Drin drin...la sveglia suonava continuamente, sino a quando decisi di uscire la mano dalle lenzuola e buttare la sveglia per terra.
Purtroppo si ruppe, mi alzai la nascosi sotto il letto e andai a fare colazione.
-buongiorno pulcino- mi disse mamma, usava quel nomignolo perchè avevo i capelli biondi come un pulcino, diceva lei -buongiorno mozzarella- disse mia sorella mentre addentava una creps, lei invece utilizzava quel nomignolo perchè ero bianca, beh direi che sono la ragazza con piú nomignoli, papá mi chiamava regina, un pò questo nomignolo mi manca mi faceva sentire importante...-ciao- dissi io grattandomi l'occhio.
-pulcino sono le 10 alle 11:30 dobbiamo andare all'aereoporto quindi se devi andare da Josè vacci ora- mi disse mamma, presi un cornetto e andai di corsa in camera.
Mi lavai velocemente e mi misi un maglione lilla, un pantalone bianco, vans color ghiaccio e la borsa.
***
-ciao- gli dissi a Josè che era seduto sotto ad un albero -ciao, tesoro meno male che sei venuta- mi disse lui mi prese dalle mani e mi baciò -vieni andiamo- disse spingendomi -no, no devo dirti una cosa- mi stoppò e disse -Spence mi stai facendo preoccupare-...-devo andare via da questa cittá- dissi guardando il prato -cosa? Perchè?- mi chiese -mamma ha trovato un fidanzato, e ci ha invitate a vivere a casa sua- gli dissi -davvero? E dova vai? Tua sorella con l'universitá?- disse preoccupato -Si davvero! Vado a Barcellona, mia sorella va in Italia con Thiago- gli spiegai, lui sapeva che i miei si erano separati stavamo insieme da 1 anno.
-capito quindi vai via!- esclamò -eh! Si, scusami tanto adesso devo andare se no perdo l'aereo- gli dissi -si certo vai!- mi disse -Spence- urlò e mi girai -si- dissi -rimani sempre la mia ragazza vero?-...-vero- andai da lui lo abbracciai e lo baciai -promettimi una cosa che sino a quando ci vedremo non ci fidanzeremo con nessuno- mi disse, lo guardai negli occhi -prometto, niente di niente- lo baciai e andai via.
***
Scesi dal taxi, c'era un gradino ma non lo viddi -porca balena che si inculò pinocchio- esclamai a voce bassa sperando che mamma non mi avesse sentita, mi cadde la borsa a tre chilometri e un ragazzo cinese me la prese -Hello- mi disse -grazie- dissi, procurandomi le risate di mamma, Luz, Thiago e il cinese -e allora? Cosa c'è da ridere?- dissi -nulla, nulla- mi disse Luz prendendo la valigia dal cofano, mi presi la mia ed entrammo nell'aereoporto. Camminavo senza neanche dare una direzione alla mia valigia, e come se camminava per i fatti suoi e andai a sbattere con un signore -sta attenta ragazzina- mi urlò -scusi •stronzo, figlio di topolino e di minnie• signore!- gli dissi al brav uomo -la scusi- gli urlò mamma -smettila mamma gli ho giá chiesto scusa- la richiamai. Salutammo Luz e Thiago e andammo verso l'aereo per Barcellona.
Salimmo nell'aereo e mentre cercavo di mettermi la cintura di sicurezza mamma mi disse -grazie, pulcino-...-prego mamma, io voglio solo che tu sia felice- le dissi toccandole la mano -sará sicuramente più speciale di quanto lo deveva giá essere, affrontare con te questa nuova vita- mi disse -speciale?- cosa aveva di speciale, riformare una famiglia, avere un padre nuovo e soprattutto trasferirsi dall altro capo del mondo.
Mi addormentai dopo il decollo, come credo abbia fatto mamma.
***
-Spencer- mamma mi muoveva "come quando la mamma ti sveglia e non ti vuoi svegliare allora inizia a muoverti come una pallina di neve e ti schiaffeggia nella faccia gridando il tuo nome pensando fossi morta" -si mamma?- dissi con voce quasi inesistente -siamo atterrati forza dobbiamo scendere- mi disse. Scendemmo dall'aereo e aspettammo 3 quarti d'ora per le valigie e appena uscirono da quel coso che gira le presi e andammo nell'autobus che ci portò nella piazza dove ci aspettava Marco il fidanzato di mamma. Arrivammo e viddi una posh grigia posteggiata con un uomo appoggiato sopra alla macchina, allora mamma lo indicò e corse da lui, si baciarano e io disgustata andai dietro l'autobus a prendere le valigie. -Spencer?- mi chiese Marco -si, piacere- era un gran uomo, occhi azzurri, capelli biondi, alto e bel fisico -dammi le metto in macchina- mi disse prendendosi le valigie -grazie- entrai in macchina e andammo verso casa.
***
O cacchio sembrava la casa bianca, solamente che era rosso scuro, si aprirono i due cancelli ed entrammo con la macchina.
Entrai in casa era grandissima, c'era a destra il soggiorno, a sinistra la cucina e dritto un corridoio enorme con le varie stanze, la prima era il bagno, la secondo quella di Marco e mamma, la terza quella degli ospiti, la quarta quella di Luke e l'ultima la mia, era bellissima aveva le pareti rosso scuro e il tappeto, la lampada, le lenzuola erano dell'America era troppo bella, sembrava mi avesse letto nel pensiero. Mi accasciai sul letto erano le 21:10 e stavo morendo dal sonno ma prima dovevo farmi la doccia, bussarono alla porta ed era Marco -figliola, noi stiamo uscendo ti va di venire?- intanto ti calmi -no grazie- gli sorrisi e se ne andò.
Finí di fare la doccia ed erano le 21:40 mi asciugai i capelli e andai in camera, ero in sleep e in reggiseno, accesi la radio e la misi a 100 era bellissima quella canzone "pound the alarm" di Nicky Minaj.
Mi cadde il telefono a terra e mi chinai per prenderlo quando qualcuno aprí la porta della mia camera, non me ne accorsi e continuai a cantare e ballare, infine la radio si spense ed era stato un tizio -chi sei scusa- urlai -molto bella- mi squadrò dalla testa sino ai piedi per fermarsi puí volte a guardarmi le tette, tirai le lenzuola dal letto e mi coprii -tu chi sei?- mi disse -io sono la proprietaria di questa stanza- gli dissi -e io di questa casa, sono Luke- mi disse -Spencer, piacere- giá mi stava antipatico, mi tese la mano e io gli porsi la mia, mi spinse verso di lui lasviando cadere le lenzuola per terra e facendomi sbattere il seno con i suoi addominali -sei proprio bella- mi disse in senso ironico -grazie- gli risposi -non abbituarti a tutta questa dolcezza, ne passerai di belle e di brutte- mi sussurrò all'orecchio per poi tirarmi con i denti il lobo, e se ne andò, rimasi per un attimo immobilizzata e poi rimisi le lenzuola al suo posto.
***
Erano le 22:30 e stavamo cenando.
-bene allora vi siete giá conosciuti?- chiese Marco -si- rispondemmo io e Luke in coro -allora vai al classico?- mi chiese Marco -si, si- rispose al posto mio mamma -grazie mamma so parlare- le dissi -oh! Luke va anche al Classico magari domani vi accompagno io- disse Marco -grazie, papá- disse ironicamente Luke -si- dissi io con la bocca piena -pulcino, non si parla con la bocca piena- sentii Luke ridere appena mamma pronunciò 'pulcino' sentii anche la mia autostima scendere giù per le vie anali -pulcino?- mi sussurrò all'orecchio Luke, lo guardai male e poi mi accarezzò la coscia sinistra, se sapevo che Marco aveva un maniaco in casa e non un figlio mi mettevo un pantalone al posto di un vestito (verde acqua), gli tolsi la mano e lui si avvicinò al mio orecchio dicendomi -ti stai eccitando?-...-sta zitto idiota- gli tappai la bocca, ci dammo la buona notte tutti e io andai in camera mia.
Mi svestii e mi misi il pigiama.
-si può?- era mamma la feci entrare e si sedette nel mio letto -come ti sei trovata con Marco e Luke?- mi chiese -bene tu?- gli dissi, mentre cercavo di mettermi sotto le coperte -anche io tesoro, ti voglio tanto bene-...-pure- mi diede un bacio sulla fronte, spense la luce, chiuse la porta e andò via.
Spero che domani sia un giorno migliore di questo.
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Hola chicos! Ho finito il primo capitolo, finalmente, spero vi piaccia. Il ragazzo qua sopra è Abraham Mateo e interpreta Josè.
Spero vi piaccia ho speso tanto tempo per questo capitolo, non è molto lungo ma comunque. Io adoro scrivere è tutta la mia vita, mi sento libera quando scrivo, esprimo tutto ciò che vorrei essere nella vita, ovviamente in questo caso no, però, ci metto l'anima e il cuore in ogni parola che scrivo e spero questo si sia capito, vi prego di provare a leggere la storia, anche se all'inizio sembra noiosa, lo so ma ho giá in mente il finale e credo vi piaccia. Tipo questo è il primo capitolo e giá penso al finale. Spero di avere tante lettrici. Commentate, votate e mettete mi piace alla storia, se volete essere pubblicizzate chiedete. Alla prossima! Ciao ciao! Baci baci!
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A large wound
FanfictionIo sono Spencer ho 15 anni, sono nata a Rio de Jeneiro. A 6 anni sono andata via da Rio, per andare a Londra e 5 anni fa sono ritornata, tutto ciò è causa del lavoro di papá. Tutta la mia famiglia compresi i miei genitori sono italiani. Tra qualche...