DISTESI NELL'ERBA

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Uscirono dal laghetto, l'acqua cristallina li aveva ripuliti dalla sporcizia.

Delia aveva di nuovo la pelle rosea, morbida e pulita e i capelli gocciolanti.

Malik era di un pallore mortuario. Il suo corpo era stato purificato, ma le sue recenti ferite erano ancora più evidenti, risultavano scure e profonde. Aveva le nocche delle mani screpolate e sbucciate. Le cicatrici si potevano contare a vista d'occhio.

La fanciulla si distese sull'erba per asciugarsi. «Sdraiati anche tu.» Batté le mani sul terreno per invitarlo accanto a lei.

Malik la seguì in silenzio.

Delia riposava con le palpebre chiuse.

L'angelo alzò gli occhi al cielo azzurro. Le nuvole bianche e gonfie come la panna si rincorrevano. Immaginò di essere lassù fra quei batuffoli di cotone, posato a rilassarsi beato insieme ai suoi fratelli.
Gli salì la nostalgia e una lacrima gli rigò il viso. Non voleva piangere, ancora davanti a lei, non voleva che lo vedesse debole, ma non si accorse che Delia aveva già scoperto il suo intimo dolore.

La fanciulla non sapeva il motivo per cui quella lacrima fosse scesa in modo spontaneo dal suo viso e non voleva nemmeno saperlo per non rovinare quel momento fra di loro.
Compì solo un semplice gesto: allungò la sua mano verso la sua e gliela strinse.

L'angelo ricambiò il gesto.

La fanciulla si girò su un fianco verso di lui e appoggiò la testa sul suo petto, appena sotto il mento e portò una gamba sopra a quelle dell'angelo.

Venne invaso da una confortevole sensazione di calore, non riuscire a resisterle e l'abbracciò forte, ringraziandola del suo speciale conforto.

Cullati dal vento e dal ronzio sordo degli insetti, si addormentarono insieme.

INTO THE WOODS ~ La Fanciulla e L'AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora