I am lost in you

531 46 46
                                    


L'appartamento sessantasette riprese i propri colori, riappropriandosi della loro brillantezza e vivacità. Non fu facile, per la camera, attuare questo processo, ma con l'aiuto del sole, riuscì nell'intento. Infatti, il cielo artificiale della città, costellato dalle piccole luci dei vari edifici, compresi i locali notturni, era ormai scomparso, lasciando spazio alla natura e ai suoi protagonisti. Uno di questi ultimi cominciò a cinguettare, interrompendo i sogni di un certo giovane biondo, che si trovava all'ingresso.

Il ragazzo, dai tratti quasi principeschi, di quelli appena usciti da un quadro, aprì di poco gli occhi, per poi richiuderli con forza, come se avesse provato dolore nel venire colpito da quella presenza mattutina. Ciò non bastò a fargli riacquistare il sonno, così si portò una mano sul viso, poggiandola poi, con l'aiuto del polso, sulle palpebre calate. Seonghwa si sentì nuovamente in pace, immerso nella quiete, poiché probabilmente gli uccellini che inizialmente avevano causato quel delicato baccano, ora sembravano essere volati via. Perciò il giovane poté sospirare soddisfatto, come se avesse trovato chissà quale soluzione ad un fantomatico problema.

Il biondo non sapeva che il suo "vero problema" stava per accanirsi contro di lui, allontanandolo per l'ennesima volta dal mondo dei sogni. Infatti, la voce bassa di Mingi gli fece visita, accompagnata da dei piccoli scuotimenti che si protraevano sulla spalla del maggiore.

-Hyung, hyung – si sentì dire.

Seonghwa aprì gli occhi definitivamente, mormorando qualcosa di incomprensibile, alzandosi di poco con il busto, cercando come prima cosa il viso di Hongjoong, il suo ragazzo. Quando lo vide, un sorriso comparve sulle labbra del biondo. Vedere la sua figura in piena tranquillità lo calmava in qualsiasi situazione. Poteva anche passare la notte in bianco, ma il rivedere il suo fidanzato, lo avrebbe sempre tirato su.

Mentre Mingi osservava la coppietta con fare quasi spazientito, dato che aveva fame, il più grande si era abbassato maggiormente sul corpo del coetaneo ed aveva iniziato a lasciare dei piccoli baci lungo il collo. Quest'ultimo non rispose immediatamente a quel richiamo, anzi si strinse ancor di più tra le coperte che avevano preso in prestito dall'armadio di San. Conoscevano ogni angolo di quell'appartamento. Nonostante il fatto che Hongjoong non si lasciasse svegliare facilmente, il maggiore non si arrese e continuò con la sua impresa, infatti cominciò a chiamare il nome del ragazzo, concentrando i baci sul suo naso. Era una delle zone preferite di Seonghwa.

Quei gesti delicati ebbero lentamente l'effetto sperato: i loro occhi si incontrarono e le loro iridi brillarono di una luce propria, come se entrambi fossero il riflesso del sole dentro l'altro. Chiunque avrebbe potuto affermare che fossero innamorati.

-Buongiorno, amore mio. – disse il biondo, non smettendo mai di sorridere intenerito. Se avesse dovuto descrivere la loro relazione, avrebbe detto che ogni giorno era come la prima volta.

-Buondì , Hwa. – rispose il coetaneo.

-AVETE FINITO? HO FAME E POI DOBBIAMO LAVORARE. – disse a voce alta Mingi. Il quale riuscì a guadagnarsi un'occhiataccia da parte del maggiore. Se c'era qualcosa che non sopportava era proprio l'interruzione di un momento romantico insieme al fidanzato. Per lui erano sempre sacri.

-Non guardarmi così. Potete fare i piccioncini dopo la colazione se vi va. – affermò il più piccolo dei presenti in quella stanza, alzandosi dal divano-letto per stiracchiarsi e dirigersi verso la cucina.

Il più grande prese uno dei tanti cuscini sparsi per il loro "letto temporaneo" e lo lanciò in direzione del più alto con tutta la forza che aveva. Naturalmente Seonghwa, avendo più volte sperimentato questo metodo, aveva sviluppato una tecnica che gli permise di colpire in pieno la testa di Mingi, come un cecchino, facendogli perdere l'equilibrio.

Rose, scent, kissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora