⁂ Prologo ⁂

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|"Caro diario,
non so più neanche cosa dire o fare, sono triste ma non riesco a piangere, è una sensazione così strana, come se non riuscissi a liberarmi di un peso, come se non riuscissi a sfogarmi.

Tra tre giorni parto, o meglio, io e mamma partiamo, ci trasferiamo.

Nel giro di un anno la mia vita è andata a puttane. Papà ha perso il lavoro circa sette mesi fa, mamma per circa dieci mesi ha fatto due lavori, ed io per aiutarla dopo scuola andavo a lavorare in una caffetteria, e nel weekend, qualche volta, facevo la babysitter o la dogsitter.

Papà non riuscendo a trovare lavoro, si sentiva uno schifo, ha iniziato a bere. Ultimamente, usciva la sera tardi e mamma ha scoperto che andava in un locale a giocare a poker.
Certo, si è proprio lasciato andare, almeno non ha tradito mamma. Però lei si è stancata di fare questa vita, infatti ha chiesto il divorzio e ha vinto la causa.

Io ho deciso di andare a vivere con mamma, anche perché papà non ha un lavoro.
Non pensavo, però, che mamma volesse tornare nella sua città natale.

Appena ho saputo della notizia, non volevo crederci, non sapevo come reagire. Io non volevo andarmene, non volevo lasciare papà da solo, i miei amici, i miei nonni e la signora Clark (la proprietaria della caffetteria). Sì, mi sono affezionata anche a lei, è molto simpatica e sempre radiosa, determinata e sicura di sé; è un po' la mia fonte d'ispirazione.

Mi mancheranno i miei amici, i pomeriggi in caffetteria, le partite a basket, i pranzi in mensa, le chiacchiere tra i corridoi della scuola, i pigiama party e soprattutto mi mancherà la loro presenza.

Ho paura che a causa del trasloco perderò i rapporti con i miei amici, spero che non accada, e spero anche che papà non si cacci in altri guai..."

Say it rightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora