~Capitolo 13~

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Pv. Bohn

[Sogno]

Dopo il suono della campana tutti gli studenti presenti nell'aula sene andarono compresi i miei amici e così siamo rimasti solo io e l'omega dormiente al mio fianco. Gli punzecchiai la guancia con un dito per svegliarlo e dopo varie smorfie infastidite aprì gli occhi. Si alzò velocemente dal banco con il busto, mi prese il dito con la mano e mi guardò male.
«Mi stai trattando come un giocattolo?»
«No, non ti vedo come un giocattolo, penso che sei molto carino» dico sorridendogli.
«Allora, ti tocco anch'io»
Tolgo il dito dalla sua presa e mi girò sporgendo la guancia verso di lui. Dopo poco sento il suo dito toccare con poca grazia la mia guancia ma non mi da fastidio tutt'altro, è piacevole. Ripete quel gesto più volte ripetutamente e velocemente.
«Ho una pelle morbida, vero?»
«Non proprio, non è male» dice interrompendo quei molteplici tocchi.
«Invece la tua pelle è molto morbida»
«Lo so. Dove sono gli altri?» dice guardandosi intorno.
«Sono andati a pranzare. Sto aspettando che tu mi restituisca l'uniforme»
La prende con delicatezza, se la toglie dalle spalle e me la restituisce.
«Tieni»
Mentre sistemo la giacca lui si toglie dalle spalle anche il camice che portava con sé e si sofferma a guardare un punto non preciso del banco, forse stava pensando a qualcosa.
«A dir la verità, ha un buon profumo» dice piano quasi in un sussurro.
«Ci vediamo!» e scappò via.
Rimasi sorpreso e divertito per la sua tenerezza. Portai piano la mia giacca al naso e l'annusai percependo l'odore particolare di Duen misto al mio su di essa. Senza volerlo sorrisi ampiamente chiudendo gli occhi per godermi meglio quel momento.

[Fine sogno]

Ero seduto a fare i compiti insieme ai miei amici ma ero completamente distratto. Non facevo altro che ripensare alle parole pronunciate dall'amico di Duen.

[Flashback]

Dopo aver risposto a Mek d'un tratto sento il forte rumore di una sedia spostata con rabbia. Mi giro e vedo l'amico beta di Duen che si sta avvicinando a noi visibilmente arrabbiato.
«Andiamo. La prossima volta non usare il mio amico per rompere con le tue ragazze»
Prende Duen per un braccio cercando di farlo alzare ma lo fermo afferrando l'omega dall'altro braccio.
«Aspetta, Duen è ubriaco. Ho la macchina, lo porto io»
«Non fa niente. Possiamo tornare a casa per conto nostro»
«Ho detto che lo accompagno io»
«Allora dimmi, cosa c'è tra voi due
A quella domanda mi bloccai. Non sapevo cosa rispondergli, mi aveva completamente spiazzato. Scosso da essa, allento involontariamente la presa sul braccio del ragazzo al mio fianco e il suo amico ne approfitta per farlo alzare e portarlo via.

[Fine Flashback]

Tutt'ora non so rispondere a quella domanda. Non eravamo amici e ne si poteva dire che ci eravamo vicini a quel rapporto, forse eravamo conoscenti ma non sarebbe stato comunque abbastanza per descrivere quel rapporto strano che avevo con l'omega.
«Quindi, cosa c'è tra voi due?» mi chiede Tee come se mi avesse letto nel pensiero.
«Cosa!» dissi urlando arrabbiato.
«Calmati. Sto solo chiedendo cosa c'è tra te e quello studente di medicina perché la vostra foto è ovunque sul sito dell'università»
Allunga il braccio verso di me con il telefono e mi fa vedere la famosa foto. I miei occhi si sgranano alla vista di essa e della frase che c'è scritta sotto. Boss strappa curioso il telefono dalla mano di Tee.
«Fammi vedere, 'studente di medicina conquista uno studente d'ingegneria, ora hanno tutto: uniforme, ingranaggio e fidanzato'» legge ad alta voce.
«Mi sono solo preso gioco di lui perché lui ha iniziato dandomi un pugno. È così stupido che è divertente prenderlo in giro» mentì.
«Un casanova come te di solito non lascia che le ragazze fraintendano» dice Mek sossidendo furbo.
«Vero, poi al bar, seduti vicini, chiacchieravate e bisbigliavate più di quanto mio marito fa con me. Aspetta. Oppure è come nelle serie, dove si punzecchiano e alla fine si mettono insieme»
dice divertito Boss.
Tutti ridono tranne me.
«Ehi! Una volta ho letto che è per due motivi che due persone non vanno d'accordo o si piacciono o si odiano. Nel caso di Bohn credo sia per odio, vero?» mi chiede King.
«Si» risposi immediatamente cercando di non far vedere la mia agitazione.
«Se succede perché ti piace, ogni volta che state insieme litigate e vi insultate per nascondere i vostri sentimenti» continua.
Annuisco.
«Ma anche a Bohn piace litigare e insultarsi con Duen» dice Tee.
«Si, è vero»
«In più, gli darai degli ordini per attirare la sua attenzione» dice King.
«Anche a Bohn piace dare ordini» dice Boss.
«E soprattutto, avrà sempre una reazione esagerata quando la gente gli chiede cosa c'è tra loro» continua King.
«Anche Bohn ha sempre una reazione esagerata» dice Boss.
«Basta cosi. Non mi piace. Se non mi credete ora lo chiamo e gli dico di smettere di comportarmi i fiori» dico arrabbiato.
Prendo velocemente il telefono, cerco il suo contatto e lo chiamo.
«Ehi, piccola blatta. Ti devo dire una cosa» gli urlo attraverso la cornetta appena risponde.
«Vediamoci sul retro dell'università» mi interrompe riattaccando subito dopo.
«Duen. Duen» provo a chiamarlo inutilmente.
Rimango con il telefono poggiato all'orecchio per non so quale motivo mentre i miei amici mi fissano curiosi.

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Angolo autrice

Scusate per il ritardo ma ho avuto degli impegni con la scuola. Scusate anche per l'ora ma purtroppo era l'unico momento che sono riuscita a dedicare alla storia.

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