UN PARADISO SEGRETO

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L'erba era tinta di un chiaro verde, non era alta come quella che costeggiava il sentiero, ma si presentava bassa e cresceva rigogliosa.

Tra i ciuffi vivevano minuscole creature: i moscerini riposavano pacifici, le formiche facevano provviste di cibo, i ragnetti tessevano sottili e trasparenti ragnatele. Le farfalle blu volavano leggiadre.

Api e calabroni, soffici e pelosetti, ronzavano e facevano a gara chi succhiava più nettare.

I fiori erano di colori intensi, vivaci e brillanti, pieni di energia, con petali delicati e gonfi di vita.

I pistilli gialli conservavano gelosamente il polline che veniva offerto solo alle api regine.

I fiori erano di varie tonalità: le margherite erano giganti, con petali sottili di un bianco candido, le viole avevano sfumature porpora e bluastre, si raccoglievano in piccoli gruppetti per formare dei piccoli mazzi pronti per essere colti, i tulipani erano di un arancione intenso, i narcisi erano gialli come il sole, le rose erano vellutate e rosse, i soffioni, fragili e leggeri, dondolavano al vento. Le primule erano macchiate di pervinca. Le stelle alpine erano le regine della montagna.

Al centro di questa radura, circondato da una corona di narcisi, c'era un laghetto dall'acqua azzurro ghiaccio, così limpida e cristallina, abitata da pesci rossi allegri e guizzanti.

Sulla sua superficie una coppia di cigni innamorati nuotava in circolo.

Da un lato, tra due imponenti rocce grigiastre, crescevano folti cespugli con foglie di un verde smeraldo brillante.

Da essi sbucavano le rose rosse dai petali vaporosi, delicati e profumati.

Dall'altro lato si innalzava una gigantesca roccia marmorea, da dove sgorgava un ruscello, la cui acqua scintillava alla luce del sole, rendendola quasi argentata, scendeva nel laghetto alimentandolo in continuazione.

La cascata bagnava i raggi del sole, creando un arcobaleno.

Piccoli passerotti cinguettavano allegri e volavano da ogni parte, posandosi di tanto in tanto tra i rami degli abeti.

Dall'altra parte del lago, all'ombra di alcune chiome, riposavano un cucciolo di cerbiatto e sua madre.

Alcuni coniglietti bianchi dagli gli occhi rossi sbucavano fuori dalle loro tane per venire ad abbeverarsi nella rinfrescante pozza.

Madre natura li aveva condotti in questo luogo dimenticato.

Lo aveva nascosto al resto del mondo in modo che nessun'anima malvagia lo potesse scoprire e distruggere.

Delia e Malik non erano finiti lì per caso. Madre Natura sapeva benissimo che non erano cattivi. Li aveva osservati bene in questi giorni. In cuor suo aveva intuito che erano due creature diverse dagli altri esseri viventi. Erano una giovane umana e un angelo caduto, due anime sole e perdute, che avevano trovato rifugio nel bosco. Li aveva accolti e li aveva fatti incontrare. Entrambi stavano cercando l'amore.

I due fanciulli, come ipnotizzati, si fecero ancora guidare dall'istinto della natura che li ospitò nel suo pulsante cuore d'incanto e meraviglia.

INTO THE WOODS ~ La Fanciulla e L'AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora