CAPITOLO 1

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Nella stanza calò il silenzio, tutti si fecero scuri in volto, soprattutto Mason e Lydia che stavano per scoppiare in lacrime “…Liam è stato catturato più di un mese fa dalla Monroe ed è per questo che vi ho voluto tutti quì, ci serve quanto più aiuto possibile”.

A quella parole Kira sentì il terreno cedere sotto i suoi piedi, si era affezionata a Liam, quasi come fosse un fratello minore, Isaac, invece, che non lo aveva mai conosciuto, non ne rimase di certo scioccato, l’unica cosa che lo scosse fu vedere con quanta fatica l’Alpha aveva pronunciato il suo discorso.

Quando arrivarono anche Peter e Theo alla clinica, iniziarono a sistemare i dettagli per il loro piano per riuscire a liberare il beta.

Scott e Peter riuscirono a notare l’agitazione e la rabbia che stava emanando la Chimera, anche se il lupo più giovane non ne riusciva a capire il motivo.

Ad un certo punto il lupo più grande dovette portare fuori di peso Theo, che sembrava un animale che cercava di trattenersi dallo sbranare qualcuno e Peter ne sembrava fermamente convinto.

“Theo calmati”

Provò inizialmente il lupo, ma senza successo.
“Non posso, non ci riesco e non capisco nemmeno cosa mi stia succedendo, di solito io non mi lascio andare così”.

Peter lo guardò con un’espressione ovvia, come a dire che il motivo per cui era in quello stato era piuttosto palese, Theo lo guardò di rimando accigliandosi

“Bhe, che c’è, anzi no non dirmelo, non voglio sentire una delle tue stronzate”.

“Theo, non sei stupido, devi solo accettarlo, fidati anche io ero e sono come te ora, la prima volta che mio sono preoccupato per qualcuno è stato per Malia, dopo aver scoperto che era mia figlia…… e fidati ero perplesso anch’io finché non ci sono arrivato”.

“E a quale geniale conclusione sei arrivato, sentiamo”

Rispose la Chimera, con la sua solita nota di sarcasmo, cercando di sviare da lui l’argomento, ma fallendo miseramente.

“Ho solo capito che a me importava di lei, come se fosse davvero mia figlia e non solo biologicamente, come se dovessi proteggerla da tutti ed è la stessa cosa che sta succedendo a te ora con Liam” cercò di spiegarsi il lupo.

“Cioè Liam sarebbe mio figlio?”

Chiese scettico Theo non capendo dove volesse andare a parare l’uomo.

“No, idiota- disse, schiaffandosi una mano in faccia il lupo, in tono esasperato-.., sto dicendo che ti importa di lui e adesso sei in queste condizioni perché sei sempre stato un menefreghista ed un egoista con tutti..... Adesso- riprese il lupo vedendo la confusione ma al contempo la consapevolezza farsi strada sul viso del ragazzo- sono qui per ascoltarti, se vuoi parlarne perché so quanto possa essere destabilizzante tutto questo”.

Theo lo fisso mordendosi il labbro e con un enorme cipiglio in volto, non si ricordava né l’ultima volta che qualcuno si era offerto per aiutarlo, né l’ultima volta che si era fidato di qualcuno.

Peter sembrò rendersi conto dei pensieri del più giovane così si limitò a poggiarli una mano sulla spalla.

“So che è complicato fidarsi di qualcuno quando passi letteralmente e metaforicamente l’inferno, ma sappi che sono a tua completa disposizione, non so se qualcuno del branco si fiderà mai di noi, non li biasimerei nemmeno per questo e penso che non lo faresti nemmeno tu, ma entrambi stiamo cambiando, in meglio, e se mai vorrai parlarne o solo stare con qualcuno che ti capisce e non fare niente io sono sempre qui”.

La chimera alzò lo sguardo, gli occhi lucidi sia dall’imbarazzo che dalla commozione, si limitò ad annuire e sorridere, davvero, non pensava che qualcuno parlasse in questo modo con lui, non pensava che avrebbe mai ricevuto aiuto e comprensione, da chiunque, non pensava nemmeno di meritarselo.

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