Capitolo 11: Meglio chiarire...

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Jimin si era accorto della presenza di Taehyung dopo pochi secondi.

Ne era rimasto sorpreso e, al tempo stesso, felice. Il blu gli stava affianco mentre guardava il vuoto, proprio come Jimin.

«Mi dispiace.» dissero in coro, per poi guardarsi e abbozzarsi un timido sorriso a vicenda.

«Di cosa devi dispiacerti?» domandò Taehyung, non capendo il ragionamento dell'altro.

«Di essere scappato via. Non solo ora, anche l'altra volta... giusto, non ti ricordi...» mormorò dopo pochi secondi Jimin, abbassando il capo.

Taehyung, preso dal momento, posò una mano sulla spalla del rosa e si abbassò per poterlo guardare dritto negli occhi.

«Mi ricordo di te, ragazzo del fiume.»

Jimin alzò il capo e rispose allo sguardo con aria stupita. Se si ricordava, perché aveva fatto finta di niente, prima? A che gioco stava giocando?

«Perché non me lo hai detto?» chiese infine, cercando di rimanere calmo.

«Volevo parlartene in disparte, senza nessun altro ad ascoltare. Comunque non devi scusarti... probabilmente sono stato io ad aver colpito un tasto dolente al fiume, senza neanche rendermene conto.» disse Taehyung, mordendosi il labbro e sperando che Jimin gli rivelasse il suo errore.

«Vedi, al fiume hai detto una cosa. Visto che non mi conoscevi, potevo perfettamente essere un orfanello scappato di casa che si ribella per accentrare su di sé tutte le attenzioni. Ricordi?» domandò Jimin, ripetendo la frase del coetaneo con uno sguardo vuoto.

Taehyung annuì, senza parlare, incitando il rosa a continuare il discorso.

«Io sono stato adottato.» rivelò infine Jimin, sorridendo con tristezza.

«Perdonami Jimin, non intendevo offenderti. Aish, sono proprio uno stronzo... come hai potuto chiedermi scusa? Ti ho ferito, perché vuoi ancora parlarmi?» chiese retoricamente Taehyung, sentendosi in colpa, scuotendo la testa.

Non riusciva a capire il comportamento dell'altro, e questo lo affascinava ancora di più.

«Sono contento che ti sia scusato, Taehyung. Sinceramente, adesso sto molto meglio. Però voglio ancora parlarti... per quanto fosse una brutta battuta, l'hai fatta in buona fede.» rispose Jimin, scrollando le spalle.

«Vorresti... raccontarmi?» provò a domandare il blu, che voleva assolutamente conoscere meglio il ragazzo.

«Non c'è molto da dire. A sei anni andai nell'ufficio di mio padre per giocare, anche se tecnicamente era vietato entrarci. Aprii vari cassetti, e casualmente trovai le carte dell'adozione. Non sapevo ancora leggere, dovevo ancora andare alle elementari. L'unica cosa che sapevo leggere era il mio nome, e lì c'era scritto. Così uscii di casa in cerca di qualcuno a cui chiedere aiuto, e supplicai il mio vicino di casa di aiutarmi anche se ci odiavamo. Lui era più grande di un anno, sapeva già leggere. Mi aiutò e mi spiegò cosa volesse dire la parola "adozione". Da quel giorno, mi restò sempre affianco... sì, quel ragazzo è Hoseok hyung. In ogni caso, quando tornai a casa e chiesi ai miei genitori adottivi delle spiegazioni, loro confermarono quello che aveva detto lo hyung e cominciarono, da un giorno all'altro, a trattarmi male. Avevano smesso di considerarmi loro figlio, a quanto pare. Tutta la scuola, i vicini, i miei amici... tutti, sapevano della mia adozione e smisero di parlarmi. Tranne Hoseok hyung. Successivamente, una ragazzina testarda insistette per diventare mia amica. Sto parlando di Lisa. Siamo sempre stati io e Hobi hyung, e poi si è aggiunta Lisa. Non ho mai avuto altri amici, ma mi va bene così. Sono passati quattordici anni, sono un adulto, e voglio dannatamente capire le mie radici. Sono stato adottato a Seoul, perciò ho lasciato un biglietto ai miei genitori adottivi dove chiedevo di non cercarmi e sono scappato. Ed eccomi qui. Ho assunto un investigatore privato, e stiamo cercando i miei genitori da una settimana. Ha detto che sta a buon punto, ma ormai è da giovedì sera che non ho più sue notizie. Mi dispiace di essere scappato al fiume, ma mi sono sentito preso in causa. Capisci?» Jimin finì di raccontare e guardò nuovamente negli occhi Taehyung.

My Alien - VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora