Valchirie. Di confessioni, addestramento, confidenze e... ti odio!

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Dopo quello che era successo alla yurta, mi aveva condotto al palazzo di Ghiaccio, tutti dovevano vederci insieme come una coppia, come i sovrani di Jotunheim. Resto in silenzio mentre la Veggente Kjer celebra il matrimonio. Mi sto sposando a 19 anni con un Dio millenario dal carattere imprevedibile. Tutti ci guardano ed è una sensazione spiacevole. Ma se serve a lui per mantenere il suo trono e il suo status di re, va bene.

Quei sogni però, hanno qualcosa di strano e oscuro. Sono legata a lui e non solo da quello. Credo di essermi innamorata di lui e glielo ho anche detto ma lui non a detto nulla. Se ci penso, non mi hai mai chiamato nemmeno per nome. Già, io sono "l'inutile umana" che serve solo ai suoi scopi.

Inutile.

***

Ora saranno tutti contenti. Jotunheim ha una regina. Jotunheim può restare sereno ma non io. Osservo i festeggiamenti per le nostra razza ma c'è qualcosa che continua perseguitarmi e presto o tardi sarebbe venuta fuori. Lei si è risvegliata. L'ho percepito nell'aria li, dove eravamo. L'ho percepito sulla pelle come un crepitio insistente. L'ho percepito nel mio sangue. Il suo risveglio coincide con il mio. Ha risvegliato una parte di me che credevo sopita da tempo.

E quei sogni... che gli Antichi Dei di Jotun abbiamo pietà di me! Quei maledetti sogni erano un monito. Lei è legata a lui anche era quello che ha fatto a Joni. Lei è "La cosa buona" della sua inutile vita. Il suo sangue "canta" per il mio e il mio scorre più veloce nelle vene quando la vedo, lo sento come lava liquida che corre sotto il ghiaccio.

Cosa sei umana? Anzi no, Siobhan. Non ti ho ancora chiamata per nome, i nomi che cose inutili. Siobhan. Scivola sulla mia lingua in un modo che mi provoca un brivido lungo la schiena per poi risalire lungo il pene facendomi eccitare come mai mi era capitato.

Siobhan. Siobhan.

***

Torniamo ad Asgard a cavallo di Fenrir, mi tiene davanti a se, una mano sullo stomaco, l'altro braccio attorno alla mia vita e la mano che stringe la pelliccia del lupo. Io tengo la mia sulle sue, le gambe che si stronfiano, il mio sedere contro il suo bacino. "Voglio ricordarti la promessa...marito" "La ricordo perfettamente, moglie. Non rimangio mai la parola data..." Fenrir scende dal ponte dell'arcobaleno incamminandosi per i boschi. "Quindi ora sono una regina..." "Sì. Jotunheim ti porterà rispetto e chiunque non lo farà incontrerà le mie ire" arriviamo davanti ad un cancello color argento splendente. "Buona fortuna..." resto da sola davanti al cancello che si apre, qui avrei iniziato il mio addestramento come valchiria.

***

Lasciato Fenrir, mi dirigo a palazzo, avevo bisogno di parlare con qualcuno che mi avrebbe capito o almeno, avrebbe capito il mio stato d'animo. Tutti sapevano cosa era successo 19 anni prima, tutti tranne lei. Thor è l'unico con cui possa parlare, l'unico che non mi giudica e se deve mandarmi a quel paese beh, lo faceva senza tanti problemi. "Loki..." mi siedo senza dire altro "Tu che non parli è un evento, che diavolo è successo?" "Che l'inganno ha incontrato la verità fratello. Sto per fare la più grande cazzata della storia ma non posso più tacere... lei deve sapere"

 lei deve sapere"

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Zaffiri, ghiaccio e... un cuore da proteggere Loki & SiobhanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora