Being alone was never hard before I met you

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Seul ormai era ricoperta da un velo scuro che si adagiava morbidamente sulla maggior parte delle abitazioni della città, le quali man mano cadevano tra le braccia di Morfeo. Le uniche fonti di luce erano i locali notturni che iniziavano la propria giornata lavorativa.

Una delle pochissime eccezioni, in quel quadro notturno e monotono, era l'appartamento numero sessantasette, del condominio del signor Lee. Infatti, nonostante fosse ormai passata mezzanotte, le luci del luogo sopracitato erano accese in quasi tutte le camere, come se fosse appena passata l'ora di cena. In quest'ultime si aggiravano quattro ragazzi presi a tener d'occhio la figura che si trovava nella stanza da letto. Tra questi, l'unico che non aveva fatto su e giù per l'appartamento era stato San. Il momento dello spavento generale era passato, dato Wooyoung respirava pacificamente, sembrava quasi stesse dormendo e forse era così, ma, nonostante ciò, il corvino, testardo com'era, aveva deciso di restare accanto al ragazzo per tutto il susseguirsi delle ore. Aveva fatto pausa solo per prendere un caffè al volo. Si chiedeva cosa avesse passato il ragazzino per giungere in quelle condizioni nel suo condominio e soprattutto cosa lo avesse spinto, con tutta quella distanza fatta di chilometri e chilometri.

Ancora gli risuonavano le sue parole in testa. All'inizio non ci fece molto caso, ma dopo tutto il tempo passato a fissare il suo viso e a pensare, ci aveva dato man mano più peso, sperando allo stesso tempo di sbagliarsi e che non ci fosse nessun problema grave. Si preoccupava per un ragazzo che nemmeno conosceva e non sapeva come fosse possibile. Wooyoung lo rendeva fin troppo umano e meno calcolatore, di questo n'era certo.

Immerso nuovamente nei propri pensieri, fu interrotto da Seonghwa, il quale si mise accanto a lui, proprio come aveva fatto sul divano qualche ore prima.

-Si è svegliato almeno una volta? – gli chiese.

-No, credo che fosse veramente stanco, come se avesse delle ore da recuperare. Sono solito fare la medesima cosa quando ho degli straordinari, visto che non dormo mai tanto, perciò suppongo sia così. –

spiegò il ventottenne.

Il biondo annuì, non trovando nemmeno una discordanza nel suo ragionamento. Se c'era qualcuno che ne sapeva di ore di sonno perse, quello era San.

Nella camera l'unico suono udibile era il respiro calmo del ragazzino dormiente, misto a quello scaturito dallo strofinamento della stoffa dei jeans dei restanti presenti, seduti tra le lenzuola.

-Quindi è proprio lui il ragazzo di cui parlavamo. Deve averti preso in simpatia, visto che è venuto a cercarti. – andò avanti il biondo.

-Non lo so. È strano. Nessuno dei miei partner ha mai fatto qualcosa di simile. Penso che ci sia qualche motivazione in particolare, ma ho paura di saperlo. Siamo coinvolti anche noi adesso in questa..."cosa". Non so nemmeno come definirla. – commentò a bassa voce il corvino.

-Devi chiederlo a lui. Abbiamo pensato di rimanere qui per questa notte, in caso ti servisse una mano, tanto c'è il divano letto, andrà bene. –

-D'accordo. È anche tardi per guidare. Io rimango qui. Mi metterò sulla poltrona. – rispose San.

Mentre si aggiornavano su ciò che avrebbero fatto a breve, come se stessero in zone separate senza potersi vedere, udirono un certo mugugnare da parte del ragazzino dormiente. Forse si stava finalmente svegliando. Sicuramente sarebbe stato faticoso mantenere alta l'attenzione, ma dovevano almeno tentare, approfittare che fosse notte, proprio per avere quella calma che di giorno sarebbe potuta svanire, a causa della routine.

Si allungarono con il busto verso la figura in questione e con delicatezza osservarono il suo viso, in attesa che questa aprisse gli occhi. C'era come una suspense nell'aria, per motivazioni differenti : il biondo voleva conoscere la persona che aveva sconvolto l'autocontrollo del suo amico, mentre Il ventottenne dal canto suo non sapeva quale domanda porre per prima a Wooyoung. Tutto questo sembrò essere aspirato dal corpo del sedicenne, il quale si sveglio all'improvviso, sentendo due paia di occhi addosso.

Rose, scent, kissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora