- 4 Capitolo - Promesso? Promesso!

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Ero stanchissima, non riuscivo ad alzarmi. Ieri sera c'è stato il 50° dei nonni di Luke. E abbiamo festeggiato. Pochi giorni e arrivava halloween, e ci sarebbe stata una festa al capannone di Paloma. Io e Luke non ci parlavamo da ben 1 mese e qualche giorno, dal 18 settembre, non era stato tanto difficile per me schivare Luke da ogni mia azione quotidiana, ma tanto a lui non importava di me, mamma e Marco non avevano capito niente perchè ogni volta che ci trovavamo con loro facevamo i più normali possibili. Io e Calum stavamo insieme da 1 settimana era fantastico stare al suo fianco mi faceva ridere sempre in ogni occasione.

Sta sera i ragazzi faranno le prove a casa mia, e io mi sono offerta volantaria di aiutarli, solo per Calum. Non volevo andare a scuola così dissi a mamma che restavo a casa. Quell'idiota di Luke ha fatto finta di sentirsi male ed è rimasto a casa. Erano giá le 10:00 e avevo troppa fame, mamma e Marco erano già andati a lavoro.

Andai in cucina a fare la colazione e Luke mi sorprese alle spalle -Spencer hai intenzione di continuare in questo modo?- mi chiese, non mi girai ero intenta a versare il latte nella tazza -beh! Si affinchè tu non la smetti di avere questo atteggiamento- gli risposi con tono da saputella per poi girarmi, ero con una canottiera e uno sleep era ottobre ma faceva un caldo! -come mi sto comportando?- mi chiese -non lo so! Dimmelo tu- io e la spiritosagine siamo vicine di casa -ok, scu×- lo guardai come sorpresa dalla parola che gli stava uscendo dalla bocca cosí si bloccò -aspetta aspetta! Notizia straordinaria Luke Hemmings che dice scusa per la..........14475537 no aspetta per la 14475538 wow forza dov'è il premio- incomincia a dire -ok, non dirò quella parola ma cosa vuoi che ti dica, non lo farò piú, sai gli errori si commettono nella vita- mi disse avvicinandosi -si commettono, anche io li commetto, ma dopo che fai un errore non ne commetti un altro e un altro ancora uguale, spesso ad un errore si ci da importanza, per poi non ricommetterlo ma tu non sei così, arrivi al punto di farti odiare e il perdono e le scuse non bastano- gli dissi con tono serio, senza perdere la pasienza, lui mi fissò ma me ne andai, mentre camminavo per andare in camera lui mi urlò -cambierò! Se è questo che vuoi cambierò-...-e perchè dovresti cambiare?- gli chiesi -per te- mi disse lui -io non ho bisogno del tuo cambiamento, tu ne hai bisogno- gli dissi entrando in camera -devo pulire la mia camera esci per cortesia- gli chiesi -ti aiuto! Ok! Avrai sicuramente bisogno di me- mi disse -e tu con i gesti di solidarietá vorresti cambiare?- gli dissi -si!- affermò -invece no! Ma non stavi male?- dissi iniziando a fare il letto -no, avevo sentito Raquelle che diceva a mio padre che rimanevi a casa, e siccome voglio chiarire, sono rimasto- mi disse, mi stavo prendendo gioco di lui, in senso buono -davvero? e chi ti ha detto che io voglia chiarire con te?- gli dissi -tu- si avvicinò, mi girò dai fianchi e mi prese in braccio, le mie gambe si aggrapparono al suo bacino e ci guardammo negl'occhi per almeno due minuti, sapevo che non volevo perderlo, e lasciai che lui facesse quello che voleva su di me -ti voglio bene, piú di quanto tu creda, e non parlare con te per tutti questi giorni è stato stressante, non sai cosa in questo momento mi stia attraversando la mente- lo stoppai -cosa?- gli dissi, mi gettò sul letto e lui sopra di me, non so perchè lo stavo facendo dato che ero litigata con lui, ma il mio corpo non voleva staccarsi dal suo era come una calamita, mi baciò dal callo sino all'ombelico, ci levammo le magliette, chiusi gli occhi, poi si levò i boxer e io gli sleep, prese la coperta e ci coprimmo -sei cosí eccitante- mi sussurò all'orecchio con tono sexy, e non aprii gli occhi, ma sorrisi -non sai quanto lo aspettato- mi disse, non riuscii a parlare, e lui infilò il suo amico nella mia di amica, mi abbassò la bratella del regiseno e mi baciava cosí teneramente, che persi di vista che ero a letto con il mio fratellastro, continuava ad andare su e giù senza neanche una pausa e io continuavo a tenere gli occhi chiusi -o mamma Spencer, sei brava a fare eccitare le persone- mi diceva baciandomi il collo, ridevo solamente, era troppo bravo, poi improvvisamente un gelo mi salì tra le gambe, erano le sue mani, mi prese le coscie, voleva far entrare ancora di piú il suo amico, mi accarezzava le gambe, eravamo perfetti in quel momento, spalancai subito gli occhi e urlai -levati, ti prego- lo spinsi da sopra a me -cosa? Perchè?- mi disse, presi gli sleep da per terra me li misi e uscii dal letto, andai a prendere la maglietta dalla poltrona dove Luke l'aveva posata e me la misi -vestiti ti prego- gli dissi piangendo, si vestì, venne da me, lasciò cadere le sue mani lungo il mio bacino, era dietro di me e mi diede un bacio sul collo -cosa c'è?- mi chiese, non avevo il coraggio di parlare, fissavo fuori la finestra -cazzo Luke, Calum- gli dissi staccandomi dalla sua presa e andando a sedermi sul letto -che c'entra adesso Calum?- mi disse, lui non sapeva di noi due chiesi a Calum di non dirglielo -noi stiamo insieme- dissi calmandomi -cosa? E da quando?- mi chiese -una settimana- gli risposi -ah! Bene potevi dirmelo prima, adesso come faccio é il mio migliore amico- mi disse -cazzo, sono una tradice, ho tradito il mio ragazzo con Calum e ancora neanche lo sa, e adesso ho tradito Calum con il mio fratellastro- feci uscire un sospiro di stanchezza e tirai i capelli verso dietro -è colpa mia, è il primo errore di questo tipo che faccio, quindi posso chiederti scusa- mi disse ridemmo insieme mi appoggiai sulla sua spalla -sará il nostro segreto •dissi mentre guardavo la mia mano sinistra e la sua destra intrecciarsi in alto• ti va di mantenere un segreto con me?- gli chiesi -certo- mi disse.

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