Fragrance

479 38 63
                                    


La riunione era durata più del dovuto. Erano intervenuti diversi direttori del dipartimento o meglio dire, dei dipartimenti. Le sedi che comunicavano con l'azienda erano innumerevoli, nemmeno San sapeva quante ce ne fossero in tutto. Ne aveva solo una vaga idea. Ciò non faceva altro che far percepire una certa pressione da parte dei dipendenti, soprattutto quelli che sembravano avere una certa stima proveniente dai piani alti. Uno di questi era proprio il corvino, anche se cercava di non farsi influenzare troppo da questo fattore. Lui faceva finta di non avere ancora una posizione stabilita, come se fosse un ragazzo appena arrivato, nonostante la verità fosse un'altra. In questo modo riusciva ad illudere l'agitazione e a lavorare come si richiedeva senza intoppi, come se non avesse nulla da perdere e fosse solo all'inizio. Non era un metodo che funzionava sempre, ma la maggior parte delle volte aiutava.

Tornò nel suo appartamento completamente esausto, muovendo le gambe con tutte le forze che gli erano rimaste. Persino guidare gli era risultato difficile. Gli arti sembravano essersi appesantiti all'improvviso. Come se avesse delle catene che inchiodavano i suoi piedi al terreno ad ogni passo che compiva.

Non era la prima volta che partecipava a riunioni del genere, ma questa era stata una delle più durature, a causa delle continue intromissioni durante il discorso dei suoi colleghi. Il suo cervello aveva retto anche fin troppo. Per non parlare del fatto che avesse persino saltato il pranzo. Ma nonostante l'enorme buco allo stomaco che sentiva, il maggiore non aveva voglia di cucinarsi qualcosa. Il solo pensiero gli faceva impazzire la testa. Così decise di ordinare una pizza, visto che ormai era tardi ed era quasi l'ora di cena. Nel frattempo doveva almeno darsi una ripulita. Per lo meno mettersi qualcosa di comodo, invece del completo che portava addosso e farsi una bella doccia calda per eliminare tutta la tensione che aveva accumulato durante il corso della giornata.

Andò in bagno, dandosi per prima cosa una bella sciacquata al viso, ne aveva bisogno. Non solo per far riprendere gli occhi stanchi, ma per togliere quel sudore appiccicaticcio che non mollava i pori della sua pelle. Purtroppo, durante le ore lavorative non aveva avuto modo andare nella toilette per più di cinque minuti.

Dopo essersi lavato per bene il viso, intravide, mentre era ancora alle prese con l'asciugamano, una presenza di colore bianco all'interno della lavatrice. Era strano, dato che non aveva messo indumenti all'interno di quest'ultima. Aveva già fatto il bucato due giorni fa. Aggrottando di poco le sopracciglia, mollò l'asciugamano vicino al lavandino e si abbassò all'altezza dello sportello dove si intravedeva quella piccola massa aggrovigliata chiara, lo aprì e ci infilò la mano, trovandosi davanti il lenzuolo che aveva utilizzato insieme a Wooyoung nel corso della scorsa notte. Quel piccolo moccioso aveva abbandonato il lenzuolo nella lavatrice, senza nemmeno metterla in funzione come si deve.

Avvicinò il tessuto alla faccia e lo premette contro il naso per annusarne il profumo. Aveva ragione: l'odore del più piccolo era rimasto impregnato all'interno del lenzuolo. I suoi occhi si socchiusero automaticamente, come se avesse il proprietario di quella fragranza proprio davanti a sé e stesse passando la punta del naso sulla superficie del suo collo, con le mani poggiate sui suoi fianchi.

Aprì di scatto gli occhi, come se il suo corpo avesse subito uno spavento. Non aveva pensato al ragazzino per tutta la durata della riunione e non voleva iniziare a farlo ora. Così chiuse lo sportello, sbattendoci dentro il lenzuolo e mettendo il giusto apporto di detersivo, azionò il lavaggio, finendo poi dritto dritto all'interno della vasca. Poggiò le braccia lungo il bordo di quest'ultima, emettendo un sospiro di puro sollievo per i suoi muscoli. Le sue spalle rigide per colpa del lavoro, iniziarono a sciogliersi con l'aiuto dell'acqua calda. Anche le gambe trovarono finalmente riposo.

L'unica pecca era che aveva poco tempo per rilassarsi, dato che il fattorino stava per arrivare. In più doveva vedersi con gli altri quella sera, per raccontare cosa gli era successo la notte prima, dopotutto li aveva fatti preoccupare.

Rose, scent, kissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora