"allora? Cosa ascolti?" ignorai di nuovo la domanda del ragazzo che, con tono speranzoso, tentava ancora di intavolare una conversazione.
"ciao" esclamò di nuovo, accomodandosi distrattamente di fronte a me facendomi sobbalzare.
Visto che non davo segni di voler rispondere il ragazzo continuò. "io sono Louis. Hai intenzione di parlare o il gatto ti ha mangiato la lingua?"
Mormorai un "magari l'avesse fatto" e sospirai pesantemente. "come? Non ho capito" scossi la testa. "sono Harry" sorrisi svogliatamente poi.
"okay Harry, la domanda è sempre la stessa" il liscio si mise più dritto sul sedile, poggiò entrambi i gomiti sui braccioli e il viso sulle mani.
"ascolto quello che spotify decide per me" risposi vago. "e adesso cosa stai ascoltando?" domandò curioso il più basso.
"listen before i go" risposi io. "non la conosco, fa' sentire" strappò l'auricolare destro dal mio orecchio e se lo infilò.
"è veramente triste Harry" mormorò il ragazzo restituendomi il capo dell'auricolare. Annuii distrattamente.
"sì ma amico, posso chiamarti amico? Sì anche perché Harry o "ragazzo" sarebbe ripetitivo. Okay ricomincio. Amico, come fai a non suicidarti ascoltando questa roba?" chiese.
Alzai le spalle. "okay dai cambiamo argomento. Quanti anni hai, perché sei qui e dove vai?" Domandò energicamente.
"Sì, uhm... Non per essere scortese ma -ci pensai un attimo- sì ecco non è il momento adatto" lo liquidai.
Il suo sguardo si rabbuiò e Louis sprofondò nel sedile. Certo che è carino.
Feci ripartire la soave voce di Billie che avevo fermato per zittire il ragazzo quando
"e adesso è il momento giusto per parlare?" lo sguardo simile a quello di un cucciolo intristito.
"perché ti interessa parlare con me?" chiesi confuso. Insomma, non gli hanno insegnato a non dare confidenza agli sconosciuti?
"prima tu rispondi a me poi io rispondo a te" mi sorrise sghembo. "Ho 17 anni, sono qui perché non ce la facevo più a stare a casa e non so dove sto andando" sospirai.
"okay tocca a me. Mi interessa parlare con te perché, beh... Sono scappato di casa per motivi miei circa un mese fa e sembri la persona più interessante che abbia incontrato su un treno fino ad ora"
Ero abbastanza confuso. Questo ragazzo sembra avere tanto da dire. Chissà se...
"che cos'è?" tirò fuori un foglietto stropicciato dalla tasca della mia giacca e prima che potessi ribattere lo aprì.
We're just two ghosts standing
in the place of you and meTrying to remember how it
feels to have a heartbeat"MA TU SCRIVI CANZONI" strillò sfondandomi un timpano. Mi ripresi il pezzo di carta e lo rimisi nella tasca in modo brusco.
"canti anche?" mi osservò con aria sognante. "più o meno" sì, io e l'autostima siamo nemici fino in fondo.
"oh andiamo, non puoi essere così male, già ti vedo -si fermò teatralmente qualche secondo schiarendosi la voce- HARRY... ehm non so il tuo cognome"
Ridacchiai "Styles" annunciai poi. "HARRY STYLES, LA NUOVA STAR DELLA MUSICA. TUTTO ESAURITO IN 15 MINUTI" strillò in maniera teatrale.
"Harry Styles" bisbigliò poi "Styles Harry" ripetè. Lo guardai interrogativo. "MI PIACE" esclamò ancora.
"e il signor Harry Styles ha anche un secondo nome?" domandò con un sopracciglio inarcato.
"Edward. E lei signor..." stetti al gioco.
"Louis William Tomlinson" rispose camuffando la sua voce in maniera buffa. Ridemmo qualche secondo."perché non riuscivi più a stare a casa?" la sua domanda mi riportò a quel presente che tanto volevo abbandonare e dal quale mi ero allontanato per qualche momento. Già sentivo riaffiorare la nostalgia di casa, ma cercai di scacciare il pensiero.
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the travel ; larry stylinson
Hayran KurguDove Harry e Louis si incontrano su un treno.