Zaffiri, ghiaccio e... un cuore da proteggere Loki & Siobhan

Jotunheim. Di convalescenza, balli sensuali e... sono innamorato di te

Avevo scelto io di restare qui a Jotunheim e non rimpiango la mia scelta. Sono stata ingannata dalle Valchirie e ora sento che l'unico posto che possa chiamare avvero casa è questo.

Sento che devo restare al suo fianco per svariati motivi e quello più importante è che lo amo. Amo lo stronzo bellissimo che è, il Dio pieno di se, l'uomo gentile che è e che nessuno ha mai visto. Loki ha vari aspetti del suo carattere e innumerevoli sfumature che nessuno sa cogliere. Parleremo e io imparerò a conoscere ciò che sono realmente. Saprò essere regina? Oddei, non sapevo nemmeno di essere una valchiria fino a poco tempo fa. Cambia la vita, io cambio e so che questa è la mia.

Loki si stava riprendendo bene, ancora qualche giorno e sarebbe tornato a essere il Dio di un tempo. Era testardo, questo sì, testardo perché voleva presiedere nella sala del trono e contro il parere di tutti, io ero al suo fianco. "Sai che non devi sforzarti..." "Del veleno non mi fermerà, prima finiamo tutto questo e prima possiamo uscire da qui e parlare" già, parlare. In effetti siamo sposati e... beh, mi avete capita.

***

Una volta finito con le questioni burocratiche, possiamo restare da soli. Il veleno è quasi uscito del tutto dal mio corpo grazie a lei che è restata con me, nel nostro letto giorno e notte.

Coraggiosa piccola strega.

Il nostro letto, se ripenso che ancora non abbiamo usato questo letto... ok, devo calmarmi. Calmarmi... è difficile con lei vicino a me. Camminiamo fianco a fianco in quello che è il giardino d'inverno del palazzo. Le prendo la mano facendola trasalire, le bacio il dorso guardandola negli occhi, occhi che diventano ancora più grandi di quello che sono. Passo il pollice sul dorso, emetti un respiro più profondo e posso sentire il tuo cuore battere da qui "Sei in imbarazzo... hai le guance rosse..." ritiri la mano, sei evidentemente a disagio e la cosa mi diverte.

In quella yurta eravamo così vicini, così... uniti. Ho bisogno di ritrovare quel feeling con te, ho bisogno di te. E spero con tutto il cuore che anche tu abbia bisogno di me. Ti tocchi il viso, deglutisci, sei nervosa. "Sei di nuovo nervosa, perché?" "No, non lo sono..." "E anche una pessima bugiarda, sai che posso capire se menti o meno, dai rientriamo..."

***

No, non sono nervosa! Ok, forse si ma solo un pochino. È che stargli vicino mi scombussola tutta. C'è un attrazione innegabile e una tensione sessuale che si taglia con il coltello.

A cena, mi chiedi cosa volessi fare il giorno seguente "Fare un giro per le nostre terre, cioè vorrei conoscere di più il regno che governiamo e in effetti non so nulla di come si governa..." "Ti insegnerò anche quello ma sai, aver dimostrato già le tue qualità di guerriera ti ha fatto guadagnare punti con i Giganti. Vedi, noi siamo una società arcaica con principi altrettanto arcaici dove i regnanti di questo posto erano anche guerrieri. Le regine guerriere sono considerate Dee qui da noi. Tu sei anche una strega albina, rara e preziosa. Sei il mio tesoro e sì, faremo un giro per il regno se è questo che ti fa piacere..."

"Sei il mio tesoro"

"Grazie" a fine cena stavo per tornare nella mia camera quando mi fermi. "Resta, dormi con me..." "Va bene..."

***

In questo letto ho dormito sempre da solo da che ho memoria e adesso lo avrei condiviso con lei realmente. Niente sogni o visioni, avrebbe dormito con me. Quando esce dal bagno, indossa una lunga camicia da notte trasparente che lasciava poco spazio all'immaginazione. Si, era ora di condividere non solo il letto, doveva portare qui anche le sue cose. Noi. Insieme.

Aveva sciolto i lunghi capelli, mossi che le arrivavano a metà schiena, smaniavo per infilarci le mani, lasciare che le dita scorressero tra le ciocche seriche, come avrei voluto che fosse nella sua vera forma. Ti sdrai al mio fianco infilandoti sotto le coperte, sarà una lunga notte e non credo che dormirò molto.