Stavo cenando insieme ai miei genitori quando, dopo aver sentito un'altra delle loro cagate, mi è venuta l'ispirazione per continuare a sfottere loro ed i suoi pensieri.
Fu così che, ascoltando distrattamente il telegiornale, captai la parola "omofobia" e subito una serie fin troppo lunga di eventi spiccò tra tutte le altre mie memorie.
La prima delle tante è la più semplice, e a ripensarci alla fin delle finite è la più divertente da ricordare.
Mia mamma scoprì della mia sessualità lo stesso giorno in cui la mia prima ragazza mi lasciò: mi aveva sgamato, come si dice qui, a piangere come una rimbambita mentre mia sorella mi passava i cioccolatini e guardava insieme a me il mio film preferito della Disney.
Dopo che riuscí a farmi sputare il rospo, la sua espressione diventò estremamente ridicola, molto simile a quella del Pikachu sorpreso.
Dopo avermi guardato per trenta secondi dopo aver apparentemente perso la capacità di parola, finalmente fu capace di spiaccicare qualche polemica ed un paio di domande.
"Ma quindi... L'hai baciata?"
Questa era la prima cosa che mi chiese. Inutile dire che ero alquanto perplessa, ma me l'aspettavo. In fondo, quella era la mia prima relazione e dal momento che prima di allora -per lei- non avevo mai dimostrato alcun interesse verso il genere femminile, per lei dev'essere stata una sorpresa.
Le risposi di sì, credendo che così riuscissi a farle capire che non la stavo prendendo in giro.
Tuttavia non mi aspettavo che mia mamma volesse anche sapere come ."Ma l'hai baciata... Con la lingua?"
Questa volta, fu il mio turno di essere completamente stranita dalle parole di mia madre. Che gliene fregava a lei di come avevo baciato la mia ormai ex ragazza? Posso capire che magari non è una cosa immediata da metabolizzare, ma non è proprio educato andare a chiedere cose del genere. Neanche se sono tua figlia.
Ovviamente il commentino disgustato non tardò ad arrivare, con il tempismo preciso di un orologio svizzero. Proprio non riusciva a spiegarsi come sua figlia, che si faceva i risvolti ai pantaloni, che era appassionata di mitologia greca, che ascoltava girl in red e che ogni volta che vedeva Cate Blanchett sbavava, fosse effettivamente bisessuale.
Secondo quale canone? Non c'era nessun filo logico, nessun tipo d'indizio che avrebbe potuto portarla a tale conclusione.
Decise quindi, di non credermi e di troncare il discorso, affermando che fosse impossibile e che lo stessi facendo perché avevo bisogno di attenzione.
Credo avrei dovuto risponderle che sì, volevo attenzione, ma di certo non da parte sua. Sarebbe stato comico, se solo avessi avuto il coraggio di farlo.
Da lì, mi beccai solo un paio di frecciatine qua e là, che consistevano principalmente nel dirmi quanto la mia attrazione fosse sbagliata.
Poi ovviamente, il fatto che abbia smesso di parlarne con me è una cosa, ma scoprii poco dopo che mia madre adorava sfottermi con mia sorella.
Ovviamente, ironia della sorte, ai miei genitori sono capitate due figlie finocchie su due. (Posso usare questo termine? Alla fine sto parlando di me.)
N.A: ho scritto questo capitolo nel lontano 2020, ora ho fatto un passo in più e ho compreso di essere trans. Fyi. Uso i pronomi he/him!
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Manuale di sopravvivenza di un ragazzo con genitori complottisti
De Todouna piccola compilation di frasi, situazioni, aneddoti e perle di saggezza che sono stati creati dall'intelligenza sgargiante dei miei genitori, che non smettono mai di sorprendermi, farmi ridere per evitare di piangere e soprattutto mi fanno chiede...