Capitolo 11

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Lele

Sono appena tornato a casa insieme a Diego, mi serviva una giornata solo con il mio migliore amico, vado in sala per sedermi sul divano e trovo un Gianmarco assonnato <<ciao eh>> dico appena lo vedo <<hey Lele, ben tornato. Diego?>> <<bagno, Tanc?>> <<non lo so, l'ho visto questa mattina ed è uscito in modo teatrale dicendo "devo trovare un modo per farmi perdonare..." e poi basta>> <<perdonare da chi?>> chiedo non capendo <<secondo te cretino?>> dice guardandomi, ma si riferisce a me? <<io?!>> <<ovvio, gli dispiace che ha passato meno tempo con te, ma ne aveva bisogno>> <<di non stare con me?>> chiedo non capendo. Allora è vero che lo sto opprimendo <<ma no, mi sono espresso male; intendo che aveva bisogno di uscire di casa e questi giorni un nostro amico è venuto a Milano ed ha passato del tempo con lui>> <<che amico?>> chiedo subito, non so perché ma ho provato un pò di fastidio a sentire quella frase. Sicuro perché non lo ha passato con me, sveglia Lele <<Marco, ma tranquillo che non ti ha sostituito>> <<e chi lo ha pensato? Vado in camera>> e così faccio. Quando entro noto un biglietto sul letto e aprendolo capisco subito da chi proviene " scusa se sono stato poco con te, ma non era mia intenzione farti stare male. Mi sei mancato tanto in questa settimana e per farmi perdonare ho voluto preparare una nostra serata dove ci divertiamo come ai vecchi tempi. Ti aspetto alle 21 davanti al portone di casa, spero che non mancherai" e senza volerlo sul mio viso spunta un sorriso enorme che sparisce quando noto che ore sono e capisco di avere solo 40 minuti per prepararmi e mi devo assolutamente fare una doccia. Faccio tutto veloce per poi avere 5 minuti per sedermi sul divano <<esci?>> mi chiede Diego appena mi vede <<si con Tanc, mi ha lasciato un biglietto sul letto dicendo che si vuole far perdonare>> dico non smettendo mai di sorridere <<e quel sorrisone?>> <<semplicemente è un bel pensiero>> <<come dici te>> dice Gian <<perché?>> chiedo non capendo <<niente tranquillo, vai che altrimenti fai aspettare il tuo principe>> <<cretini, ciao>> dico per poi uscire e trovare Tanche che mi aspetta in tutta la sua bellezza, ma che mi prende? <<ciao Lele>> dice timidamente e questo mi fa ridere <<che c'è dopo quasi una settimana non mi abbracci nemmeno? Non ti mancano le mie coccole?>> dico e finalmente vedo un sorriso stupendo spuntare sul suo volto per poi correre da me dove io lo stringo forte <<quanto mi sono mancate le tue braccia, ma soprattutto tu>> <<anche tu mi sei mancato, ma adesso come minimo mi devi una cena>> <<la pizza ti va bene vero?>> dice ridendo mentre si allontana da me <<ovvio>> dico e così ci incamminiamo verso la pizzeria e facciamo una delle nostre serate che non avvenivano da tanto. In questo momento siamo in un parchetto e lo vedo prendere un bel respiro <<Lele io ti devo dire una cosa, solo ti prego di non allontanarti da me>> <<come potrei, dai che mi preoccupi>> dico notando come ha cambiato espressione <<l'ho accettato da poco, ma con il tempo e grazie al distacco da tutti voi sono riuscito a comprendere che io....io sono gay Lele>> 

ME

Tanche non avrà detto tutta la verità, ma almeno una parte si. Dai che è un passo avanti

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