~Capitolo 4~

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Pv. Duen

Finito di mangiare siamo usciti dal ristorante. Spero vivamente che adesso mi lasci finalmente in pace.
«Ti ho portato dal dottore e a cena. Il mio dovere è compiuto. Giusto, 'Ragazzo lucertola'?»
«Non ancora, mi devi portare in un posto..... Casa mia»
«Cosa? Lo sai che questo è troppo» dico arrabbiato.
«Ahia!! Ahia!! Fa così male, come faccio a guidare fino a casa?» dice dolorante portandosi le mani al naso.
«Va bene, portarti a casa è l'ultima cosa, ok? Non avrei dovuto riposarmi nel parco» dico frustrato.
Poco dopo viene verso di noi una bambina con delle rose in mano e con indosso un vestito blu vecchio e un po' sporco.
«Ciao bel ragazzo. Per favore, compra dei fiori. Oggi non ho ancora venduto niente» chiede supplicante a Bohn.
«No, grazie. Dai, andiamo» dice cominciando ad avviarsi verso la macchina.
«Oh povera mammina, nessuno ha comprato niente oggi. Mi dispiace, mamma, se oggi non ho soldi per comprare da mangiare» dice triste iniziando a piangere.
Povera piccola. Mi inginocchio vicino a lei e le accarezzo affettuosamente la testa.
«Va tutto bene, piccola. Quanto costano
«20 baht (54 centesimi) l'una»
«20 baht l'una, allora le compro tutte. Puoi tenere il resto» e le porgo delle banconote.
«Wow! Grazie mille» dice sorridendo.
«Ma, ad una condizione. In cambio di un bacio sulla guancia, va bene
«Va bene, ma solo uno» dice timida.
«Certo»
Ma ad un tratto sento qualcuno mettermi un braccio sulle spalle. Mi giro e trovo il 'ragazzo lucertola' troppo vicino a me.
«Mi dispiace, ma non posso lasciare che lo baci.... Perché è il mio ragazzo»
Cosa ha appena detto?
«Cosa? Come fanno due ragazzi a stare insieme
«Non ci credi, vero? Allora, guarda qui» e mi stampa un bacio sulla guancia.
Mi irrigidisco all'istante colto di sorpresa da quel gesto.
«Ah!! Ragazzi che si baciano!!» dice urlando e fuggendo chiudendosi gli occhi.
Ancora in quella posizione mi porto una mano sulla guancia e poi mi giro verso l'alpha che ha un sorriso soddisfatto stampato in viso.
«Che fai?» dico alzandomi di scatto e spingendolo lontano da me.
«Non sai quanto sei fortunato? Tante ragazze vorrebbero essere baciate da me ma non hanno mai modo di poterlo fare»
«Ma non lo volevo»
Lui scuote la testa.
«Ad essere sincero non volevo che comprassi da lei. Lo sai, viene costretta a lavorare»
Lo sapevo eccome.
«Ma è comunque un lavoro per guadagnare qualche soldo. In ogni caso, se la vedessi di nuovo sceglierei comunque di aiutarla»
Lui sospira e poi alza gli occhi al celo.
«Ho cambiato idea, non mi devi riaccompagnare a casa, ho un altro compito per te»
«Quale?» chiedo confuso.
Lui guarda me e poi le rose per poi prenderle in mano.
«A partire da oggi, per un mese devi comprare i fiori da quei bambini per strada.... Tutte le mattine»

Tornato a casa trovai mia madre, mia sorella e mio padre ancora in divisa, deve essere appena tornato da lavoro, intorno alla tavola apparecchiata per la cena .
«Eccoti» dice mia madre.
«Ciao papà, Mamma»
«Ciao, P'Duen» dice la mia sorellina contenta.
«Ciao, piccola» dico accarezzandole la testa.
«La cena è pronta, mangiamo» dice mia madre.
«Ho già mangiato» dico dispiaciuto.
Poi mi abbasso all'altezza della mia sorellina.
«Daonua, oggi sono molto stanco. Mi puoi ricaricare
Lei apre le braccia.
«Vieni qui» dico aprendole a mia volta.
E poi mi stringe a se, io ricambio subito mentre i nostri genitori ci guardano inteneriti.
«Ok, sono carico, grazie. Vado a lavarmi. Sei proprio carina» dico pizzicandole entrambe le guance.
«A dopo»
E vado in camera mia.

Dopo la doccia mi misi il pigiama e poi a letto. Ma non riesco a prendere sonno perché non faccio altro che ripensare a quello che è successo fuori dal ristorante con Bohn.

{Flashback}

«A partire da ora, per un mese dovrai comprare i fiori da quei bambini per strada... Tutte le mattine»
«Sei impazzito? Chi può farlo
«Hai appena detto di volerla aiutare, allora mentivi»
«È una cosa completamente diversa dal comprarti dei fiorì tutte le mattine»
«Ma ti ho salvato dalla lucertola. Non mi importa. Domani mattina alle 9:00 devi portarmi i fiori all'Area dell'Ingranaggio della Facoltà d'Ingegneria» dice per poi andarsene.

{fine Flashback}

Mentre sono immerso nei miei pensieri bussano alla porta.
«Avanti»
Dalla porta entra la mia sorellina in pigiama.
«Dao, che ti serve?» chiedo dolcemente.
Lei si siede sul letto affianco a me.
«Mi presteresti il tuo asciugacapelli
«Certo, devi asciugare i capelli? Ti aiuto io
«No, non mi serve per asciugarmi i capelli»
«Allora, a che ti serve
Lei fa un cenno con la testa e scende dal letto. Io prendo il fono e la seguo fino a quando non arriviamo in salotto. Sul pavimento e sul tavolino noto che ci sono sparsi diversi disegni bagnati.
«Oggi, mentre pioveva, un amica mi ha aiutato a mettere via i giocattoli e il suo zaino si è bagnato tutto»
«Quindi, vuoi l'asciugacapelli per asciugare i fogli della tua amica, giusto?» dico guardando i figli sul tavolino per poi sedermi sul divano.
Sfoglio un quaderno che c'è lì al centro ma noto che l'acqua aveva rovinato tutte le pagine.
«Credo che sarebbe più facile comprarne di nuovi»
«No, una promessa è una promessa. Devo fare ciò che le ho promesso»
Quelle parole mi fanno ripensare a quello che mi ha detto Bohn.
«Daonua, posso chiederti una cosa
Annuisce.
«Se la tua amica ti chiedesse di ripagarla con qualcosa di molto stupido lo faresti comunque
«Anche se è stupido, non facendo come avevamo detto significa non aver mantenuto la promessa» dice seria.
Io a quel punto sono indeciso su cosa è meglio fare o no.

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