Siobhan. Di aperitivi, sogni e... ghiaccio

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Prologo

Faccio sempre lo stesso sogno. Una landa desolata e ghiacciata, un uomo dalla pelle azzurra con intricati tatuaggi su tutto il corpo, lunghi capelli neri come la notte senza luna e stelle, occhi rossi come braci ardenti, lunghe corna sulla fronte e un sorriso mefistofelico.

A volte mi guarda e nei suoi occhi leggo una tristezza infinita, altre colte mi mangia letteralmente con gli occhi, quei denti perfetti e acuminati. Non nascondo di averne paura ma ne sono anche attratta. È bello da fare male ma è anche triste e c'è dell'altro che non riesco a decifrare. Perché faccio questo sogno? Chi è lo sconosciuto che sembra conoscermi e perché ne sono così irrimediabilmente attratta?

Ogni volta mi sveglio e ricomincio la mia solita e piatta vita.

Il mio nome è Siobhan e questa è la storia di come la mia vita cambiò il giorno in cui incontrai uno sconosciuto alto e ben vestito dallo sguardo penetrate e il sorriso beffardo.

Loki, il Dio degli Inganni.



Jotunheim

Ancora si chiedeva che diamine ci facesse li, eppure era il suo reame, la sua eredità per diritto di nascita. Bell'eredità... ghiaccio e rocce in ogni dove, foreste innevate... beh, meglio del nulla assoluto no?

Principe di Asgard, re di Jotunheim, un rapporto complicato con un fratello testardo e sincero come non mai. Cosa gli mancava? Fare altre cavolate come l'ultima? Non ne aveva più voglia, gli umani erano troppo facili da plagiare e poi tutto andava male per colpa loro. Doveva trovare un nuovo passatempo.

Quando sei un Dio millenario ti annoi facilmente. Si guardò le mani, li era difficile tenere la forma umana e ora era completamente blu. Non era male come forma e guadagnava anche in altezza, era già alto ma qualche centimetro in più non guastava e poi doveva sempre farsi valere con gli altri Giganti di ghiaccio. Era figlio di Laufey, di quel figlio di...

Un nuovo passatempo... di recente sognava e lui non sognava quasi mai e non tutte erano premonizioni ma questa volta erano sogni strani. Vedeva questa ragazza in mezzo alla neve, coperta da pellicce, gli occhi di un azzurro chiaro da sembrare innaturale, come gli zaffiri delle nevi eterne di Jotun e lunghi capelli biondo miele con riflessi più chiari. La pelle bianco latte, quella pelle che se la tocchi rimangono i segni per un bel po'.

Chi era?

"Mio Signore" a quelle parole emetteva un ringhio frustrato e poi si svegliava con una tremenda erezione come non gli capitava da un bel po'. E in effetti da quanto non si divertiva? Era un Dio ok ma era un uomo e certi appetiti dovevano essere saziati. Forse la ragazza del suo sogno era il suo prossimo passatempo così decise di andare su Midgard.

***

Siobhan lavorava in un bar cinque ere alla settimana e studiava, si fa per dire, la mattina. Non aveva un sogno ben preciso, per ora "sopravviveva". Era sola in questo strano mondo, non aveva mai conosciuto i suoi genitori e non conosceva le sue origini. Poco le importava. Le piaceva il suo nome, questo sì. Vita piatta, senza tanti stimoli. Fino a quella sera al bar.

***

Valhalla... seriamente?

Stava per mettersi a ridere per la fantasia del nome del locale ma aveva seguito il suo istinto e quello non sbagliava mai. Un locale dove si ballava e si beveva, andò dritto verso il bancone del bar. E con sua somma sorpresa, la ragazza del suo sogno era li. Una umana. Possibile che la causa delle sue notti insonni fosse una semplice e debole umana?

Zaffiri, ghiaccio e... un cuore da proteggere Loki & SiobhanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora