Capitolo 22

642 42 7
                                    

Lele

Li sento parlare da fuori la porta e quelle poche cose che riesco a comprendere mi danno la forza per bussare ed entrare; adesso in camera siamo solo io e lui e nessuno dei due vuole iniziare a parlare <<Lele mi dispiace tanto>> dice ad un certo punto a bassa voce <<ti dispiace per cosa?>>chiedo non capendo <<ti ho fatto preoccupare, davvero tanto, ma ho solo provato a proteggerti da quel mostro>> dice, ma non mi guarda in faccia, ha gli occhi bassi <<Tanche non ti devi scusare perché è una cosa che avrei fatto anche io per proteggervi>> <<io volevo proteggere soprattutto te>> dice e come un riflesso sorrido e gli faccio alzare il viso per guardami negli occhi e i suoi li noto lucidi <<non devi scusarti hai capito?! Volevi proteggermi perché sapevi che avrei spaccato la faccia a quell'uomo per tutto il male che ti ha fatto>> <<io..io ho prova... provato solo a proteggere mia madre e le mie sorelle>> dice con qualche lacrima che gli riga il viso <<ne sono consapevole Tanche, non provare a chiedere scusa per questo perché l'unica persona che dovrebbe scusarti non è in questa stanza>> <<è che non volevo metterti in mezzo a tutto questo casino, poi i ragazzi mi hanno detto che sei morto di paura e tutto questo per colpa mia, solo io dovevo soffrire in tutta questa merda>> dice le ultime parole urlando e io vorrei solo spaccare la faccia a quei due, mai zitti. Lo vedo alzarsi e muoversi per tutta la stanza, allora lo seguo e mi metto davanti a lui bloccandolo <<ora io parlo e tu stai zitto e mi ascolti fino alla fine>> dico con voce dolce e lui mi ascolta sedendosi di nuovo sul letto, ma questa volta io rimango in piedi posizionandomi davanti a lui <<allora sono stato una merda e questo è vero, non ho mai avuto così tanta paura di perdere una persona come in questa situazione. Tanche però io non ce l'ho con te e questo te lo devi mettere in testa, semplicemente avrei voluto uccidere con le mie mani tuo padre già prima, poi quando ho saputo dello stupro...>> dico facendo una pausa e lui abbassa il viso, ma io mi inginocchio davanti a lui e con due dita alzo il volto puntando i miei occhi ai suoi <<ma in tutta questa merda ho capito una cosa che mi ha dato solo gioia>> <<davvero?>> dice con voce bassa, sembra proprio un bambino in questo momento <<io spero che tu ci creda perché non puoi capire quanta fatica ho avuto per aprire gli occhi>> gli dico e finalmente faccio qualcosa che avevo in testa da questa mattina almeno, lo bacio delicatamente e posso affermare di toccare il paradiso e lo sento sorridere bel bacio che io subito approfondisco. 

cosa proviamo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora