UN ANGELO SI INNAMORA DI UNA GIOVANE FANCIULLA

113 33 44
                                    

Nel paradiso incantato l'oscurità regnava.

«Mangiamo qualcosa?» Propose Delia.

«Sì, per me va bene.»

Malik si levò e si sgranchì il corpo.

Delia lo seguì con lo sguardo perplesso.

L'angelo si inoltrò nel tenebroso bosco. La sua vista era acuta. Raccolse dei ramoscelli secchi caduti dai pini.

Tornò con in mano un mucchio di legna.

La gettò a terra.

Andò verso la riva del laghetto e prese dei sassi rotondi. Li dispose a cerchio e in mezzo vi gettò i rametti.

Accesse il fuoco che avvampò di un arancio caldo e vivo.

Delia corse a prendere il cesto dei funghi in cui vi pose dentro anche le mele e le albicocche.

Appoggiò a terra il cestino fra lei e Malik.

«Ecco.» Si sistemò più comodamente sull'erba.

I fanciulli afferrarono i frutti e li addentarono con avidità. Gustarono, in silenzio, tutto quello che li capitava in mano. Infilarono dei funghi in alcuni rami e li abbrustolirono sul falò. Una volta cotti se li papparono all'istante.
Di tutto quello che erano riusciti a trovare ben poco rimase in disparte.

Stanchi e con la pancia piena si sdraiarono.

Le punte nere degli abeti circondavano il cielo tinto di blu, trapuntato dalle prime stelle che spiccavano fievoli.

«Questo luogo nascosto è uno spettacolo naturale. Adoro guardare il cielo, specialmente di notte. Sono così affascinanti le stelle e il loro misterioso luccichio.» Delia incrociò le gambe e morse l'ultimo spicchio di mela.

«Alcune di esse non sono semplicemente stelle, ma angeli, che brillano del loro più grande splendore. Solo che tu non puoi percepirli o riconoscerli, sei troppo lontana, ma loro di sicuro vedono te», sospirò. «Sai anch'io ero uno di loro. Qualche volta stavo fra le nuvole a osservare incuriosito la terra e i suoi esseri che la popolavano. Ogni cosa vista da lassù mi sembrava perfetta, finché caddi e cambiò tutto. Persi la mia grazia angelica.»

Delia si fece curiosa. Si voltò verso di lui. «Che fanno gli angeli in cielo?»

«Cerchiamo di proteggere voi umani. Vi aiutiamo a prendere decisioni sagge. Proviamo, in tutti i modi, ad allontanarvi il più possibile dal Male.»

La fanciulla gli sorrise e provò a sbilanciarsi di più verso la sua storia. «Te lo ricordi il Paradiso?»

«Sì, mi manca molto», fece un respiro profondo. «Viene chiamato la Radura Celeste. È cosparso di tante nuvole candide, morbide e soffici, su cui puoi adagiarti indisturbato. C'è un ruscello che scorre lungo tutta la pianura. Le sue acque hanno dei riflessi argentati. Le peonie bianche dalle venature dorate fioriscono ovunque. Tutti gli angeli cantano e danzano, creando una piacevole armonia di pace.» Malik aveva gli occhi lucidi.

«Deve essere davvero meraviglioso da come me lo hai descritto.» Si avvicinò a lui per accarezzargli un braccio. «Mi dispiace moltissimo per il tuo brutto destino, non te lo meritavi. Non meritavi di cadere e tanto meno di soffrire.» Era triste per lui.

«Sai forse, non ti ho detto tutta quanta la verità quando mi hai trovato nella grotta...»

Delia si accigliò.

«Io sono uno dei tanti angeli caduti e il mio destino qui sulla terra me lo sono scelto da solo. Ogni angelo, dopo la caduta, scelse le tenebre e il male di Lucifero. Io non volevo scegliere. Cercai di oppormi, cercai di raggiungere il Paradiso, ma i cancelli erano già stati chiusi e nessun angelo ormai non poteva più entrarci.»

Delia appoggiò la testa sulla sua spalla.

«Un giorno incontrai Lucifero e mi disse che dovevo fare una scelta: occupare un posto all'Inferno come demone o rinchiudermi in una grotta e custodire una delle tante porte che ti conducono lì. Io presi in considerazione quest'ultima scelta e mi chiusi in quella caverna umida e buia. Mi nascosi per secoli e secoli, al resto del mondo.» Attorcigliò un braccio attorno alla vita di lei. «Sei sbucata dal nulla. Mi sei sembrata un miracolo.» Le accarezzò la schiena. «Grazie a te ho rivisto la luce.»

Delia, a quelle parole, si commosse. Le sue iridi si illuminarono e le sue labbra tremarono, chiuse in un sorriso.

«E tu, come hai fatto a perderti?»

Nella mente della fanciulla riaffiorarono la sua vita, la sua famiglia e la sua migliore amica. La sua anima venne assalita da una tremenda preoccupazione e nostalgia.

Malik si accorse che stava fissando, con occhi sgranati, le fiamme rossastre del fuoco acceso.

Si era incantata, non riusciva a percepire più niente, tranne il suo cuore che aveva accelerato i battiti.

«Tutto bene?» Domandò l'angelo preoccupato.

«Sì.» Si ridestò un po'. Si schiarì la voce e si mise seduta a gambe incrociate. «Ero solo frustata», strappò dei ciuffi d'erba. «Perché avevo ricevuto una notizia spiacevole.»

Malik si levò anche lui.

«Io ero molto scossa, non volevo che Diana si sposasse, almeno non così presto e così giovane e con un uomo che conosceva poco. Le ho perfino domandato se lo amasse tanto e se lui l'amasse con sincerità. Ha sempre acconsentito. Ha detto che di lui mi potevo fidare e che dopo il matrimonio saremo sempre state migliori amiche per sempre. » Una lacrima rigò il suo viso. «Io le voglio un bene dell'anima. Ho solo paura che quell'uomo la faccia soffrire. Mi si spezzerebbe il cuore vederla star male.» Singhiozzò, cercando di asciugarsi una guancia arrossata e bagnata.

Malik non indugiò e si avvicinò ancora di più a lei. La strinse in un abbraccio.

Delia non riusciva a staccare lo sguardo dal fuoco. «Forse sono anche un po' invidiosa e gelosa. Almeno Diana adesso ha trovato qualcuno di speciale che non la faccia sentire più sola in vita sua. Mio padre mi lasciò un terribile vuoto alla sua improvvisa morte. Mi manca troppo il suo caloroso affetto, il suo amore, quello che solo lui sapeva donarmi. Vorrei ritornare ad amare senza avere l'angoscia di venire abbandonata, ma ormai penso sia troppo tardi...» Affondò nel petto di lui per dar sfogo al suo dolore sempre tenuto nascosto.

Malik fu colpito dalla sua confessione. Lei era proprio come lui. Persa e senza un briciolo d'amore.

L'angelo circondò il volto di Delia nelle sue grandi mani e le baciò le labbra. Non riuscì più a fermare quell'istinto di poterla toccare e desiderare anima e corpo. «Io voglio amarti Delia», sussurrò. «Mi sono innamorato di te il primo momento che ti ho incontrata sotto la luce del sole. Non volevo credere che potevo ritornare ad amare di nuovo.» Le sorrise. «Una bellissima fanciulla come te. Sei un dono prezioso.»

Delia era persona nei suoi occhi.

«Avevo solo paura di non essere ricambiato, non volevo che il mio cuore si spezzasse di nuovo, ma tu lo hai aggiustato e lo hai guarito dalle ferite. Mi hai rifatto scoprire la luce e l'amore.»

La fanciulla lo strinse a sè.

«Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto rinascere. Sei una meravigliosa creatura. Ti amo Delia e ti amerò per l'eternità.» La baciò sulla fronte.

«Anch'io voglio amarti Malik. Grazie per avermi accolta nella tua vita. Sei il mio angelo. Sei il mio amore.»

Le loro labbra di rincontrarono altre infinite volte con affetto e passione. Le loro mani accarezzarono i corpi morbidi e snelli. Si accoccolarono insieme.

Malik cominciò a baciare ogni centimetro del corpo di lei, amandola e adorandola profondamente.

Delia non voleva separarsi da lui.

Avevano ritrovato l'amore.

Tra i ciuffi d'erba spuntarono una miriade di dorate lucciole che avvolsero i due innamorati.

Sotto un cielo stellato di metà primavera un angelo e una dolce e giovane fanciulla finirono per fare l'amore.

INTO THE WOODS ~ La Fanciulla e L'AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora