel laghetto.

L'acqua era diventata tiepida, il sole l'aveva riscaldata durante la giornata. Era una carezzevole sensazione di pace e serenità. Chiuse le palpebre, facendosi cullare dalle impercettibili onde e dalla melodia degli uccellini. Il bruciore stava diminuendo.

Delia rifletteva, camminando da una parte all'altra, senza darsi tregua: un'idea si accese nella sua mente.

Si diresse verso la riva. Qui crescevano delle piante di profumata camomilla.

Lo avrebbe curato con essa, aveva molte proprietà benefiche.

Cominciò, in tutta fretta, a raccoglierla. Ne fece un mucchio, la lavò nell'acqua ripulendola dal terriccio. La portò con sé e decise di lasciarla ad asciugare al sole, stendendola sopra ad una roccia.

La raccolse di nuovo, prese il lenzuolo bianco dell'angelo e lo distese sul masso e sopra a esso ci mise la camomilla. Iniziò a sgretolarla con le mani, finché non si ridusse in una polverina giallognola e verdastra. La sparse per bene sul lenzuolo. Lo raggomitolò su se stesso e lo portò verso il laghetto. Lo immerse e lo lasciò in ammollo.

Nel luogo incantato era calata la penombra.

Gli animali si stavano rintanando nel bosco. Il sole era sceso dietro le montagne.

Delia riprese il lenzuolo, tirandolo con tutte e due le mani. Lo strizzò con forza.

La camomilla lo aveva tinto di un giallo pallido.

La fanciulla si avvicinò e gli lo sfiorò la spalla.

Lui si voltò. Delia gli scostò una ciocca di capelli dalla sua guancia. «Puoi uscire dall'acqua e stenderti sull'erba.»

L'angelo in silenzio fece quello che la fanciulla desiderava.

Si inginocchiò accanto a lui. Prese il panno umido e cominciò a passarlo sulle ferite aperte. Passò il lenzuolo su tutto il corpo più e più volte, massaggiando e accarezzando con immensa delicatezza la pelle marmorea.

Malik era lì, tranquillo, incantato dalla sua bellezza.

Un miracolo stava avvenendo: le sue ferite stavano guarendo, lasciando solo alcune minuscole trasparenti cicatrici. Venne purificato e la sua pelle divenne liscia e morbida.

Delia era stupefatta. Non lo avrebbe mai pensato che la camomilla avrebbe guarito così velocemente le ferite. Era merito solo delle magiche meraviglie che pullulavano questo paradiso segreto. Erano capaci di alleviare ogni sofferenza di ogni essere vivente.

La fanciulla era felicissima. Era riuscita nella sua impresa e aveva mantenuto la promessa verso Malik.

Malik sorpreso, scoprì quanto fosse diventata speciale per lui. Era colmo d'affetto per lei. «Grazie.»

Delia potè ammirarlo per la creatura che era sempre stato: un angelo perfetto. Lo abbracciò forte. Nel suo viso si dipinse un lucente sorriso. Il suo cuore batteva di gioia.


INTO THE WOODS ~ La Fanciulla e L'AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora