IL BAGNO NEL LAGHETTO

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Delia e Malik erano a un passo dalle rive del laghetto.
Erano ancora assorti dalla bellezza di quel luogo. Sorrisero insieme.

«È magnifico.» I suoi occhi luccicavano. «E se vivessimo qui?»

Malik corrugò la fronte.

«C'è tutto quello che ci serve, acqua e cibo. Io qui potrei curare le tue ferite.» Gli accarezzò un braccio.

«Sì...» Pronunciò l'angelo. Non era molto fiducioso.

La fanciulla saltellò felice e batté le mani euforica.

Si inginocchiò. L'erba era fresca. L'accarezzò e giocò con i fini ciuffi. Si sporse sopra la superficie del aghetto: poteva specchiarsi e ammirare il suo grazioso riflesso.
Fece cenno a Malik di raggiungerla. «Vieni anche tu.»

Malik, un po' incerto, la seguì. Si rifletté anche lui, ma si scostò, molto turbato. Detestava il suo aspetto fisico. Era orribile. Non era degno di stare così vicino a una creatura bella come Delia, perché erano veramente l'opposto. Si chiuse in sé stesso e chinò il capo verso il basso.

Delia si accorse del suo cambio d'umore. Gli occhi dell'angelo desideravano solo piangere.
«Tutto bene?» Gli si avvicinò e gli strinse una mano.

Malik si morse le labbra. «Non mi piace il mio aspetto, sono diventato bruttissimo, prima ero...» Sospirò impotente.

«Secondo me, non sei così terrificante come pensi. Sei solo rimasto solo e troppo a lungo in quella grotta oscura.»

«Ho il corpo coperto di orribili cicatrici e graffi. Ho anche delle ferite ancora...»

«Le cicatrici sono segno di chi ha combattuto tante guerre e non sono segno di debolezza, anzi, se hai combattuto e sei sopravvissuto a tutto questo dolore e oggi ti ritrovi qui in questo luogo, è un grande passo. Vedrai, ti aiuterò a guarire.»

L'angelo alzò lo sguardo verso di lei. «Non sei obbligata a farlo.»

«Non mi sento obbligata, lo voglio fare.»

Delia si alzò in piedi e cominciò a togliersi le piccole scarpette.

Malik era perplesso.

Si levò l'abito e rimase solo con la sottoveste in lino che le copriva le gambe fino a metà coscia. Aveva un'ampia scollatura ed era tenuta sulle spalle da due sottilissime bretelle.

«Io mi faccio un bagno, sono sporchissima. Anche a te farebbe bene.»

Si sfilò la sottoveste, rimando nuda. Non era imbarazzata a confronto di Malik che era arrossito, imbarazzato.

I capelli ondulati le scendevano in vita coprendole il seno. Era snella e magra. Appariva come una dea da venerare. I suoi tondi occhi incantavano l'angelo, perché luccicavano di una luce colma di innocente bontà.

Uno sconosciuto desiderio di poterla toccare e accarezzare lo pervase.

«Vieni?»

La sua voce lo risvegliò dai suoi pensieri.

Delia si tuffò nel laghetto e riemerse con rapidità.

«Dai, coraggio, l'acqua è fresca, si sta benissimo.»

Malik, a disagio, fece scivolare a terra l'infimo lenzuolo che lo copriva appena.

Anche Delia rimase stupita dal fascino dell'angelo. I muscoli scolpiti, le braccia e le gambe ben formate, i suoi capelli dorati e ondulati che gli ricadevano sulle spalle, lo rendevano in realtà affascinate ed enigmatico. Ama alla follia le sue ali corvine. Le faceva ricordare che nonostante tutto era davvero una meraviglia angelica.

Malik si calò nel laghetto.

Erano uno di fronte all'altra, persi nel profondo delle loro iridi.

La corrente li fece avvicinare.

Non riuscivano a smettere di fissarsi, erano entrambi rapiti dai loro sguardi.

Delia si protese e scoccò un bacio sulle labbra di lui.

Malik fu scosso da un inaspettato brivido. Nel suo profondo animo stava iniziando a provare un nuovo e travolgente sentimento, ma non era sicuro perché non lo aveva mai sperimentato. Fece un passo verso di lei. Impacciato le pose una mano nell'incavo della spalla e ricambiò il suo bacio.

Le mani di Delia scivolarono lungo il corpo di lui, lo abbracciò e lo strinse a sé.

L'angelo non era più solo.

INTO THE WOODS ~ La Fanciulla e L'AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora