Capitolo 23: Spiegazioni non proprio spontanee

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«È successo qualcosa...?» domandò Namjoon.

Jimin ebbe un piccolo fremito. Come poteva rimanere così innocente nonostante tutti avessero scoperto la verità? Poteva anche smettere di mentire a tutti... di mentire a lui.

Anche Seokjin e Jungkook sembravano estremamente delusi dal comportamento del viola. Jungkook lo ammirava con tutto sé stesso, mentre Seokjin aveva imparato a volergli bene in così poco tempo... a quanto pare, troppo poco. Doveva conoscerlo meglio, non fidarsi e non lasciarsi andare così in fretta.

Hoseok e Taehyung fecero un passo in avanti, quasi per proteggere gli altri ragazzi.

«Kim Namjoon, puoi anche smetterla di mentire. Ti abbiamo scoperto.» affermò Hoseok, con freddezza.

Namjoon aggrottò le sopracciglia, confuso. In che senso stava mentendo? Cosa avevano scoperto?

«Ragazzi, davvero, non capisco...» mormorò infine, guardandoli uno ad uno.

Quando Seokjin, Jimin e Jungkook distolsero lo sguardo, Namjoon iniziò a preoccuparsi. Cos'era successo? Perché si comportavano in quel modo? Yoongi si mise affianco a Hoseok, e guardò il viola negli occhi.

«Stavo con Hoseok. Ti abbiamo visto mentre compravi la droga da un ragazzo. Da quanto tempo la usi? Hai mentito su altro?» domandò Yoongi, spiegando finalmente la situazione.

Namjoon scoppiò a ridere. La sua era una risata isterica e di sollievo al tempo stesso. Quando si accorse che tutti i presenti lo stavano guardando male, si ricompose in fretta e sorrise.

«C'è stato un... grande, grandissimo malinteso.» disse semplicemente, mentre l'ansia lo abbandonava pian piano.

«Ho visto male? Quella che hai comprato era sabbia?» chiese ironicamente Hoseok, con cattiveria.

«No, assolutamente. Era eroina, e anche buona. Aish, è una storia lunga da spiegare...» mormorò Namjoon, scuotendo la testa. Davvero avrebbero capito?

«Allora ti conviene iniziare a raccontare, perché io non ho alcuna intenzione di lasciare Jimin da solo con te.» rispose il rosso, assottigliando gli occhi.

«Giusto, mettetevi comodi allora. Da dove potrei cominciare...?»

«Dall'inizio, suppongo.» Jimin finalmente proferì parola.

Sperava con tutto sé stesso che Namjoon gli spiegasse ogni cosa.
Voleva credere in lui, voleva credere che si fosse trattato davvero di un semplice malinteso.

Namjoon si sentì incoraggiato nel vedere il rosa guardarlo con speranza, così si preparò psicologicamente a raccontare tutta la verità ai presenti.

«Dovete sapere che non sono figlio unico. Ho un fratello maggiore che si è trasferito da vari anni all'estero, e una sorellina. Si chiamava Geongmin.»

Silenzio.

«Sette anni fa, si fidanzò con un ragazzo più grande. Non ho mai approvato la loro relazione, ma lei era felice ed io mi costrinsi a non preoccuparmi inutilmente. Diedi la colpa della mia disapprovazione alla gelosia. In ogni caso, questo ragazzo era un drogato. Come se non bastasse, spacciava lui stesso droga. Mia sorella ne era a conoscenza... era convinta di poterlo cambiare, di essere la persona giusta per farlo smettere di drogarsi e di spacciare. Junmyeon, il ragazzo, non aveva nessuna intenzione di smettere. Il suo migliore amico era dentro il circolo proprio come lui, ed erano diventati soci d'affari. Io non ne sapevo niente, mi fidavo di mia sorella... ma un giorno lessi per sbaglio un suo diario e trovai alcune sue riflessioni riguardo Junmyeon e la droga. Quella volta, litigammo per ore. Le urlai contro, lei pianse e provò a farmi capire i suoi pensieri. Io la costrinsi a lasciarsi con Junmyeon e a denunciare tutto quanto alla polizia. Non mi parlò per giorni, finché non andò da Junmyeon per lasciarlo. Quel giorno, lui e il suo socio d'affari avevano avuto un brutto scontro. Per farvela breve, Minseok (il socio) doveva ricevere diversi migliaia di won da Junmyeon, ma continuava a posticipare. Quando mia sorella andò da Junmyeon per lasciarlo, Minseok stava andando da lui per riscuotere i suoi soldi. Entrambi erano armati. Geongmin si ritrovò tra i due, Junmyeon continuava a non voler dare i soldi a Minseok... così lui si ribellò all'amico e gli sparò. Mia sorella gli stava affianco. Junmyeon non venne colpito. Geongmin si era buttata su di lui e aveva preso il colpo in pieno. Morì dopo pochi minuti, dato che sia Junmyeon che Minseok erano scappati senza chiamare soccorsi. Le telecamere per strada avevano ripreso ogni cosa, ecco perché conosco la storia. Le cause dei litigi e di tutti i precedenti tra Junmyeon e Minseok, invece, li so grazie al diario di mia sorella. Lo lessi tutto e poi lo bruciai. Da quando vidi il cadavere di Geongmin, capii di doverla vendicare. Sono un investigatore privato per questo. Accetto vari lavori stupidi per guadagnare dei soldi, ma il mio obiettivo è trovare tutto il gruppo di Junmyeon e consegnarli alla polizia. Dalle notizie che ho trovato, ho scoperto che sono in sedici. Però se ne stanno aggiungendo altri. Fin'ora, ho mandato in prigione quattro di loro: Yixing, Baekhyun, Jongdae e Chanyeol. Minseok è morto qualche anno fa, ucciso da Junmyeon stesso. Il ragazzo che ho incontrato oggi è uno della banda. Si chiama Jongin, ed è sempre stato uno degli spacciatori. È da quasi tre mesi che compro della droga da lui per farmelo sempre più amico, e oggi sono riuscito ad inserirgli un microchip nella tasca mentre compravo l'eroina. Ho chiamato la polizia e lo hanno arrestato. Ho consegnato tutta la droga ai poliziotti. Così, adesso, sono cinque in prigione.»

My Alien - VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora