Maybe we're from the same star

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L'unico suono percepibile era quello dei vari macchinari dell'ospedale e del respiro calmo di San, il quale cullava la mente del sedicenne, che si trovava nella medesima stanza del maggiore. Wooyoung aveva tenuto la mano del corvino tra le dita per tutto il tempo, fin da quando erano arrivati all'interno della struttura con l'ambulanza. Sapeva che non era niente di grave, lo avevano confermato i dottori, ma gli piaceva tenerlo stretto in qualche modo. In più aveva notato che la misura dell'arto del ventottenne era più piccola rispetto alla sua o meglio il palmo era abbastanza grande, però le dita erano piccoline. Ciò lo intenerì parecchio e aumentò la voglia di stringergli la mano, osservando, ogni tanto, quella differenza fatta di centimetri, mentre il maggiore riposava in piena tranquillità.

Il sedicenne non era mai stato veramente solo, poiché Seonghwa, Mingi e Hongjoong avevano sempre fatto visita al ventottenne, chiacchierando poi con il più piccolo. Il trio sapeva, ormai, com'era andata l'intera vicenda e si stava informando per aiutare il più possibile il ragazzino. Non volevano che capitasse in mani sbagliate. Wooyoung apprezzava davvero tutto l'impegno che ci stavano mettendo. Era come avere una piccola famiglia con sé, però non poteva far a meno di pensare che all'appello mancava San. Non aveva avuto nemmeno il tempo di abbracciarlo come si deve e non smetteva di aver quel pensiero fisso per la testa, come se fosse stata colpa sua.​

-Mi dispiace tanto, Sanie. - disse alla figura intenta a dormire, abbassando lo sguardo, percependo già la visuale sfocata, a causa delle lacrime.

Erano passati un paio di giorni dall'accaduto e il maggiore non aveva ancora aperto gli occhi.

-Se ti sei innamorato di un altro, ti ammazzo. - sussurrò una voce, la quale sembrava appartenere proprio al corvino.

Wooyoung alzò di scatto la testa, ritrovandosi davanti l'occhiata comicamente sospettosa del ventottenne. Il suo cuore perse un battito. Era così felice che non riuscì a spiccicare parola.

-SAN! OH, MIO DIO. - tentò di dire con la gola che bruciava, a causa della forte emozione.​

-Ehi, piccoletto. - rispose il corvino, accarezzando le dita del minore. Non aveva mai visto il maggiore indossare quel tipo di sguardo. Era dolce, accogliente.

-Misswiwjmqncqyo- disse poi Wooyoung, con gli occhi completamente chiusi e il pianto che si faceva strada in lui. Infatti, uscì qualcosa di incomprensibile dalla sua bocca.

Il corvino sorrise a quell'immagine, capendo ciò che aveva detto il più piccolo, nonostante tutto. Quel suo lato da bambino lo faceva sciogliere.

-Anche tu mi sei mancato. Vieni qui. - gli rispose il più grande.

Wooyoung non attese altro e si allungò con il busto per sprofondare tra le braccia del maggiore, inebriandosi del suo calore e del suo profumo. Non riusciva più a smettere di frignare.

-Va tutto bene, va tutto bene. Ora siamo insieme. - disse San, accarezzandogli la schiena con delicatezza, come se volesse proteggere il corpo tremante del ragazzo, il quale, a causa delle forti scosse lacrimose, non smetteva di emettere delle piccole vibrazioni.

Passarono vari minuti, prima che il più piccolo si calmasse. Pian piano si rilassò e i singhiozzi rumorosi diminuirono, facendo equilibrare persino il respiro del ragazzino.

-Sono felice che tu sia sveglio. - disse, finalmente con voce ferma, Wooyoung, stringendosi un'ultima volta tra le braccia del maggiore.

-Anch'io lo sono. Hai qualche novità da comunicarmi? - chiese il corvino, sapendo bene di aver dormito per più di un semplice giorno. Dal suo viso, si poteva capire di quali news parlava. Il suo sguardo trasudava un misto di agitazione e frustrazione.

Rose, scent, kissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora