CAPITOLO 4

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Erano passati otto giorni, Liam non aveva fatto molti progressi nè con il mangiare, nè nel cercare di comunicare con delle vere parole.

Anzi, adesso gli altri quattro ragazzi dovevano affrontare anche il non riuscire a dormire del beta, appena chideva occhio per più di dieci minuti si svegliava in preda al panico, quasi piangendo.

Non era un risveglio rumoroso o disturbante per gli altri, dopo che per più di un mese gli era stato proibito di urlare, ruggire, ululare, il lupo aveva una paura radicata di emettere uno di quei suoni.

Il fatto era che i suoi chemosegnali erano talmente forti che la paura, il terrore, la tristezza e l'angoscia, si mischiavano tra loro, il loro profumo era talmente forte e nauseabondo da svegliare sia Theo che Peter, nonostante fossero a due camera di distanza.

Appena uno dei due si svegliava, andava subito a controllare il beta, poichè la prima notte lo trovarono in preda allo shock dopo essersi svegliato di soprassalto, gli artigli conficcati nelle braccia e lo sguardo lucido, i suoi occhi erano persi in una parte indefinita della camera.

Ci vollero sia Kira che la Chimera per riuscire a far tornare alla realtà il lupo, ci aveva messo circa venti minuti.

Non che dopo Liam fosse tornato a dormire, non ce la faceva, riviveva costantemente tutto al punto di provare dolore fisico.





Kira, Lydia e Theo erano andati a fare provviste per la settimana, era sabato e Liam e Peter rimasero in casa da soli.

Il lupo più grande all'inizio non si sforzò più di tanto nel parlargli, non avevano alcun tipo di legame e il ragazzo sembrava seriamente spaventato che lui potesse attaccarlo in qualsiasi momento, sopratutto ora che erano a casa da soli.

Peter stava guardando un reality show di cattivo gusto sul divano del soggiorno ed ad un certo punto urlò qualcosa su quanto fosse stupido.

Subito percepì il cambiamento dei chemosegnali del beta, che si trovava in cucina, che da ansia erano passati a terrore e paura.

L'uomo si avvicinò con cautela al bancone della cucina capendo di aver spaventato il beta.

"Liam?.... Liam, scusami, non volevo spaventarti, vedi. Non ho ne zanne ne artigli ora, non voglio farti niente. Perfavore guardami"

Il ragazzo, che si era raggomitolato in se stesso, alzó lo sguardo e subito lo distolse fissando il pavimento e chinando la testa.

"Hey, Liam. Non lo devi fare, ti chiedo ancora scusa, ti prego, guardami -e Liam lo fece- non dovresti ancora fare questi movimenti, nessuna delle tue ferite è ancora guarita, posso avvicinarmi? Così ti aiuto ad alzarti e ti metto sul divano"

Al contrario di quello che si aspettava il lupo annuì, così, con cautela si avvicinò e, con il tocco più leggero possibile, lo aiutò ad arrivare fino al divano.

"Stai bene?"

"S-sì st-to bene"

Peter rimase a guardarlo impressionato per almeno venti secondi prima di parlare di nuovo.

"È un'ottimo segno Liam, pensi di  riuscire a dire qualcosa anche agli altri quando tornano?"

Liam parve pensarci un attimo prima di rispondere.

" N-no non cr-cre" fu interrotto dall'uomo che non gli lasciò finire la frase.

"Hey, non sforzarti se non te la senti, abbiamo tutto il tempo quì okay? Se vorrai dirmi altro me lo dirai, ma... lo vedo che non sei ancora pronto. Che ne dici se adesso ti do le tue medicine e poi mi fai compagnia guardando la tv? così magari mi aiuti a trovare qualcosa di meglio di questi osceni reality."

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