cap.12

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MI SCUSO PER IL RITARDO, SONO STATA GIORNI SENZA LINEA E GIORNI IN CUI NON AVEVO IDEE E MI DISPIACE UN CASINO.
AVREI DOVUTO CONTINUARE IL CAPITOLO MA PER FARMI PERDONARE VI METTO IL CAPITOLO 'PER METÀ'. SCUSATE ANCORA.
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PASSIAMO ALLA STORIA:

Nuovo giorno, nuova casa, nuovo me, o meglio dire, una nuova vita che dovevo affrontare da solo.
Mi alzai, dal letto, intatto, dato che dormii sopra le coperte e mi feci una doccia veloce mettendomi i primi vestiti trovati nei bustoni che mi aveva portato mia madre, i vestiti che lasciai da lei l'ultima volta che andai a casa mia.
Mi diressi in cucina e nel mentre mi avvicinavo sempre più alla stanza un bisbiglio si faceva strada tra le mie orecchie, erano i ragazzi che parlavano di qualcosa; decisi di non farci caso ed entrare nel modo più sereno possibile, non volevo creare imbarazzo o fastidi. D'altronde non sapevo se questo bisbigliare era dovuto al fatto che io non potessi sentire o.. beh, in realtàsolo questo..:
"Buongiorno ragazzi!" In realtà quello era tutt'altro che un buongiorno.
"Hey Haz, stamani tua madre ha portato i cornetti al cioccolato sono buonissimi" mi riferì Niall, ne afferrai uno e iniziai a mangiarlo a grandi morsi; mi guardavano tutti un po' scioccati, di solito mangiavo a piccoli morsi e mi godevo il sapore del cibo, e allo stesso tempo preoccupati.
"Harry Louis è dai suoi" esordì Josh in fretta, il cornetto mi scivolò tra le mani creando un piccolo suono quando atterrò sul pavimento, Niall aprì gli occhi incredulo e Liam si coprì il viso con le mani.
"Per-perchè è li?" Domandai.
"Sua madre sta male Harry, le hanno diagnosticato una malattia, forse   senza  ritorno. Devono operarla. Possono essere i suoi ulimi mesi di vita, capiscilo."
"Lo capisco bene ma ciò non significa che niente! Vuoi dirmi che non ha avuto CINQUE" -urlai- "minuti liberi? No Josh, non credo sia solo questo.
"Harry non essere egoista"-intervenne Liam -"tu cosa avresti fatto? Avresti pensato a scrivere al tuo ragazzo in coma o avresti pensato a tua madre in ospedale da più di 2 mesi che sta per morire improvvisamente?"
"Si Liam.. ma un messaggio non avrebbe guastato" una lacrima mi scese dagli occhi arrivandomi alle labbra, lasciando il loro sapore salato.
Niall si precipitò verso di me abbracciandomi, le braccia del mio migliore amico adesso erano l'unica cosa che potessi desiderare in quel momento, a parte Louis, ovviamente.
"Niall, posso chiamarlo?" Mi allontanai leggermente da lui.
"Certo Harry, solo magari aspetta oggi pomeriggio durante il pranzo, di solito Lou esce a comprarsi qualcosa li vicino da mangiare in ospedale per non lasciare la madre sola. E poi Harry, Louis chiedeva, e ancora chiede, giorno e notte di te. Non ti ha chiamato perché non voleva tu sapessi di tutto ciò, voleva ti dicessimo che lui era via per lavoro in un altra regione d'Europa così che avesse la scusa per tutte le chiamate non fatte" finì quasi senza fiato Niall.
"Grazie Nì, grazie anche a voi ragazzi.. scusatemi, non volevo essere così pesante"
Fecero tutti un cenno col capo e un piccolo sorriso.
"Se andassi da lui?" Chiesi un po' preoccupato guardando, soprattutto, josh.
"Certo Harry sarebbe fantastico, lo avviso!"
"No hey Josh fermati, voglio fargli una sorpresa, voglio anche conoscere sua madre.. non mi parlava spesso del padre che è un po' strafottente ma magari la madre, soprattutto adesso, sarà sicuramente  dolce e premurosa."
"Va bene harry" disse Josh
"Però Haz, amico, sta attento e avvisa tua madre e tua sorella prima"
Niall si limitò solo a sorridere.

Uscii di casa fiondandomi in Gioielleria,  presi una collanina d'argento con un diamanete per la mamma di Lou e un bracciale argentato  maschile per Lou.
Era Novembre e il freddo iniziava a farsi sentire per le piccole stradine di Londra, così ne approfittai per comprare un maglione, degli stivaletti caldi e un cappotto felpato nero. Proseguendo per i negozi presi una felpa della Vans anche per Lou, ricordai le parole che mi disse quando in Italia passammo avanti ad un mono brand  della Vans, quasi mi mancava il clima mite Italiano.

Passeggiai a lungo per prepararmi un discorso da fare a Lou che poi si rivelò un vero fiasco.
Arrivai in un piccolo parco e comprai delle noccioline che poi non mangiai, tantissimi bambini che giocavano sui piccoli scivoli e le tante altalene e pensai a quanto sarebbe bello se io e Lou potessimo avere un bambino e portarlo al parco ogni giorno. Regalai le noccioline, ancora chiuse, ad un bambino e mi precipitai a casa per parlare con mia madre e con Gemma del piccolo viaggio che avrei voluto fare per Lou.
Mi era passato tutto? No ancora arrabbiato con lui perché avrebbe potuto avvisarmi invece di crearsi problemi  infondati.

Arrivato a casa, deserta, decisi di chiamare mia madre perché avrei voluto prendere i biglietti treno al più presto:
"Mamma.." la mia voce era tremante perché impaurito per la sua reazione, sapevo che lei sapeva dell'accaduto ma avevo un pensiero che mi logorava la mente, avrebbe accettato o preferiva che io lo dimenticassi..
"Hey tesoro, cosa c'è? Sono al supermercato, hai bisogno di qualcosa?"
"Mamma, in realtà volevo andare da Lou.. a salutarlo, dirgli che lo perdono e magari salutare la madre." Dissi tutto d'un fiato l'ultima parte.
"Harry, tesoro, non è un problema.  Magari parti la settimana prossima?" Mi domandò
"Volevo partire stesso stasera, se non crea problemi, in realtà"
Qualche secondo di silenzio dall'altra parte dell'apparecchio  eletteonico.
"Oh Harry.. va bene, sai, stasera era importante per Gemma.. ma non c'è problema. Vai da Lou, festeggeremo qualche altro giorno quando tornerai, Lou ha bisogno di te."
"Cosa ha Gemma da festeggiare?"
"Te ne parlerò quando tormerai, quanto tempo hai intenzione di star fuori?"
"Penso un paio di giorni, non tarderò, lo prometto"
"Va bene Harry, divertiti. Mi saluterai prima di andare?"
"Certo mamma, vi saluterò tutti. MA HEY"- urlai -"starò via pochissimo, sembreranno poche ore ai vostri occhi.."
Scoppiamo a ridere
"Va bene Harry, devo pagare ci sentiamo dopo Tesoro"
Riattaccai e mi diressi a comprare il biglietto per il treno.

SCUSATE SCUSATE SCUSATE.
MI SBRIGHERÒ A FARE IL PROSSIMO I SWEAR.

Stanza 258-la storia Continua. |Larry Stylinson| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora