~Capitolo 1~

1.6K 72 3
                                    

Pv. Bohn

Mentre rispondo ad un messaggio un odore particolare mi costringe a staccare gli occhi dal telefono per guardarmi intorno nel parco, ma qualcosa o qualcuno arresta il mio cammino facendomi inciampare. Quel qualcuno era un ragazzo che stava dormendo come un ghiro sdraiato su una panchina sotto un albero.
«Perché cazzo dorme proprio qui? Ehi!» dico colpendo con il piede le sue gambe, ma niente non si sveglia.
«Dorme così serenamente e non si accorge neanche che quella lucertola potrebbe mangiarlo» dico sprezzante.
Aspetta un attimo. Lucertola?
Appena realizzo quello che ho detto il mio aguardo si posa prima sul cartello dove vi è scritto "Pericolo Lucertole" e poi sull'enorme lucertola vicino alla panchina dove il ragazzo ha poggiata la testa.
«Cazzo» esclamo allarmato.
Cerco di scappare ma ripenso al ragazzo e quindi torno indietro a cercare di svegliarlo.
«Svegliati! Svegliati!» dico scuotendolo dalle gambe.
Ma visto che non funziona decido di andare più vicino.
«Ehi! Ehi
Gli do degli schiaffetti sul viso. La sue pelle è morbida e liscia, mi soffermo a guardarlo e adesso che ci faccio caso l'odore che ho sentito prima è riapparso un po' più forte. Lo respiro a fondo e sento l'odore dei frutti di bosco appena colti con una spruzzata di acido, forse arancia. Il ragazzo è un omega. Sono talmente perso nei miei pensieri che non mi accogo che il protagonista di essi si è svegliato. Si stropiccia gli occhi con il braccio e quando lo toglue i sui occhi si aprono lentamente uno per volta. Io continuo a fissarlo e lui da prima confuso fa lo stesso ma poi il suo braccio sposta di scatto il mio, rimasto vicino la sua testa, mentre la sua espressione cambia in una di paura. Non feccio in tempo a rimanere sorpreso per quello scatto improvviso che successivamente sento un lancinante dolore al naso mentre la mia testa si spostava di scatto all'indietro per il colpo. Mi allontano dal ragazzo mentre in contemporanea portai una mano al naso e lo sguardo su di lui. Lo vido scuotere la mano per il dolore mentre mi guarda allarmato.
«Che cazzo fai?» dico arrabbiato.
«Cosa stavi cercando di fare, provavi a baciarmi?» dice scuotendo le spalle inorridito.
«Ascoltami non stavo cercando di fare nulla» dico urlandogli contro.
«Non mentire era ovvio cosa stavi facendo, maniaco»
Prende il suo zaino pronto per lanciarmelo, ma lo fermo.
«Fermati! E ascoltami, non ho fatto nulla. Quella lucertola stava per afferrarti, per questo stavo cercando di svegliarti»
«Che lucertola? Vengo sempre a dormire qui e non ho mai visto nessuna lucertola» dice a sua volta arrabbiato.
«E allora quella cos'è
Si gira di scatto e guarda la lucertola impaurito.
«Lucertola!» grida alzandosi di scatto e iniziando a correre e io lo segui.
Per la stanchezza la nostra corsa sfrenata si arrestò. Mentre riprendevamo fiato mi girai indietro per assicurarmi di aver seminato la lucertola.
«Ok, mi dispiace per poco fa, per aver...» iniziò a dire girandosi lentamente verso di me fino a quando non lo vidi spalancare gli occhi.
«Oh no! Stai sanguinando»
Portai il pollice al naso e poi lo guardai, era pieno di sangue.
«Cazzo, perché non si ferma
Lui si tastò le tasche dei pantaloni e da una di esse ne estrae un fazzoletto di stoffa. Cerca di portarmelo al naso ma lo fermai.
«Che fai
«Ti aiuto ad asciugare il sangue prima che coli sui vestiti»
«Non serve»
Cerco di fermarlo di nuovo ma lui insiste e riesce a portarmi il fazzoletto al naso. Lo guardo stranito, prima mi colpisce e poi è gentile.
«Fai da solo» dice togliendo il fazzoletto e porgendomelo.
Ah ecco, appunto.
«Dovrebbe fermarsi presto»
Prendo il fazzoletto e lo riporto al naso. In seguito mi ricordo del servizio fotografico ma guardando la situazione, beh.
«Non penso di poter più andare»
Lui mi guarda confuso.
«Andare? Andare dove? Devi andare in bagno
«No, idiota» rispondo secco.
Il mio telefono squilla, è la responsabile delle foto, rispondo velocemente.
«Pronto, mi dispiace c'è stato un incidente non penso di poter riprendere con il servizio fotografico, scusate ancora» e riattacco.
Sospiro frustrato.
«Ho... causato dei problemi per il tuo lavoro
«Non proprio, in realtà è...» mi fermo subito perché mi viene un idea geniale, mi sarei preso un po' gioco di lui.
«...molto importante. È da un anno che organizzano tutto questo lavoro, ed è andato tutto a puttane per colpa tua»
«Va bene, mi dispiace, ma anche tu hai sbagliato ad avvicinarti così tanto alla mia faccia. Chiunque avrebbe pensato che stavi cercando di baciarmi»
«Chi vuole baciarti? Sei impazzito?»
«Va bene, ho sbagliato» dice dispiaciuto.
Lo vedo prendere il portafoglio e aprirlo.
«Che stai facendo
«Voglio rimediare al danno, è abbastanza?» dice porgendomi dei soldi.
«Riprendi i tuoi soldi. So in che modo puoi rimediare»
«Cosa vuoi che faccia?» mi chiede confuso.
«Per prima cosa mi devi portare all'ospedale»
«Cosa? È solo un po' di sangue al naso e vuoi che ti porti all'ospedale? Sei impazzito
«Quindi, ora non ti prendi alcuna responsabilità? Non dimenticare che mi hai fatto male» dico minaccioso puntandogli un dito contro.
Lui si gira infastidito e io fingo di avere un improvviso dolore al naso.
«Ohhh, ohh fa cosi male e continua a sanguinare»
Lui si gira verso di me e mi guarda indeciso sul da farsi.
«Va bene ti porto in ospedale!» dice esasperato.
Ci dirigiamo verso la mia macchina e gli do le chiavi perché con il naso conciato in quel modo non sarei riuscito a guidare.

--------------//////-------- //////---------------
                               -----------

Angolo autrice

Le lucertole tailandesi non sono come le nostre comuni lucertole, sono grandi come un iguana o poco più.

My Engineer ~BohnDuen~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora