-Ci pensate?-

-A cosa?-

Siamo distesi sull'erba nella nostra collinetta, stiamo guardando il tramonto, Jo è al mio fianco destro e Al è alla mia sinistra.

Dopo qualche secondo Al riprende a parlare.

-Abbiamo appena finito il secondo anno.-

-Già, comunque sono a sette-

Risponde Jo, mi chiedo perché stia ghignando in quel modo e poi cosa vuol dire "sono a sette"?

-Cosa sei a sette?-

Grazie Al che fai le domande al posto mio, non ho proprio voglia di parlare.

-Mi sono fatto sette tipe quest'anno.-

Ah, ora ricordo.
L'anno scorso Al si era vantato del fatto che si fosse portato a letto più tipe di Jo, così quest'ultimo si era incazzato e per decretare il gemello più sexy avevano deciso di fare la gara durante il secondo anno, io mi ero tirato fuori, in realtà speravo si dimenticassero di questa cosa, è brutto pensare che usano le ragazze solo per un loro tornaconto personale.

-Ahn, ora ricordo. Bhe, mi dispiace Jo, ma ti annuncio che anche quest'anno ho vinto io. Me ne sono fatte 13. Sarà il fascino del bello e dannato.-

-Se sei bello tu, lo è pure Jo, siete identici voi due.-

Mi guarda truce, come se non voleva sentirselo dire, io invece faccio una piccola risata.

-E tu invece?-

Entrambi mi guardano sospettosi, ma tanto non si devono preoccupare, sono vergine fino al midollo, entrambi i miei fratelli sanno che sono gay ma non gli disturba, anzi, mi proteggono da tutto e tutti, come se fossi più delicato. In effetti, io sono leggermente diverso da loro, Jo e Al sono alti più di un metro e novanta mentre io supero a malapena il metro e settantacinque, loro sono muscolosi, molto muscolosi, sarà perché fanno entrambi football però a me va bene così.
Non vorrei essere più muscoloso, ho i miei addominali, sono magro e se voglio aprire un barattolo di olive ci riesco da solo.

Mi risveglio dalla mia pausa e rispondo alla domanda di Al.

-Nessuno, lo sapete che a scuola non c'è nessuno che mi attizzi, tutti o troppo o troppo poco.-

-Bene, devi rimanere vergine almeno fino ai diciotto.-

Ma che cosa si è fumato Jo questa mattina?? Diciotto anni, se lo scordano, se trovo un bonazzo che mi piace me lo porto a letto.
Ok forse non subito, prima vorrei conoscerlo e capire se ci può essere qualcosa tra noi, però non aspetto il loro permesso.

Non riesco a ribattere perché si mette in mezzo anche Al.

-DICIOTTO???-

OH, finalmente uno che capisce.

-Il mio piccolo resta vergine fino ai venti e prima di perdere la verginità con qualcuno io dovrò approvarlo e solo dopo si può permettere di toccare il mio bimbo.-

Come non detto, uno più protettivo dell'altro.

-Possiamo far decidere a me quando perdere la verginità?-

-NO-

Hanno risposto la stessa cosa.

-Comunque-

Inizia Jo.

-L'altro giorno ho fatto un sogno un pò brutto.-

Mio fratello fa sempre sogni strani e ogni volta pensa che abbiano dei significati nascosti oppure siano delle premonizioni.

-Voi due eravate morti e io ero l'unico sopravvissuto.-

-Minchia che allegria.-

-Zitto, fammi finire. Allora, ah si, voi due eravate morti e io ero entrato in uno stato di depressione perché non c'eravate più. Non riuscivo ad andare avanti con la mia vita e alla fine sono morto anche io per la disperazione.-

Restiamo in silenzio, capisco che vuole dire qualcos'altro ma non sa come continuare.

-Ho pensato molto dopo questo sogno. Se dovessi morire, o a due di noi dovesse succedere qualcosa non voglio che l'altro o gli altri stiano fermi a soffrire e basta. Vorrei che andiate avanti, vi facciate una vita. Dovete promettermelo, promettetemi che se dovesse capitare qualcosa noi comunque andremo avanti per la nostra strada.-

E' maledettamente serio, mi fa quasi paura, però io e mio fratello rispondiamo senza indugi.

-Te lo prometto.-

Si apre in un sorriso bellissimo, in uno di quelli che ti fa sciogliere il cuore.

-Bene, ora sono felice, anzi, lo sarei ancora di più se mi compraste un bel gelato.-

Mi sveglio di soprassalto guardando il letto con mio fratello, non mi ero accorto di essermi addormentato affianco a lui.
Il sogno che ho fatto mi ha aperto gli occhi, ricordo quel giorno nella collina a guardare il tramonto insieme.
Sento bussare alla porta e poco dopo entra Calle, mi fa un sorriso dolce e mi da un biscottino al cioccolato di quelli che mi piacciono tanto.

-Come stai piccolo? Ti sei calmato stando con Alexander?-

-Si, ho deciso che andrò a Tokio senza fiatare, però prima voglio andare da Jonas.-

-Ti accompagno io dopo, ok?-

La guardo sorridendo e annuisco soltanto, Calle è una donna d'oro.

New life in T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora