Parte 21 : non bastano le parole (epilogo pt.2)

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22 Ottobre 2026 - quel giorno

Come ogni lunedì la nostra sveglia suona.
Stamattina non ho voglia di alzarmi dal letto e cerco di trattenere anche Lele al mio fianco

L : dai Tanche devo alzarmi, se no dall'ufficio se arrivo di nuovo in ritardo poi rompono.

T : che palleee!

esclamo, prima di alzarmi insieme a lui per preparare la colazione.
Stamattina non avrò nulla da fare, poiché la nostra agenzia ha chiamato solo Lele in ufficio, ma comunque decido di alzarmi per fare colazione con lui.

Mente scaldo il latte, Lele si siede al tavolo iniziando a scorrere la home di instagram

L : sapresti dire cos'è il tuo partner per te?

T : eh?

chiedo girandomi a guardarlo

L : no stavo leggendo un post qui su instagram, però ora scappo che è già tardi..

T : e che diceva?

L : sapresti dire cos'è il tuo partner per te?

ripete

T : e tu lo sapresti dire?

gli chiedo accompagnandolo alla porta

L : no Tanche, non credo di sapertelo dire così su due piedi, e a voce...perché...bhe, non bastano le parole.

detto ciò esce di casa.

Sono pervaso da uno strano senso di malinconia, un turbinio di sensazioni diverse mi pervadono.
Non riesco a capirne il perché.

Sono le 10:30 quando ricevo una chiamata sul cellulare

T : pronto?!

X : buongiorno parlo con il signor Tancredi Galli?

T : si sono io

X : lei è il coniuge del signor Emanuele Giaccari conferma?

T : si...ma è successo qualcosa.

X : vede signore il signor Giaccari è rimasto coinvolto in un gravissimo incidente

T : oddio...

affermo mentre le lacrime cominciano a bagnarmi il volto, tutto è annebbiato nella mia mente e non ricordo neanche le parole dell'ufficiale di polizia. L'unica cosa che mi torna in mente è che mi avessero chiesto di andare in ospedale il prima possibile, li mi avrebbe raggiunto anche sua madre.

Ricordo poco dopo di non avere la macchina, e so bene che in ogni caso non sarei stato in grado di guidare fino all'ospedale.

Chiamo Diego, anche se non ho nemmeno la forza di parlare, lui è l'unica persona che possa aiutarmi in questo momento.

Il telefono squilla per qualche secondo, e finalmente arriva una risposta.

Cerco di sforzare la mia voce, rotta dal pianto

T : Diego....

dico cercando di non far emergere le mie emozioni

D : Tanche ehi...va tutto bene?

T : ho bisogno di te Diego....dobbiamo andare in ospedale, ti prego aiutami....

piango ormai liberamente

D : come in ospedale? perché piangi? è successo qualcosa a Lele??

non rispondo, non ne ho la forza

D : tanche rispondi...É SUCCESSO QUALCOSA A LELE?

Non bastano le parole ||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora