~Capitolo 5~

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Pv. Bohn

Dopo la doccia indossai il pigiama e mentre esco dal bagno mi asciugo i capelli con l'asciugamano. Mi sto per mettere a letto quando il mio sguardo si posa sul mazzo di rose che in precedenza avevo poggiato su un ripiano di un mobile. Le prendo con l'interrogazione di buttarle però mi bloccai, lentamente le portai al naso e annusai il buon odore che emanano. Chiudo gli occhi e la mente mi riporta al bacio sulla guancia che ho dato a Duen e le emozioni contrastanti che ho provato nel poggiare le mie labbra sulla sua guancia liscia e morbida. Ho provato un senso di benessere che non ho mai provato con nessuno e involontariamente sorrisi. Come preso in pieno da un treno mi riscossi da quei ricordi. Scuoto la testa e abbassai lo sguardo indeciso se buttare o no le rose per poi decidere di rimetterle dove erano prima. Mi misi a letto, poggiai la schiena alla testiera e mi grattai la testa pensieroso e frustrato.

[flashback]

Arrivati nel parcheggio lui mi ferma.
«Avevo detto di pagare separatamente» dice arrabbiato.
«No, voglio che tu sia in debito con me»
«Però io non voglio. Tieni, è la mia parte» dice porgendomi dei soldi.
«No, sono ricco»
«Cerchi di metterti in mostra? Perché? La tua famiglia, per caso, lavora nell'industria del petrolio
Come diavolo fa a saperlo. Mi porto le mani in testa preoccupato, per poi puntargli un dito contro.
«Come fai a sapere che la mia famiglia si occupa del commercio del petrolio? Oppure sei uno dei miei stalker? E il motivo per cui mi hai dato un pugno era per avvicinati a me, vero
La sua espressione impaurita per la mia brutta reazione alle sue parole, viene sostituita da una seria.
«Non è divertente»
Si avvicina, mi prende la mano e ci appoggia i soldi.
«Prendili e siamo pari»
Sta per andarsene ma lo fermo dalla spalla nel mentre con l'altra mano gli metto i soldi nella tasca posteriore dei jeans.
«Perché sei così cocciuto
Lui si gira allarmato.
«Che diavolo fai
«Ti restituisco i soldi»
«Potevi restituirli in un altro modo. Non serviva fare così»
«Se non te li avessi restituiti così, non mi sarei reso conto.... della.... morbidezza» e imito il gesto del palleggiamento con la mano.
«Bohn, sei un idiota»
Mi viene contro e mi da una spinta, io inizio a correre e lui mi insegue. Cominciammo a rincorrerci e a ridere come matti.

[Fine flashback]

Ripensare a quel momento mi stranisce e non poco. Sta iniziando a piacermi e la cosa non va bene, non va affatto bene.

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Angolo autrice

Scusate se il capitolo è corto.

My Engineer ~BohnDuen~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora