Capitolo 4

786 35 4
                                    

Tanc

Non doveva succedere tutto questo, non dovevano vedermi in quello stato, Lele non mi doveva vedere in quello stato perché lo conosco e saputa la verità farà un casino <<ovviamente avete capito che c'entra mio padre...nessuno di voi lo sai, tranne Gian, ma ormai non lo vedo da tantissimo tempo, ho persino perso il conto degli anni. Il motivo è semplice, non faceva altro che picchiarci ed usarci e tutto questo senza un vero motivo, gli ho sempre detto che se aveva questa idea di famiglia poteva tranquillamente non crearla e lui mi ha sempre risposto con pizze in faccia. Un giorno, io avevo 16 anni, tornato a casa da scuola sento delle urla provenire dalla cucina e allora corro in quella direzione e vedo mio padre con un coltello davanti a mamma che la minacciava; in quel momento non ci ho più visto dalla rabbia e così l'ho massacrato di botte e non chiedetemi nemmeno come perché non lo so, semplicemente ero stanco che toccasse le donne che amo di più in vita mia. Così dopo quel giorno mamma ha deciso finalmente di denunciarlo e quindi si è allontanato dalla famiglia>> dico e mi blocco per guardare gli altri che hanno gli occhi spalancati, l'unico che non ho il coraggio di guardare è Lele e infatti non lo faccio <<ho ricevuto una chiamata da mamma che mi diceva di venire a Roma perché era tornato papà e mi voleva vedere, non ci ho voluto credere e ancora non capisco come abbia permesso a quell'uomo di entrare di nuovo in casa nostra. Ero così furioso che ho attaccato in faccia a mamma e poco dopo mi è arrivata per fortuna la chiamata di Gianmarco che conoscendomi ha capito subito che stavo per avere un attacco di panico e questo è stato molto pesante perché si è unita la rabbia che provo per quell'uomo che è davvero molta>> dico e senza accorgermene mi scende una lacrima sulla guancia che viene asciugata da Lele e solo in quel momento ho il coraggio di girarmi verso di lui e noto come anche i suoi occhi siano lucidi <<perché non ci hai mai detto niente?>> chiede a bassa voce <<perché non volevo farvi preoccupare di un qualcosa che credevo del passato, ma che adesso sta tornando e io non voglio>> dico cominciando a piangere e per questo mi butto nelle braccia di Lele che mi stringe forte <<cosa vuoi fare, andare a Roma?>> mi chiede Diego <<non lo so, ma non sono felice al pensiero che mamma e le mie sorelle stiano in casa con lui da sole, ma non ce la posso fare a rivederlo>> dico aumentando il pianto e per questo tutti si ammutoliscono sperando che io mi calmi e ci riesco solo grazie alla persona che mi sta stringendo forte <<direi che per oggi basta pensare a questo, adesso ti vai a fare una bella doccia rinfrescante e poi con calma richiami tua madre che sicuro sarà preoccupata per te, va bene?>> <<mi accompagni al bagno?>> <<certo>> dice e mi prende in braccio e questo mi fa scappare una risata <<posso camminare Lele>> dico ridendo sempre di più <<lo so, ma meglio non rischiare che con la vista sfogata tu inciampi da qualche parte>> <<come se anche tu non avessi gli occhi lucidi>> dico prendendolo in giro e così andiamo verso il bagno dove mi lascia per farmi una doccia che direi è necessaria. 

Lele

Non posso credere a quello che ho sentito, ma per fortuna si è calmato e adesso si sta facendo una doccia e ovviamente l'ho costretto a non chiudere a chiave la porta; così torno in sala dove ci sono gli altri e mi rivolgo a Gianmarco <<da quanto lo sai?>> <<il periodo che l'ho conosciuto è stato uno dei più bui suoi; il padre era finalmente andato via di casa, ma non è una cosa che passa di due giorni>> e sospiro esasperato <<ragazzi io ora devo andare, ma fatemi sapere come sta. Un colpo a vederlo in quello stato>> <<già..>> dice Diego per poi accompagnarla alla porta <<sicura che non ti devo accompagnare?>> <<tranquillo, ti scrivo quando arrivo>> e detto questo va via. Poco dopo suona il citofono ed apriamo a Vale <<hey ragazzi, Tanche?>> <<a fare la doccia, che hai in busta?>> dico notando la busta che tiene nella sua mano destra <<è per lui, mi ha scritto poco fa per portargli questo beauty perché deve partire ma non si vuole portare tante cose>> dice e mi blocco, che cazzo vuole fare questo da solo? 

cosa proviamo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora